Teatro

Anna Marchesini: "La scrittura è un momento estremamente privato"

Anna Marchesini
Anna Marchesini

"Di Mercoledì", il nuovo libro edito dalla Rizzoli che qualche giorno fa l'autrice Anna Marchesini, ha presentato al pubblico in un sorprendente incontro al Teatro Quirinetta di Roma.

Anna Marchesini è attrice, autrice, regista teatrale e docente. Insieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez ha dato vita al celebre Trio. Tra i suoi ultimi spettacoli citiamo Le due zitelle di Tommaso Landolfi e Giorni felici di Samuel Beckett. Nel 2011 ha pubblicato per Rizzoli il suo primo romanzo, Il terrazzino dei gerani timidi.

"Per le scale di un condominio ogni mercoledì incrociano i loro sguardi tre donne molto diverse tra loro. Due arrivano per le sedute dal noto psicanalista che ha lì il suo studio. Una è l’eterna signorina, che si è rinchiusa in se stessa e in un’esistenza senza prospettive, e proprio attraverso il dialogo con il medico sta riscoprendo la sua forza e la sua femminilità. La seconda è invece una donna fiera della propria sensualità, che ha accettato di andare dal dottore per fare un piacere al ricco marito, convinto che sia un rito sociale che ogni moglie dovrebbe coltivare. Ma c’è un’altra donna con uno sguardo indecifrabile, sembra triste ma non se ne intuisce la ragione. Lei abita nel palazzo, e sceglierà proprio la giornata del mercoledì per sconvolgere per sempre la vita delle altre due".

Queste righe sono figlie "Di Mercoledì", il nuovo libro edito dalla Rizzoli che qualche giorno fa l'autrice Anna Marchesini, ha presentato al pubblico in un sorprendente incontro al Teatro Quirinetta di Roma.
Con estrema generosità, si è lasciata scorrere tra domande, comicità, emozione dove cultura e arte hanno trasformato una tranquilla presentazione editoriale in un vero e proprio momento teatrale.
 

Una domanda che vorrebbe le formulassero per parlare del suo libro e che non le hanno ancora fatto.
Chi lo scrive non ne parla volentieri, decantarsi è superfluo. Sono contenta quando il suo aspetto vitale è lo stimolo per una conversazione, perchè è vitale. Solitamente mi chiedono del dolore, della solitudine, delle scelte esteme. In realtà il libro è un esplosione di vita in tutti gli aspetti. Non è detto che la dove una persona identifica aspetti negativi siano realmente negativi. Irrestitibile è forse il termine più appropriato per definirlo.

Tre donne complesse, tre meravigliose creature che si sfiorano senza mai compenetrarsi. Come è riuscita a intrecciare delicatamente le loro vite?
Le persone sono così perché la vita è così. Ogni persona ha la sua valigetta fatta di cose preziose, i brillanti, le cose sciupate. L'attenzione a questi aspetti ha dato il risultato. E' il racconto di tutti noi, il tentativo di scrivere trasfigurando aspetti comuni, da leggere con stupore.

Le piacerebbe tradurre drammaturgicamente "Di Mercoledì"?
Non ho pensato il libro in questi termini, la vita dei personaggi è rappresentabile ma non le ho scritte per una messa in scena. Forse scriverò in futuro con questa attenzione, al momento sono ancora solleticata dalla pagina.

Da autrice, cosa consiglierebbe ad un regista che volesse mettere in scena un suo testo e da attrice, come vorrebbe che gli attori si approcciassero?
Sicuramente lo rappresenterei io. Forse con dei monologhi. Da un regista mi aspetterei il suo sguardo, il suo modo di vedere. Da un attore quello che arriva dalla sua sensibilità perchè arriva in modo differente dalla mia. Per me ha un orma, per un altro ce n'è un'altra ancora. Cercherei di calcare il suo terreno. Vorrei vedere evocati aspetti ulteriori, modificati rispetto a quello che ho scritto. E' ciò che faccio anche in Accademia, dove invito i miei allievi a scrivere e raccontare di loro. E' interessante scoprire cosa dicono, cosa racconta l'altro.

La voglia che la spinge a prendere carta e penna per scrivere è la stessa che la porta sul palco? 
Ci sono delle differenze ma sono sempre io. Salire sul palco è un momento pubblico, in se racchiude una magia diversa, maggiore forse. E' un rappresentazione di fronte agli altri. E' un prodigio, fai in un istante quello che non hai fatto un istante prima. Ed esiste perchè suscita qualcosa negli altri. La scrittura è un momento estremamente privato. Avviene dentro, in certi momenti 'sentimentali' o 'emotivi', vengo travolta, so dove devo andare. C'è un duplice livello, sentirsi trasportata e trascinare la barca. Succede una serena commistione, lasciarsi andare e lasciarsi dirigere. Sono emozionalmente guidata.

Scrive in un momento della giornata o dopo una sorta di rituale?
Scrivo tutti i giorni, di pomeriggio. Come se dovessi fare i compiti. Ho bisogno di quello spazio non solamente per scrivere, anche per pensare o leggere. E' come un appetito sano. Ma scrivo solo se ne sento la necessità altrimenti mi limito a correggere quello che ho scritto precedentemente.