"Auspico un teatro dove l'attore sia lo strumentista del proprio corpo" Étienne Decroux
LA STATUARIA MOBILE
La Statuaria Mobile costituisce la tecnica di base del Mimo Corporeo di Étienne Decroux. Attraverso una scomposizione rigorosa del movimento secondo l’ossatura articolatoria del corpo e le tre dimensioni dello spazio, lo studio della Statuaria Mobile permette di controllare la propria mobilità corporea sotto l’influsso della concentrazione mentale, gettando così un ponte tra la mente e il corpo, affinché l’azione sia l’esatta manifestazione della volontà d'azione. Condizione indispensabile a ogni qualità espressiva.
Studio tecnico
Le Affermazioni - Le Conferme - Le Contraddizioni - Gli Estremi agli estremi - Le Ondulazioni - Le Braccia - Le Mani - Gli Occhi
Improvvisazioni
La musicalità interiore del movimento nella sua relazione con l'immaginario e lo spazio-tempo: il dinamo-ritmo.
Date: dal 14 al 18 marzo 2016
Orari: 10/13 - 15/18
Costo alloggio incluso: € 450
Vitto: a cura degli studenti con uso della cucina
Alloggi: camere con bagno privato in Villa Tuscany
https://www.villa-tuscany.it
Iscrizione: le domande d’iscrizione dovranno essere inviate via email con un curriculum vitae e 2 foto (primo piano e figura intera).
Scadenza iscrizione: 29 Febbraio 2016
Pagamento: 50% all'iscrizione + 50% all'arrivo
Partecipazione: 12 persone max.
Contatto
Yves Lebreton, via Casciani 3, 50025 Montespertoli - FI
cell.: 347 1098318 - https://www.yves-lebreton.com - teatro@yves-lebreton.com
TEMA
Mimo Corporeo
Étienne Decroux è il creatore del "Mimo Corporeo". Sotto l’influsso dei grandi riformatori del teatro contemporaneo E.G. Craig, A. Appia e J. Copeau, Étienne Decroux ha operato per la creazione di un nuovo linguaggio teatrale centrato sull’arte dell’attore e la supremazia del corpo.
BIOGRAFIA
Dopo studi pittorici e musicali, Yves Lebreton si avvicina all'arte teatrale nel 1963. Dal ’64 al ’68, si forma alla scuola di Mimo Corporeo di Étienne Decroux. Dal ’69 al ’75, dirige l'atelier di creazione Studio 2 in seno al Teatro Laboratorio di Eugenio Barba in Danimarca. Nel ’76, crea a Parigi la Compagnia “Théâtre de l'Arbre” prima di stabilirsi in Toscana dove nel ’92 fonda l’Albero - Centro Internazionale di Formazione, Ricerca e Creazione Teatrale. Per oltre quarant’anni, non cesserà di girare l’Europa e le Americhe riportando un vivo successo sulla scena internazionale.
PUBBLICAZIONI
”SORGENTI - NASCITA DEL TEATRO CORPOREO”
di Yves Lebreton
Titivillus, 2012 - pp. 384
In uno scritto al contempo autobiografia e saggio, Yves Lebreton ci invita a cogliere le “sorgenti” ispiratrici della sua ricerca artistica. Traccia le tappe del suo impegno sulla via elitaria del Teatro Astratto il cui assolutismo lo spingerà alla “desacralizzazione” tramite la sovversione del comico e il teatro popolare. Distante dalle convenzioni storiche, ripensa l’insegnamento di Étienne Decroux nel contesto del teatro contemporaneo, provocando inattesi confronti tra Edward Gordon Craig, Adolphe Appia, Émile Jaques-Dalcroze, Jacques Copeau, Antonin Artaud e Jerzy Grotowski. Non senza spirito critico, analizza le basi dell’Antropologia Teatrale di Eugenio Barba. Sorprendentemente per un artista del silenzio, il suo studio della voce incentrato sui ritmi respiratori e sul significato originario dei fonemi, lo conduce ai confini del linguaggio primario. Ma soprattutto, la sua inesauribile necessità di discernere al di là dell’attore “l’uomo nella sua essenza”, gli permette di svelare le “energie” viventi dell’espressione umana. Le sue tecniche del Corpo Energia e del Corpo Vocale in simbiosi con i quattro Elementi, i regni della natura, il cromatismo dei colori e dei suoni, costituiscono l’ossatura di una metodologia totalmente inedita per l’attore dove non si tratta più di acquisire un sapere, ma di scoprire le potenzialità dell’Essere che sono le fondamenta di ogni individualità.
”ÉTIENNE DECROUX - LA STATUARIA MOBILE E LE AZIONI”
di Yves Lebreton
Titivillus, 2015 - pp. 272
“Étienne Decroux (1898-1991) è un precursore.
Mentre il teatro contemporaneo non cessa di liberarsi dalla sua dipendenza letteraria per rigenerarsi alla sorgente del corpo, la ricerca di Decroux incentrata sulla mobilità espressiva dell’attore si fa sempre più attuale. La sua opera emerge dal vasto slancio innovatore che attraversò l’Europa all’inizio del secolo scorso in cerca di una maggiore plasticità dell’arte scenica e i cui protagonisti più significativi furono A. Appia, E.G. Craig, J. Copeau, V. Meyerhold, O. Schlemmer e A. Artaud.
Laddove altri si sforzarono di estendere l’eloquenza dell’attore alla dimensione fisica della recitazione, Decroux rinunciò alla parola per tornare all’essenzialità del corpo. Laddove altri enunciarono teorie e apriranno le vie della sperimentazione, Decroux affrontò la pratica teatrale nei suoi fondamenti, convinto che la nascita di un nuovo teatro richiedesse in primo luogo la nascita di un nuovo attore. Ai diktat dell’autore egli oppose la sua concezione del poeta-ginnasta, capovolgendo la sacrosanta triade drammaturgo–regista–interprete per promuovere l’attore al rango di creatore. Ma soprattutto, forgiò su se stesso la disciplina necessaria a questa rigenerazione dell’arte teatrale. Come Stanislavskij, fu il primo apprendista del proprio metodo.
Voleva modellare un attore corporeo per costruire un teatro del corpo”. Yves Lebreton
Dopo la pubblicazione di ”Sorgenti - Nascita del Teatro Corporeo” (Titivillus, 2012), ”Etienne Decroux - La Statuaria Mobile e le Azioni” costituisce il secondo volume della trilogia che Yves Lebreton intende consacrare al Teatro Corporeo. Oltre a una testimonianza “unica” su un maestro tra i più importanti del ventesimo secolo, questo libro presenta, per la prima volta in assoluto, un’analisi descrittiva precisa del metodo e della tecnica decrousiani.