Pordenone, 6-7-8 maggio: CONVEGNO-SEMINARIO PROGETTO SCIAMANO 2005
“Riti d’Incontro tra il Mediterraneo e l’Africa”
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Sono già oltre una sessantina, provenienti da tutta Italia, gli iscritti al Convegno-Seminario internazionale del PROGETTO SCIAMANO 2005 “Riti d’incontro tra il Mediterraneo e l’Africa”, che si svolgerà a Pordenone dal 6 all’8 maggio.
L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Pordenone e organizzata dalla Scuola Sperimentale dell’Attore, rappresenta il momento conclusivo di un percorso che ha interessato, come accade ormai da diversi anni, diversi soggetti che operano nel campo del teatro, del sociale e della promozione di “altre” culture.
Il Seminario ha in programma l'intervento di studiosi ed esperti di livello internazionale, per un dialogo a più voci aperto e proficuo su diverse discipline e metodi di studio e di lavoro (antropologia, etnologia, psicologia, antropologia teatrale), potendo contare sul confronto tra differenti tradizioni e culture, per attingere ad un più ampio ventaglio di possibilità innovative d'intervento nel delicato ambito delle "diverse abilità", grazie alla conoscenza di usi e rituali legati alla maschera e al corpo (com'è tipico della formazione della Scuola Sperimentale dell'Attore): la presentazione di esperienze dal Ghana, dal Burkina Faso, ma anche dalla tradizione sarda dei Mamuthones o da quella napoletana saranno condotte da docenti, artisti, ricercatori, mediatori culturali, anche attraverso la presentazione di testimonianze video, di materiali in mostra, di performance dal vivo.
La manifestazione avrà un taglio di carattere teorico-pratico, con la possibilità per gli iscritti di seguire le relazioni e gli interventi in programma, ma anche di assistere e partecipare alle lezioni-dimostrazioni con le diverse abilità, portando anche la propria esperienza all’interno della tavola rotonda e dei dibattiti previsti. Il Convegno è rivolto agli operatori e ai volontari del settore, che possono iscriversi come ad uno stage di formazione, ma è anche aperto al pubblico - ovvero a chi è interessato sul piano personale, culturale o politico - e dunque ad una frequenza estemporanea.
Una replica speciale di “Sherwood delle Danze”, la dimostrazione parateatrale condotta da Claudia Contin con il laboratorio del Centro ANFFAS di Pordenone, aprirà i lavori dopo il saluto delle autorità, venerdì sera 6 maggio. Sabato 7 il programma, davvero fitto, prevede quattro sezioni, una il mattino, due il pomeriggio e una la sera. Alla fine della prima sezione, il cui intervento di spicco è quello della antropologa Donatella Cozzi sui valori e sulle potenzialità delle situazioni di handicap, verrà inaugurata una mostra con maschere da tutto il mondo. La seconda sezione affronta la differenza nei suoi aspetti di sofferenza, con interventi di Piero Coppo (etnopsichiatra), Roberta Altin e Marino Niola (antropologi) e istituisce un parallelo di fatto tra l'Africa e il Mediterraneo. Un parallelo che viene ripreso il pomeriggio stesso con gli interventi di Giovanni Azzaroni (antropologo teatrale) e delle sue allieve Elisabetta Leonardon e Paola Pala. La relazione di quest'ultima sarà contornata da una gradita sorpresa: la dimostrazione dal vivo di un “Mamuthone”, maschera rituale sarda con caratteristiche rituali sciamaniche. Gli interventi del pomeriggio sono orientati sul tema della differenza come conoscenza. La sera la mediatrice culturale Billa Nonkane Assetou, immigrata proveniente dal Burkina Faso, presenterà i contenuti "didattici" di alcune danze e di alcuni riti del suo paese attraverso la proiezione di alcune testimonianze video.
La domenica mattina, 8 maggio, Claudia Contin gestirà un breve workshop sulla lettura teatrale-antropologica dei comportamenti umani, seguito da una tavola rotonda dove gli "ex-allievi" del Progetto Sciamano degli anni precedenti relazioneranno e discuteranno delle esperienze operative da loro condotte sulla scia della formazione conseguita.
Al pomeriggio, come esempio di acculturazione elettiva, un concerto dimostrazione del gruppo "Officine Ritmiche" di Udine diretto da Roberto Lugli, alle prese con tamburi e musiche africani. Infine, con la presenza dell'Assessore Provinciale alle Politiche Sociali, la chiusura dei lavori e una merenda interetnica animata da musiche del Ghana.
La marcata connotazione africana che percorre tutto il convegno è funzionale ad un allargamento della riflessione (e della costruzione di competenze) dalle diversa abilità alle differenze culturali, anche se il convegno non pretende di esercitare una funzione antropologica specialistica e nemmeno di compiere una ricognizione esauriente delle problematiche e delle risorse degli immigrati africani sul nostro territorio. Si tratta piuttosto di celebrare dei riti di incontro sperimentali, che hanno la loro efficacia negli squarci di osservazione che possono venire a crearsi, anche indipendentemente, a carico delle due culture deboli che si incontrano.
I lavori si svolgeranno presso la sede della Scuola Sperimentale dell'Attore di via del Seminario a Pordenone, con la cortese ospitalità del Seminario Diocesano, che ha messo a disposizione il teatro/aula magna per alcuni degli appuntamenti.
Ulteriori informazioni sul programma si possono richiedere allo 0434 520074 o si possono ricavare dal sito www.hellequin.it alla voce "progetti speciali".
Per le iscrizioni, si può utilizzare anche il recapito e-mail della Scuola: lab@hellequin.it.