Lo chiamavano Fiorellino, una volta. Era il fratello minore di Fiorello, il noto showman siciliano. Molti hanno pensato che sarebbe vissuto in ombra, cavalcando il successo del famosissimo parente. Invece Fiorellino ha deluso i detrattori invidiosi ed è sbocciato per conto suo. Negli anni si è costruito una solida carriera tra TV e cinema, dando il volto e la voce a decine di personaggi, diventando il re incontrastato delle fiction RAI. Oggi ha 45 anni e la carriera si è consolidata, aggiungendo al parco successi anche il teatro. Fino alla primavera 2014 sarà sul palco, infatti, con “Penso che un sogno così…”, uno spettacolo su Domenico Modugno, ruolo che ha interpretato con grande successo in una miniserie TV nel 2013.
Un successo clamoroso nella miniserie tv e poi a teatro. Modugno pare essere un filone inesauribile.
Il mio spettacolo non è nato per cavalcare un successo, nasce molto prima della fiction. Ho sempre avuto il desiderio di raccontare un pezzo della mia vita, che non reputo essere speciale: ogni essere umano ha una storia da raccontare, io ho la fortuna di fare questo mestiere. Poi volevo raccontare in particolare la storia di mio padre, un uomo che per una vita ci ha cresciuti a suon di canzoni napoletane classiche, serenate siciliane e l'immancabile Modugno. Ovviamente non ho potuto sottovalutare il fatto che il destino abbia scelto proprio me per doverlo interpretare in un film: ho preso subito l'idea e l'ho scritta, poi con Vittorio Moroni abbiamo messo in ordine la drammaturgia e con la regia di Gianpiero Solari è diventato uno spettacolo e grazie anche al coraggio di Marco Balsamo, produttore libero e ispirato.
Ha interpretato molti personaggi, ma Modugno, a detta di molti, resta quello più vero e riuscito. Vista da dentro, è d'accordo?
Non saprei, se questo è quello che pensano in molti lo accetto. Non posso però dimenticare gli altri personaggi, non solo noti o famosi come Salvo D'acquisto o Joe Petrosino. Anche altre storie che ho raccontato fanno parte di un percorso importante della mia vita, da Scampia ai padri separati passando per Sarajevo nel mio prossimo film tv in onda a febbraio, probabilmente.
C'è spazio per la musica e le canzoni, al di là dei ricordi, in questo spettacolo?
E’ uno spettacolo anche musicale, non canto canzoni, ma le interpreto e racconto come sono nate, le colloco nei temi svolti durante lo spettacolo...sono molte e bellissime.
Le due "Italie" di Modugno: quello vero e quello di Beppe. Cosa è cambiato?
L'Italia di Modugno sperava; la mia è disperata e molto, molto incazzata. Peccato.
Perché Modugno è un mito intramontabile, anche tra i giovani?
Perché ha sempre scritto storie impregnate di umanità, sogni e straordinaria visione del mondo. E perchè sapeva immaginare i sogni e i dolori degli altri.
C'è una canzone non famosa di questo grande cantante che le è nel cuore?
“Cosa Sono le Nuvole” e sono fiero di averla riportata in luce a un pubblico che di Modugno conosceva soprattutto "Nel Blu Dipinto Di Blu".
La tournée è partita da Caserta il 7 novembre e toccherà tutta Italia fino al 29 marzo, con due lunghe teniture al Teatro Manzoni di Milano (13-30 novembre) e all’Ambra Jovinelli di Roma (22 gennaio-1 febbraio).
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