Scuola di Formazione per l’Interazione Teatrale nel Sociale
diretta da Cora Herrendorf (Teatro Nucleo).
Ottavo workshop dell'anno di formazione 2016
Dal 11 al 13 novembre al Teatro "Julio Cortazar" (Via Ricostruzione, 40 - Pontelagoscuro, Ferrara) si svolgerà l'ottavo (e ultimo per il 2016) workshop della Scuola di Formazione per l’Interazione Teatrale nel Sociale dal titolo “IL GIOCO RITUALE come mezzo per l'integrazione mutliculturale”, durante il quale si affronteranno i temi: Osservazione e Dialogo; "Gruppo"; Cerimonie, Rituali, Trance, Catarsi; le “altre” culture; le diversità; Drammaturgia e Messa in scena.
È l'ottavo appuntamento per l’anno di formazione 2016 della scuola “L’Attore Sciamano” un’idea formativa voluta ventitré anni fa e diretta da Cora Herrendorf, fondatrice, regista e pedagoga del Teatro Nucleo.
Si tratta nel dettaglio di percorsi tematici intensivi rivolti a laureati o laureandi in discipline umanistiche ed equipollenti, attori, educatori, danzatori, animatori professionali e operatori sociosanitari.
Tutte le attività formative e produttive della Scuola, sono riconosciute e contano con il Patrocinio del Comune di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna.
L'attività è prevista nei seguenti orari:
Venerdì dalle 15 alle 19; Sabato e Domenica - dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Iscrizioni e posti limitati
Sede: Teatro Julio Cortàzar, via Ricostruzione 40,(Pontelagoscuro – Ferrara).
per informazioni e iscrizioni: teatronucleo@gmail.com.
La funzione sociale dell’artista non esiste solo sulla scena in cui si manifesta, bensì in tutti gli spazi del quotidiano. Proponiamo il teatro come metodo per estendere l’esperienza artistica a contesti non istituzionalmente dedicati alla fruizione e produzione artistica.
“Tutto ciò che si può fare con il teatro in ambito terapeutico, gli esercizi, le tecniche, le metodologie, può trovare un senso compiuto solo se messo in relazione alla loro origine, dove erano integrate in un sistema armonico. Non sono invenzioni nuove, né tecniche d’avanguardia, bensì il tentativo di ritrovare un’unità perduta degli atti dell’uomo. […] La Cerimonia ha diverse funzioni simultanee. E’ macchina della conoscenza: attraverso la cerimonia si conosce e si controlla l’ignoto. E’ macchina dell’identità, perché incarna la memoria collettiva, alla quale si appartiene: storia vivente. Infine, è macchina di divertimento. Tutto questo in un solo atto che si ripete ogni volta che ce n’è bisogno. [...]” (trascrizione di una lezione introduttiva al lavoro del teatro nelle terapie, per gli allievi della Clinica Psichiatrica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia).
Il Teatro Nucleo proviene dalla tradizione che comincia con la Commedia dell’Arte, segue con Stanislavskij, Mejerchol’d, Vachtangov e riceve con Artaud, Grotowski e il Living Theatre impulsi completamente nuovi. Rappresenta contemporaneamente anche una corrente specificamente latinoamericana, in cui lo psicodramma viene sviluppato applicando la psicanalisi alla metodologia stanislavskijana per essere, in un secondo momento, completato dalle teorie di Moreno, Pearls, Goffmann e Lowen.