CIRO MASELLA
DiVersoInVerso
Laboratorio d’indagine sulla follia a partire dal verso
> 15 – 16 – 17 gennaio
Con la legge Basaglia, e la conseguente “apertura” dei manicomi, ci siamo dovuti abituare all’idea che non bastava “rinchiudere” le nostre paure in recinti, alti muri e stanze con le grate per essere al sicuro. Nessuno di noi è al sicuro: tutti viaggiamo in bilico su di un filo, come equilibristi, tra ciò che definiamo “normale” e ciò che definiamo “pazzia”, “follia”, tra ciò che ciascuno di noi reputa “diverso”. La storia ci ha insegnato che queste parole sono spesso state sinonimo di “creatività”, di “grande forza creatrice” e di contatto più intimo con i misteri e le altezze dello spirito umano. Abbiamo imparato, in questo tempo così precario e difficile, quanto sia facile cadere da quel filo su cui viaggiamo in perenne equilibrio precario. Un giorno una madre, di solito amorosa e docile, uccide suo figlio in modo bestiale; un altro giorno un adolescente impugna un mitra e fa una strage fra i compagni di scuola; un giorno un uomo spara a zero sui passanti e poi si toglie la vita, un altro uomo finisce a coltellate o a colpi di crick uno sconosciuto colpevole di avergli sottratto il posto auto; un giorno una grigia e calma coppia di coniugi cinquantenni uccide brutalmente un bambino reo di disturbare la loro quieta e silenziosa vita, finendo a coltellate chiunque stesse intorno a quel bambino. Li chiamano “raptus”. Quasi mai sono spiegabili. Si cercano motivazioni: la società, lo stress, le contingenze… Spesso interessano persone “perbene”, “tranquille”, “normali” appunto. Ma allora si può davvero definire ciò che è normale e ciò che non lo è? Ci crediamo davvero tutti al sicuro? Non è forse vero che su quel filo ci stiamo tutti, e basta un soffio di vento un po’ più forte e rischiamo di cadere da una parte o dall’altra?
Il laboratorio cercherà di indagare questo “viaggiare in bilico”, questo confine così labile tra follia e “normalità” a partire e con l’ausilio di alcuni poeti che hanno raccontato coi versi il grande mistero della “follia”. Attraversando le esperienze raccolte nel manicomio, usando come materiali di studio e spunti d’indagine i testi poetici e letterari che hanno raccontato questa condizione (Marat-Sade di Weiss, la produzione poetica di Alda Merini, L’odore assordante del bianco di Stefano Massini e tutta una serie di lettere, racconti e tracce di internati nei manicomi, medici, infermieri) cercheremo di scandagliare questo fondale così oscuro, così profondo e buio della nostra anima.
CIRO MASELLA
Diplomato alla Scuola di Teatro dello Stabile dell’Umbria, lavora per diversi anni come assistente alla regia di Massimo Castri e intanto recita in spettacoli per la regia, tra gli altri, di Luca Ronconi, Gigi Dall’Aglio (del quale è anche aiuto regista in diversi allestimenti), Federico Tiezzi e Roberto Latini, per i più prestigiosi teatri italiani. Dirige nella stagione 2002/2003, per la coproduzione della Compagnia Lombardi Tiezzi e di Armunia Festival Costa degli etruschi, uno spettacolo tratto dall’Amleto di W. Shakespeare.
Nel maggio 2007 fonda la Compagnia Uthopia Teatro con la quale mette in scena testi di Stefano Massini, Francesco Niccolini, Jura Soyfer e altri autori contemporanei. Dirige La vita a rate di Paolo Triestino, il Progetto Dante-Inferno, Storia di una bisbetica di Sergio Ragni, L’Italia s’è desta, La fine di Shavuoth e altri lavori di Massini e, inaugurando un proficuo rapporto di collaborazione produttiva con la Compagnia toscana KanterStrasse, Il Processo di Franz Kafka riscritto da Francesco Niccolini, tutti spettacoli ospitati in diversi festival e stagioni teatrali. Fonda e dirige dall’estate 2003 il festival umbro Tra Cielo e Terra. Affianca il lavoro di palcoscenico a quello di formazione e didattica collaborando con Scuole di Teatro e Università.
Dove / Teatro Everest
Orario / 11.00 – 16.30
Costo / 90 euro
Per info & iscrizioni
055 2321754 / info@teatroeverest.it