Il progetto e l’esperienza della compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre al centro di un percorso teorico-pratico rivolto insegnanti di educazione fisica, educatori, preparatori atletici, esperti di attività motoria, e ballerini, performer e danzatori.
In programma anche due stage con Paolo Benedetti, Responsabile Formazione dell’AccademiaKataklò-Giulia Staccioli.
Dalla nascita del progetto Kataklò la danza non è stata più la stessa. La potremo definire la “sottile linea tra sport e coreutica, gesto atletico e gesto artistico”. Una linea invisibile ma che esiste. E sta lì, nel Dna di quei corpi capaci di trasformarsi da macchine atletiche perfette e vincenti in fantastici strumenti coreutici destinati al piacere delle platee di tutto il mondo. Il solo limite da valicare si chiama “pregiudizio”. Un limite mentale, e quindi anche fisico, che ha radici profonde nell’originario significato della danza.
E’ proprio grazie all’esperienza, e al progetto Kataklò Athletic Dance Theatre, la straordinaria compagnia fondata e diretta da Giulia Staccioli, non a caso un’ex campionessa di ginnasta ritmica con all’attivo un’esperienza nei Momix, che “questo significato è molto più ampio”. Pioniera ieri, innovatrice ancora oggi, Giulia Staccioli con Kataklò ha spalancato le porte del dialogo tra il mondo dello sport e della danza. Ma come si trasforma un movimento atletico in un movimento artistico? E come si abbattono i limiti?
Non solo stage e lezioni, spettacoli e casting, alla terza edizione di Milano Danza Expo (25 / 27 Novembre – Parco Esposizioni Novegro) spazio alla formazione e all’approfondimento con il seminario tenuto da Giulia Staccioli, Direttrice e Coreografa della compagnia Kataklò e docente di “Danza Moderna” presso l’Università degli Studi di Milano. Il seminario è rivolto a danzatori, performer e ballerini, e soprattutto addetti ai lavori, preparatori atletici, insegnanti di educazione fisica, esperti di attività motoria.
Un percorso teorico-pratico di avviamento in programma venerdì 25 novembre (sala 1 Comis dalle 15,05 alle 16,35) su “come allargare il vocabolario” - spiega la fondatrice dei Kataklò che da due anni sta portando, in giro per l’Italia, il suo metodo di “interazione” tra questi due mondi solo apparentemente lontani. “Tutti gli sport, dal calcio all’atletica fino alla ginnastica artistica, da cui provengo – spiega ancora – utilizzano il corpo e misurano la prestazione fisica sui risultati agonistici. La prestazione del corpo è una prestazione in qualche modo misurabile e quantificabile. La danza invece utilizza il corpo per esprimere emozioni, raccontare, andare oltre il mero gesto fisico. L’obiettivo del seminario, e lo stesso progetto Kataklò, è proprio quello di facilitare questo incontro. Il 90% dei componenti della compagnia proveniva, all’inizio, dall’ambito sportivo; oggi il processo è cambiato molto. C’è stata un’evoluzione: la percezione del danzatore, come quella del pubblico, è cresciuta”. L’altro grande merito del progetto Kataklò è aver contribuito ad “allargare” la platea degli spettatori che vanno a teatro. “Ora ci vanno proprio tutti – conferma – tantissimi sono sportivi”.
In programma anche un ciclo di stage tenuti da Paolo Benedetti, Responsabile della formazione per l’AccademiaKataklò-Giulia Staccioli. Due gli appuntamenti: sabato 26 novembre (Sala 1 Comis dalle 15,30 alle 17) e domenica 27 novembre (Sala 1 Comis dalle 16,50 alle 18,20).
Per informazioni e adesioni www.milanodanzaexpo.it