A soli 3 giorni dal lancio del progetto CESS (centro di esercitazioni e sperimentazioni sceniche) il primo progetto è quasi esaurito, POCHISSIMI sono ancora i POSTI DISPONIBILI.
Il CESS è l'innovativo progetto di pedagogia che TeatroSenzaTempo ha ideato e basato su metodi di formazione anglosassoni che da tempo dimostrano la loro forte ef
ficacia.
Dopo un periodo di formazione di base nelle molteplici discipline intorno al mestiere dell'Attore è necessario salire un ultimo fondamentale step, iniziare a studiare non solo per apprendere ma per Fare.
Questo è il CESS: un anno di formazione in cui gli Allievi Attori sono coinvolti in ben TRE Produzioni che spaziano dalla Commedia dell'Arte alla Sperimentazione Scenica al Teatro Elisabettiano.
Tali produzioni verranno poi distribuite da TST Produzione Spettacoli Teatrali sul territorio nazionali e gli Allievi Attori verranno scritturati come Professionisti, aprendosi così le porte al mercato dello Show-Business.
Una esperienza di Studio e lavoro unica in Italia che si riconoscerà nel nome del
CESS (Centro Esercitazioni e Sperimentazioni Sceniche)
OTTOBRE/DICEMBRE 2012 STUDI E VAI IN SCENA CON:
LA MANDRAGOLA
Da Niccolò Machiavelli
Adattata a scenario da Gabriele Guarino
Canzoni originali di Gabriele Guarino
Maschere di Stefano Perocco di Meduna
Presentazione breve
La più bella commedia rinascimentale italiana, in cui l’altezza della nuova lingua volgare unita alla più feroce e dissacrante critica alla corruttibilità del potere, viene reimpastata, improvvisata e riproposta dalle maschere della Commedia dell’Arte che ne estremizzano non solo gli aspetti più grotteschi, nei contrasti tra natura e cultura, ma ne urlano tutta la forza rivoluzionaria, erede di quell’antico spirito carnevalesco da cui nascono. Un’operazione che ripercorre i processi di messa in scena delle prime compagnie di comici professionisti, che “sporcavano” la composizione alta dei modelli classici con l’odore del gioco osceno e delle urgenze della natura, di cui le maschere sono messaggere.
Perchè la Mandragola?
Riproporre la Mandragola oggi nasce dall’urgenza di indagare e scovare le trappole culturali nascoste dietro ciò che conosciamo come “etica”, “buoncostume”, “quieto vivere”, “convenienza”. Il genio di Machiavelli nel ribaltare completamente la vittima del raggiro, Messer Nicia, a complice contro se stesso, oltre alla critica feroce di tutti i rappresentanti del potere e della loro facile corruttibilità, ci rivela l’inquietante minaccia che soggiace ad ognuno di noi qualora ci costringiamo dentro convenzioni sociali date per scontate, per paura di osare, di perdere faccia e nome. Un grido rivoluzionario che le maschere della Commedia dell’Arte non possono lasciarsi scappare con la loro vis carnevalesca di esorcizzare la dipendenza dal potere con la sua derisione a cui, soprattutto in questo caso, il potente stesso concorre, convinto, e ignaro della vera natura delle forze in gioco, prigioniero com’è della sua cecità culturale.
Cenni storici
Scritta tra il 1512 e il 1518 e rappresentata tra il gennaio-febbraio del ’18 , in occasione dell’annuncio ufficiale delle nozze del duca Lorenzo de’Medici con Maddalena de la Tour d’Auvregne, la Mandragola fu di nuovo rappresentata a Firenze nel settembre dello stesso anno al ritorno del duca con la sposa francese. Sempre al 1518 risalirebbe la prima edizione con il titolo Comedia di Callimaco et di Lucretia, così come la seconda edizione del ’22 a Venezia; Il titolo attuale comparve solo dalla terza edizione del Calvo nel 24 così come in quella cesenate del Soncino nel ‘26. Rappresentata di nuovo a Roma nel ’20 su richiesta di Leone X e forse ancora nel ’24 su richiesta di Clemente VII, conobbe la scena numerose volte tra il ’22 e il ’26 sia a Venezia che a Modena , e continuò ad avere successo per tutto il terzo decennio del XVI, dopo il quale fu messa all’Indice dall’Inquisizione. Riabilitata dalle spinte anticlericali del post-risorgimento, fu nuovamente ostacolata dopo il Concordato fino al dopoguerra per vilipendio alla religione di stato. Fu definitivamente riammessa con la comparsa sui teleschermi