L’Associazione Culturale Interno 5
Presenta
Il 14° Festival
Internazionale
dell'Attore
direzione artistica Hilenia De Falco
Napoli 15|30 Settembre 07
24|30 Settembre 07
Scrivere il testo, incarnare la parola
diretto da
Saverio La Ruina
Il Laboratorio è rivolto ad attori e drammaturghi con esperienza attoriale. Si articola in 5 ore di lavoro giornaliere per un periodo di 7 giorni. Nella fase iniziale si individua un personaggio forte, se ne scrive la storia particolare e se ne incarnano i movimenti, i gesti e le posture.
La partitura fisica che ne risulterà in modo pressoché involontario, compone una sorta di danza del personaggio e ne “racconta” forze e debolezze, ma anche i più impercettibili moti dell’animo, a volte rivelando ciò che la parola nasconde.
Il tutto confluirà in un processo di lavoro che oscilla di continuo dalla scrittura al corpo e dal corpo alla scrittura fino a quando entrambi non suonano all’unisono.
Costo: 210 €
21|27 Settembre 07
Corpo vocale, voce corporale
Diretto da
Bruno de Franceschi
L’intervento didattico è rivolto ad allievi di qualsiasi estrazione artistico/culturale e con qualsiasi tipo di bagaglio sia di esperienze che didattico sull’uso della voce e del corpo in tutte le sue manifestazione, “classiche” e non; il corso è quindi aperto a danzatori, attori, cantanti.
Il numero è chiuso a 10 partecipanti.
Il corso si svolge su 7 giorni, con 5 ore di lavoro giornaliere così strutturato:
Cenni sugli strumenti tecnici di base per tutto il corso (respirazione, posture, emissioni)
Timbri e vocali
Il corpo della voce tra suono e fisicità
Diapason, intonazione e ritmo
Il suono della parola
Il suono del canto: unisoni, battimenti, consonanze e dissonanze
Urgenza ed intensità dell’intenzione
Cenni di canto difonico ad una cavità
Cenni di canto armonico a due cavità (Touva)
Sgrane vocali, rumori della voce
Laringe e diaframma: due compagni sconosciuti
Il teatro della voce
Lettura sonora di un testo: l’esperienza futurista e la ricerca in atto
Ascolto e “prattica” corale
Ascolto ed analisi di alcune esperienze vocali contemporanee
Un silenzio assordante: testimonianza di una esperienza in corso sull’uso, la riabilitazione e la gestione neurofisiologica di una protesi acustica bionica.
Costo: 280 €
Saverio La Ruina
Si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna, prosegue la sua formazione con Jerzy Sthur e lavora, tra gli altri, con Leo De Berardinis e Remondi e Caporossi. E’ tra i giovani registi selezionati agli atelier di regia curati da Eimuntas Nekrosius per La Biennale di Venezia nelle edizioni 1999 e 2000.
Fonda nel ’92 a Castrovillari, con Dario De Luca, la compagnia Scena Verticale, riconosciuta dal ’97 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Per essa scrive, dirige e interpreta nel 1996 La stanza della memoria (spettacolo nello stesso anno finalista al Premio ETI Vetrine, il cui testo è finalista al Premio Nazionale Teatrale Città di Reggio Calabria) che debutta al Festival Nazionale dei Teatri Invisibili e nel 1998 de-viados (dal progetto finalista al “Premio Scenario ’97”), la cui versione finale debutta a Milano all’interno di Teatri ’90. Realizza una trilogia calabro-scespiriana, cominciata nel 2000 con Hardore di Otello, presentato in prima nazionale a Santarcangelo dei Teatri, proseguita nel 2002 con Amleto ovvero Cara mammina che debutta al Festival delle Colline Torinesi e conclusa nel 2004 con Kitsch Hamlet il cui debutto avviene al Teatro Vascello di Roma nella stagione organizzata dall’Ente Teatrale Italiano. Del 2006 è Dissonorata, presentato in anteprima al festival Benevento Città Spettacolo e in prima nazionale al festival Bella Ciao di Roma diretto da Ascanio Celestini.
Dal 1999 è direttore artistico, con Dario De Luca, di Primavera dei Teatri, festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea.
