Teatro

Alex Mastromarino : “Quando Garrison mi ha detto: dovresti fare musical”

Alex Mastromarino : “Quando Garrison mi ha detto: dovresti fare musical”

“Il musical in Italia? E’ ghettizzato. All’estero non esistono gli attori di musical, quelli di fiction e quelli di prosa: l’attore è attore,” dice Alex Mastromarino, performer di musical. E racconta che…

Da bambino sognava di vendere dischi e ora sul palcoscenico interpreta il ruolo di Franke Valli, nel musical Jersey Boys, che da tre stagioni sta collezionando successi sia in Italia, sia all’estero: la versione in lingua francese dello spettacolo ha debuttato alle Folies Bergère di Parigi nell’autunno 2016, per poi tornare nella Ville Lumière la primavera successiva, presso il Théâtre Le Palace.

Livornese, Alex Mastromarino riproduce a teatro la particolare vocalità del frontman dei Four Seasons, che tra il 1962 e il 1967 hanno venduto milioni di dischi con brani come Sherry, Big Girls don’t Cry, Rag Doll. Un ruolo che gli ha portato numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Persefone per il musical come miglior attore protagonista.

 
“Se mi avessero detto che un giorno avrei fatto qualcosa all’estero in una lingua straniera, non ci avrei mai creduto. Anche se all’inizio ero terrorizzato, perché non conoscevo il francese e ho dovuto imparare tutto quanto in poco tempo”.
 

Perché hai scelto di fare musical?
Quando ero piccolo il mio sogno era quello di fare il cantante e vendere dischi. Poi, la vita mi ha portato da un’altra parte: ho partecipato alla prima edizione di Saranno famosi, l’attuale Amici di Maria De Filippi, dove ho conosciuto (Rochelle, il coreografo della trasmissione, ndr) il quale mi ha detto: ”Alex, dovresti fare qualche audizione per il musical, perché è vero che non sei un ballerino, ma c’è qualcosa nel tuo modo di muoverti che potrebbe funzionare”.
Così ho fatto l’audizione per Pinocchio. Non ho ottenuto la parte, ma ormai ero incuriosito e ho deciso di mettermi a studiare seriamente per entrare a far parte di questo mondo. Quindi ho frequentato la M.T.S. a Milano e da lì è partito tutto.

Cosa significa essere un performer di musical in Italia e quali differenze hai riscontrato rispetto all’estero?
In Italia si tende a ghettizzare il musical, come se fosse uno Stato straniero all’interno del mondo dello spettacolo. All’estero non è così: non esistono gli attori di musical, quelli di fiction e quelli di prosa. L’attore è attore.
Purtroppo, in Italia, il teatro e il musical sono considerati satelliti della televisione e questa è una critica che sento di dover muovere allo spettacolo italiano in generale.

Siamo in pieno periodo di audizioni: come si prepara un performer?
Semplicemente è il nostro lavoro. Sappiamo che questo è il periodo in cui ci rimettiamo in gioco ed è bellissimo provare a misurarsi con realtà differenti. L’importante è non sentirsi mai arrivati, perché ogni ora di studio è sempre un motivo per approfondire la conoscenza di noi stessi. Ho visto grandi artisti presentarsi ancora ad audizioni aperte e non a chiamata, anche perché si respira una bella atmosfera in queste occasioni: si sta tutti insieme, rivedendo volti di persone che non incontri da tempo e l’adrenalina è sempre alle stelle.



Qual è stato il tuo approccio al ruolo di Frankie Valli nel musical Jersey Boys?
Mi ci sono accostato a piccoli passi. Prima di tutto ho guardato il film di Clint Eastwood, poi ho cercato su YouTube tutto il materiale disponibile su Frankie Valli, per capire anche la sua vocalità, che è simile alla mia, ma non è uguale. Ho letto interviste, biografie, ma il grosso del lavoro l’ho effettuato con il copione alla mano e l’aiuto del regista Claudio Insegno.

Da questa esperienza è nata una “costola” musicale, il quartetto “Italian Jersey Boys”: di cosa si tratta?
Con tutto il cast si è creata una bella sinergia e ormai sappiamo stare sul palco tenendoci per mano. Insieme ai colleghi Marco Stabile, Flavio Gismondi e Claudio Zanelli abbiamo iniziato a realizzare alcuni brevi video su Facebook per fare il tradizionale ‘’in bocca al lupo’’ agli amici che debuttavano in altre produzioni di musical. Vedendo che riscuotevano un certo successo, ci siamo detti: ‘’perché non proponiamo un video che non abbia a che fare con i Four Seasons?’’
Abbiamo scelto un brano tratto dal musical Wicked e anche questo video ha avuto talmente tanto successo che abbiamo deciso di costituire un gruppo, iniziando a fare concerti in giro, nei locali (Roma, Milano, Bologna), con il nome di IJB… ci siamo perfino esibiti al matrimonio di una fan sfegatata dello spettacolo!

Prossimi progetti?
Dopo aver terminato, a marzo, le repliche di Jersey Boys, avrò un nuovo ruolo da protagonista nel rinnovato allestimento, con orchestra dal vivo, del musical La piccola bottega degli orrori. Debuttiamo a Firenze il 15 maggio!