L’Associazione Culturale Interno 5
Presenta
Il 14° Festival
Internazionale
dell'Attore
direzione artistica Hilenia De Falco
Napoli 15|30 Settembre 07
I Workshops:
16|25 Settembre 07
Recitare con il personaggio: La repubblica di Platone
diretto da
Anton Milenin -Regista, pedagogo del Teatro Studi di Vassil’ev-
“Nel teatro mi attira il calore. Vorrei utilizzare lo strumento concettuale come una sbarra di ferro per rompere il muro oltre il quale si trova il calore”
Il Laboratorio, articolato in 6 ore di lavoro al giorno per un periodo di 10 giorni, è rivolto ad allievi di scuole di recitazione ed attori professionisti che abbiano familiarità con il metodo proposto .E’ richiesta la lettura integrale del testo e l’interpretazione di un brano a scelta.
Il lavoro che Milenin propone si articola in più momenti, dall’analisi del testo alla pratica dell’improvvisazione, che tendono a fornire gli strumenti necessari ad accogliere e ad interpretare il testo. Durante una prima fase, definita introversa, l’opera viene smontata ed analizzata nella sua struttura affrontando e distinguendo le molteplici dimensioni del suo contenuto. Gli attori sono così guidati nell’universo dell’autore attraverso un’analisi strutturale del testo (composizione dell’opera, elaborazione di ogni atto, di ogni brano, delle battute, delle pause) per poter così affrontare i legami tra la varie parti e giungere infine al senso profondo, alla vita interna dell’opera. Il “senso” che via via si rivela permette di accedere alla fase di ricomposizione e alla sua esplicazione nella messa in scena dell’opera.
Attraverso l’improvvisazione gli attori vengono chiamati a recitare in base al rapporto che hanno stabilito con il contenuto del testo, allenandosi a ricordarlo senza sforzo di concentrazione razionale. Una volta in scena, l’attore dovrà comportarsi in maniera assolutamente libera, affidandosi alla propria intuizione e alla propria memoria emotiva. A. Milenin conduce gli attori nell’esplorazione delle loro capacità recitative attraverso un percorso che vede la comprensione e l’acquisizione del senso profondo dell’opera teatrale, come l’asse fondamentale di ogni interpretazione.
“Lo spettatore non è mai stupido e se l’attore non rischia lo spettatore dorme.
Se il regista sa “come” mettere in scena e l’attore sa “come” recitare, allora si potrà essere sicuri che anche lo spettatore saprà “come” guardare. E se l’attore oggi non ha rischiato, domani si sveglierà negoziante: non più artista ma esperto in compravendite. Il successo per chi crea è sempre una sorpresa. E allora in cosa consiste questo rischio? Come ci si può abituare a ciò a cui deve essere impossibile abituarsi? L’atto artistico è sempre doloroso. Il passaggio dal cosciente all’inconscio comporta sempre uno shock. La cosa principale è che le parole siano riempite di una vita interiore”( A. Milenin)
Costo: 330 €
16|25 Settembre 07
Recitare il personaggio:Le tre Sorelle di Anton Cechov
diretto da
Nikolaij Skorik- Direttore del Teatro d’Arte di Mosca
“Gli aspetti consci dell’opera e del personaggio sono paragonabili agli strati di terra, sabbia, argilla, pietra che vanno a costruire la crosta terrestre, man mano che si affonda in essa; essi, infatti, man mano che penetrano nell’animo, da consci diventano inconsci e come al centro del globo terrestre ribolle la lava incandescente, così nelle profondità dell’animo fremono gli istinti umani invisibili, le passioni”.K Stanislavskj.
