BIOMECCANICA DELLA COMMEDIA DELL'ARTE PRESSO IL CENTRO TEATRALE UMBRO

BIOMECCANICA DELLA COMMEDIA DELL'ARTE PRESSO IL CENTRO TEATRALE UMBRO

STAGE CONDOTTO DAL M° MICHELE MONETTA

Esiste una tecnica della Commedia dell'Arte? Cosa è rimasto di una trasmissione di saperi a partire dalla famiglia degli Andreini, sino a Scaramouche, per arrivare poi a Biancolelli, Molière, Marivaux, Sacchi, Deburau, Petito, Scarpetta, Petrolini, de Curtis, Govi, Baseggio, Viviani, i  Maggio,  i De Filippo, Strehler, De Simone, Mnouchkine e, a sorpresa,  persino Kantor? Chi oggi dice di insegnare la Commedia dell'Arte ha veramente un bel coraggio ad affermarlo.   C'è di sicuro una tradizione "tradita"! E' questo tradimento che la rende ancora vitale (e non come sta da tempo accadendo in Italia e che ha un sapore turistico-folcloristico), ma occorre individuarne gli strumenti certi, o comunque non aleatori. Quali? Il corpo, l'iconografia teatrale, le partiture musicali, la Danza Rinascimentale e Barocca, i trattati di recitazione tra '600 e '700, i canovacci e, soprattutto, le commedie distese. Sul mito dell'improvvisazione nella Commedia dell'Arte si è evoluta tutta una generazione di straordinari maestri, quali Copeau, Dullin, Lecoq...e sulle iconografie, vedi i Balli di Sfessania, si è sviluppata una vasta letteratura che va dallo Sgruttendio di Scafati (o Scasati), sino agli scritti di Hoffmann, e agli esercizi di biomeccanica del regista Mejerchol'd nelle sue interpretazioni dei testi di Carlo Gozzi che, già nel '700,  non erano più Commedia dell'Arte,  se non in qualche vago accenno di improvvisazione per Truffaldino, e le maschere presenti nelle sue Fiabe Teatrali sono solo una nota di colore, lontana eco di archetipi eterni. Il lavoro che andremo a proporre sarà un tentativo di indagine sul grottesco e sulla forza eversiva di figure difformi, di natura animale, laddove lo "sfessante" (faticoso, sfibrante) ritmo danzato è prossimo alla natura dionisiaca di un corpo, per dirla con Barba,  "extra-quotidiano".

PROGRAMMA:

Esercizi di biomeccanica.
Corpo e maschera.
Passi, marce e andature.
Combattimento con bastoni.
Corpo grottesco e focus della maschera.
I 12 ruoli e le 4 maschere.
Iconografia teatrale e les attitudes.
Corpo-Maschera e fissità (o fissazione).
Raccolta Fossard (comici, musici, acrobati e cantatrici);  I Balli di Sfessania (danzatori pantomimi) e il Tuba Catubba dello Sgruttendio.
Le maschere e la Luna.
Partitura del movimento.
Improvvisazione.
Elementi di letteratura, regia e storiografia: Sgruttendio di Scafati, Hoffmann, Mejerchol'd, Duchartre...

Michele Monetta Regista, Attore e Insegnante di Mimo Corporeo tecnica Decroux, Maschera e Commedia dell’Arte, Specializzato in Pedagogia Teatrale. Allievo del M° Etienne Decroux. Docente di Maschera e Mimo Corporeo all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e all’Ecole Atelier Rudra di Maurice Béjart.

DAL 28 AGOSTO AL 1 SETTEMBRE 2013

CENTRO TEATRALE UMBRO
Fraz. Goregge, 4 , 06024 Gubbio
Tel. 0759258072 Cell. 3389788533
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