Cesar Brie, Laura Curino, Nicola Rignanese docenti al Festival dell'Attore

Cesar Brie, Laura Curino, Nicola Rignanese docenti al Festival dell'Attore

LAURA CURINO 18  19  20 settembre/09 L’ARTE DI RACCONTARE laboratorio sulle tecniche della narrazione “Come attrice lavoro da sempre sull’arte di raccontare. La narrazione è una delle tecniche che l’attore deve possedere non solo in quanto fondamentale per recitare “assoli”, ma anche perché costituisce la base della costruzione dell’universo dei personaggi. Ciò vale per qualsiasi testo teatrale tradizionale, ed è ancora più importante se si debbono affrontare testi contemporanei, le cui soluzioni drammaturgiche spesso non contengono indicazioni precise su contesti utili all’attore per creare la sua presenza scenica. D’altro canto chi invece desidera scrivere per il teatro può trovare nella narrazione lo strumento per chiarire con attori e regista la direzione del proprio lavoro e innescare processi di relazione da cui scaturirà il testo definitivo. Lo stesso in effetti avviene anche per il cinema dove soggetto e trattamento precedono la sceneggiatura. La forma orale della narrazione come teatro e/o propedeutica al teatro, comporta tecniche che affondano le loro basi nelle diverse forme del racconto a voce, della parabola, della favola, della fiaba, della testimonianza, della diceria, della storia cantata e si intrecciano con quelle scritte, spesso popolari come le cronache, le biografie, le agiografie…” Per ogni partecipante: Portare un racconto che si conosce bene, breve ed a memoria. Oppure un episodio singolo che faceva parte di un racconto più lungo: per esempio si può imparare una breve favola di Esopo, una parabola del Vangelo, la vita di un santo dalla Leggenda aurea di Jacopo da Varagine, uno dei racconti più stringati contenuti in Donne dagli occhi grandi di Angeles Mastretta, l’episodio della fabbricazione del primo profumo da parte del protagonista de Il profumo di Suskind, il rientro in camera di Rosemary in Tenera è la notte di Fitzgerald, quando lei scopre che c’è un cadavere nel suo letto, oppure ancora Aureliano Buendia che ricorda di quando suo padre lo portò a conoscere il ghiaccio, in Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, o ancora la Passeggiata di Palazzeschi, poesia che descrive appunto in modo singolare una passeggiata in città, ma anche uno dei testi più lunghi e narrativi da Spoon River, insomma, una storia, compiuta, con parole precise mandate a memoria, in cui potremo entrare profondamente o da cui potremo sfuggire, a seconda degli esercizi che verranno proposti. Questi sono esempi per orientare la scelta e l’entità dei brani, ma ancor meglio se nessuno di questi testi verrà portato e i testi saranno altri ed originali. È possibile ridurre i brani operando tagli nelle parti che si ritengono meno interessanti o ripetitive o semplicemente troppo lunghe. In tutti i casi bisogna avere con sé il testo, anche solo fotocopiato, del racconto originale. Meglio tener segreto il proprio testo agli altri partecipanti, perché sia una sorpresa per tutti. Bisogna portare con sé anche la copia di un romanzo che si sta leggendo, o che si è molto apprezzato. Carte, penne, una fonte di luce (candele, pile, lampade) e…un bel bicchiere, scelto con cura fra quelli di casa, il preferito, magari… NICOLA RIGNANESE 21  22  23  24  25  26  27 settembre/09 KABARETCETERA / BUFFONI! Il laboratorio approfondisce le forme di spettacolo comico e grottesco partendo dalla tradizione del teatro italiano, ne analizza la scrittura e ne studia le diverse forme di rappresentazione, da Petrolini all’avanspettacolo, alla comicità contemporanea. Particolare attenzione sarà riservata alla caratterizzazione dei personaggi da creare e al loro ambiente; il condominio, il posto di lavoro, la famiglia stessa possono dare spunto per scrivere un brano originale che descriva la particolarità del personaggio, e questa diventa la partenza per un tic, un tormentone, una frase ricorrente o una fobia che può segnare il personaggio stesso. Aperto anche ad attori/drammaturghi che vogliano sperimentare un proprio testo di genere comico o grottesco da mettere in scena. CESAR BRIE 22  23  24  25  26 settembre/09 PENSARE LA SCENA l’attore, lo spazio, la memoria Il workshop diretto da Cesar Brie affronterà in fasi successive tutti i temi principali alla base della poetica del Teatro de los Andes. L’obiettivo è cioè quello di praticare un metodo che si propone di formare un attore-poeta, nel senso etimologico del termine: colui che crea e fa. Saranno affrontate forme di composizione e improvvisazione, con un allenamento quotidiano, fisico e vocale. L’intento finale è quello di avviare insieme con gli attori partecipanti una riflessione sullo spazio scenico, sull'arte dell'attore, sulla necessità di raccontare storie e di ricordare. Il workshop sarà articolato secondo le seguenti fasi: • lavoro corporale Esercizi di riscaldamento Esercizi di composizione Esercizi di relazione Esercizi di amplificazione delle azioni; percezione, azione e composizione • Lavoro vocale Risuonatori Esercizi sulle tecniche di narrazione Esercizi su rapporto musica/testo e testo/ritmo • Elementi della scena Esercizi sullo spazio scenico: amplificare, contrarre, equilibrare e squilibrare lo spazio scenico Creazione di immagini, metafore e allegorie Riflessioni sullo spazio scenico: “salti di qualità” Il coro: l'intimo e il plurale,l'impulso e la forma Improvvisazione: lo spazio, le relazioni