Con Scena Verticale, vince nel 2001 il Premio Bartolucci per una realtà nuova e nel 2003 il Premio della Critica Teatrale assegnato dall’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali.
Nel 2004, un suo progetto in divenire, La famiglia, giunge finalista al Premio Dante Cappelletti alle Arti Sceniche e viene presentato in forma di studio al Teatro Valle di Roma..
Nel 2005, un suo testo, Kitsch Hamlet, ottiene una segnalazione al Premio Ugo Betti per la drammaturgia (2° classificato) e viene pubblicato in seguito su Hystrio (n. 1 – 2006).
Nel 2007, con Dissonorata, entra nelle terne finaliste del Premio ETI Gli Olimpici del Teatro per la categoria migliore interprete di monologo o “one man show”.
“La Ruina è una presenza indiscutibile, lo si capisce subito, dopo due minuti che lo si vede o lo si sente parlare, o recitare, o raccontare, forse il verbo giusto è raccontare. La Ruina è uno spettacolo in sé, anzi è lo spettacolo tutto intero, non importano le raffinate luci, non importano gli stacchi musicali, non importa neppure ciò che dice. […] Mi piaceva invece il modo di dire, di raccontare, di muovere le mani, di non muovere il corpo, di flettere la voce, di rendere femminile la voce maschile, di ingentilire, più e più, ciò che avevo intuito gentile. “ Dissonorata” […] da spettacolo di teatro, o da racconto, si trasforma in concerto, in una jam session, in una performance musicale.” 16/09/2006, Corriere della Sera (Franco Cordelli)
Bruno De Franceschi
Compositore e direttore d’orchestra, esperto in tecniche dell'ascolto.
Nasce a Milano. Studia pianoforte e Composizione Tradizionale perfezionandosi in seguito a Friburgo, Parigi, Losanna. Si laurea presso il DAMS di Bologna. Da subito ha privilegiato il rapporto tra musica e teatro, dalla composizione di musiche di scena per la prosa, sino ad esecuzione/performances che richiedono una precisa partitura gestuale e di presenza scenica da parte dell’esecutore.
Nel 1973 scrive “Gundrisse”, per pianoforte, voce recitante e nastri magnetici, dove è prevista tra l’altro, la distruzione fisica dello strumento. Ha svolto attività didattica presso la Scuola d’Arte Drammatica “Piccolo Teatro” di Milano e presso corsi di formazione professionale dell’UE, con progetti sul rapporto suono movimento, musica e teatro.
La sua attività di direttore d’orchestra si rivolge esclusivamente al repertorio del ‘900, con particolare interesse per la musica moderna e la sperimentazione; ha diretto vari ensemble italiani ed europei che si dedicano a questo repertorio.
Dopo l’incontro con K.Berberian. T.Kantor, Tran Quang Hi, dal 1985 sviluppa una ricerca sull’uso della voce e dell’ascolto attraverso le arti marziali ed il linguaggio usato dai sordomuti, il canto armonico e l’uso “teatrale” della parola cantata. Nel 1995 fonda e dirige “Tacitevoci Ensemble”, un collettivo di ricerca ed esecuzione vocale. Ha lavorato tra gli altri, con M. Castri, T. Kantor, E. De Capitani, Cristina Pezzoli, G. Solari, M. Navone (teatro), Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Caterina Sagna , Simone Sandroni (danza), A. Guzzetti e Marco Bagnoli (arti visive) e con i poeti Giancarlo Majorino e Antonio Porta.
Dal 2000 collabora con il CNR e il prof. Franco Federici, neurofisiologo ordinario all’Università di Perugia, su un progetto di riabilitazione di una paziente sorda profonda con impianto cocleare bionico ed in generale sullo studio e le relazioni tra voce/corpo e tecniche della riabilitazione neurofisiologica.
Per accedere alle selezioni, inviare, curriculum vitae e lettera di motivazioni all’indirizzo e-mail: internocinque@libero.it . entro le seguenti date:
14 settembre per il workshop di Bruno De Franceschi
17 settembre per il workshop di Saverio La Ruina.
Possibilità di alloggio in case studenti per 15-20€ al giorno.
Per ulteriori informazioni contattare i seguenti numeri:3280956258/3402633527
www.festivaldellattore.it