Il Laboratorio, articolato in 6 ore di lavoro al giorno per un periodo di 10 giorni, è rivolto ad allievi di scuole di recitazione ed attori professionisti che abbiano familiarità con il metodo proposto .E’ richiesta la lettura integrale del testo e l’interpretazione di un brano a scelta.“Le tre sorelle”, testo di Cechov scritto appositamente per la Compagnia Stanislavskij nel 1901, è il centro drammaturgico del laboratorio diretto da Nikolaj Skorik. Cechov e Stanislavskij sono, infatti, gli ispiratori del metodo dell'attuale Direttore del Teatro d'Arte di Mosca. Proprio l'attore, attraverso il recupero della propria "memoria emotiva" è al centro degli studi di Stanislavskij, di cui il Maestro Skoric è fine conoscitore e seguace. Si tratta di un Metodo di recitazione basato su delle regole psicofisiche secondo le quali l’attore deve rivivere interiormente, oltre che riprodurre, le emozioni del personaggio che interpreta. Alla base del lavoro c’è la “psicotecnica” stanislaskijana. Solo la tecnica si può veramente insegnare, ma una tecnica che non riguarda delle particolari abilità manuali, o comunque fisiche – la dizione, l’acrobatica -, ma il controllo delle emozioni e degli stati psicologici. L’attore deve imparare di nuovo a fare delle cose più elementari, come camminare o indossare una giacca, deve cioè sostanzialmente rinascere. E’ la connessione tra l'attore e il personaggio che bisogna trovare, attraverso una serie di esercizi ed esplorazioni sulla vita interiore.
Nel teatro di Anton Cechov non c’è una trama vera e propria, per lo meno nel senso tradizionale. La vicenda è portata avanti dall’interazione tra i personaggi e le loro caratteristiche. Questa particolarità ha cambiato il modo di fare teatro: l’attore ha dovuto cominciare a concentrarsi sul sottotesto. Il suo teatro costrinse gli attori a fare qualcosa di completamente diverso da ciò che avevano sempre fatto, uno sforzo molto maggiore per riuscire a dare spessore ai personaggi. C’era della vita in ogni personaggio e fu questo ad appassionare il pubblico.
Costo: 330 €
24|30 Settembre 07
Scrivere il testo, incarnare la parola
diretto da
Saverio La Ruina
Il Laboratorio è rivolto ad attori e drammaturghi con esperienza attoriale. Si articola in 5 ore di lavoro giornaliere per un periodo di 7 giorni. Nella fase iniziale si individua un personaggio forte, se ne scrive la storia particolare e se ne incarnano i movimenti, i gesti e le posture.
La partitura fisica che ne risulterà in modo pressoché involontario, compone una sorta di danza del personaggio e ne “racconta” forze e debolezze, ma anche i più impercettibili moti dell’animo, a volte rivelando ciò che la parola nasconde.
Il tutto confluirà in un processo di lavoro che oscilla di continuo dalla scrittura al corpo e dal corpo alla scrittura fino a quando entrambi non suonano all’unisono.
Costo: 210 €
21|27 Settembre 07
Corpo vocale, voce corporale
Diretto da
Bruno de Franceschi
L’intervento didattico è rivolto ad allievi di qualsiasi estrazione artistico/culturale e con qualsiasi tipo di bagaglio sia di esperienze che didattico sull’uso della voce e del corpo in tutte le sue manifestazione, “classiche” e non; il corso è quindi aperto a danzatori, attori, cantanti.
Il numero è chiuso a 10 partecipanti.
Il corso si svolge su 7 giorni, con 5 ore di lavoro giornaliere così strutturato:
Cenni sugli strumenti tecnici di base per tutto il corso (respirazione, posture, emissioni)
Timbri e vocali
Il corpo della voce tra suono e fisicità
Diapason, intonazione e ritmo
Il suono della parola
Il suono del canto: unisoni, battimenti, consonanze e dissonanze
Urgenza ed intensità dell’intenzione
Cenni di canto difonico ad una cavità
Cenni di canto armonico a due cavità (Touva)
Sgrane vocali, rumori della voce
Laringe e diaframma: due compagni sconosciuti
Il teatro della voce
Lettura sonora di un testo: l’esperienza futurista e la ricerca in atto
Ascolto e “prattica” corale
Ascolto ed analisi di alcune esperienze vocali contemporanee
Un silenzio assordante: testimonianza di una esperienza in corso sull’uso, la riabilitazione e la gestione neurofisiologica di una protesi acustica bionica.
Costo: 280 €
Per accedere alle selezioni, inviare, curriculum vitae e lettera di motivazioni all’indirizzo e-mail: internocinque@libero.it ENTRO IL 31.07.07
Possibilità di alloggio in case studenti per 15-20€ al giorno.
Per ulteriori informazioni contattare i seguenti numeri:3280956258/3402633527