Teatro

'Chiedimi se voglio la luna': inseguire il sogno di un amore diverso

'Chiedimi se voglio la luna': inseguire il sogno di un amore diverso

Teatro.Org ha assistito al debutto, al Teatro de’ Servi di Roma il 14 ottobre, dello spettacolo “Chiedimi se voglio la luna”, di Paul Emelion, per la regia di Claudio Insegno. Sul palcoscenico, Justine Mattera, impegnata nel ruolo di un angelo alquanto pasticcione. Noi abbiamo intervistato il regista Claudio Insegno (nella foto, il terzo in alto da sinistra), in questo periodo impegnato in moltissimi progetti teatrali e non solo, e altri due protagonisti dello spettacolo: Giulio Pangi e Fausto Verginelli (nella foto, i due seduti in basso al centro).

Claudio, raccontaci un po’ di questo spettacolo. Come nasce l’idea?
Lo spettacolo è nato dalla voglia di farlo del produttore, Giuseppe Gallo, che lo ha visto a Londra, dove è stato rappresentato addirittura in un bar. E’ uno spettacolo musicalmente completo ed è molto divertente dal punto di vista drammaturgico. Noi abbiamo trovato una soluzione scenografica che comprende un solo elemento che contieni i diversi ambienti della storia.

Parlando come regista, qual è secondo te il messaggio dello spettacolo?
Continuare ad amare, sotto qualsiasi forma. Il mondo ha bisogno sicuramente di amore, come dice una canzone di Burt Bacharach! Siamo invasi da problemi, ma l’importante è continuare a sorridere qualsiasi cosa accada, con tanto amore nel cuore. E’ un messaggio di amore e d’amicizia che viene affrontato in modo divertente: c’è questo angelo, interpretato da Justine Mattera, che viene mandato da Dio sulla Terra a portare amore, forse proprio perché Dio si accorge che ne abbiamo proprio bisogno!

Sono davvero tanti i tuoi prossimi impegni. Ti va di passarli in rassegna?
A novembre, al Politeama Brancaccio di Roma, “Il re di New York", con Biagio Izzo e Antonella Elia; il riallestimento di “Un marito per due”, insieme a mio fratello Pino, al Teatro Manzoni di Roma; un nuovo allestimento musicale de “I promessi sposi”, che partirà dal Teatro Piccinni di Bari, con Orso Maria Guerrini e Vincenzo Crocitti; in tour con “Risate al 23° piano”, di Neil Simon, che dirigo e interpreto; un nuovo spettacolo con Biagio Izzo, intitolato “Una pillola per piacere", e due progetti cinematografici: “Ti stramo”, diretto da mio fratello Pino con Gianluca Sodaro e scritto da me con Francesca Draghetti; e la realizzazione di un film dalla citata commedia “Un marito per due”, scritto, diretto e interpretato dal sottoscritto, sempre con mio fratello, un progetto in cui si pensa di collaborare ancora con Biagio Izzo e Justine Mattera.

Da pochissimi giorni, però, circola anche voce che dirigerai un nuovo progetto sulla figura di Bernadette Subirous…
Si intitola Il miracolo di Lourdes, è un testo scritto da Graziano Galatone, con delle bellissime musiche, che sarà presentato nel corso di una serata-evento, in forma di concerto, al Teatro Sistina.

Sappiamo, inoltre, che in queste settimane sei impegnato a Napoli con “La Corte della Formica”, festival di corti teatrali, una manifestazione di cui Teatro.Org è tra i media partners…
Questa è un’iniziativa molto bella alla quale mi fa piacere prendere parte perché comunque è un aiuto che diamo ai giovani autori di corti teatrali, molto divertenti e molto carini. E’ una specie di concorso, dove io presiedo una giuria che stabilirà un vincitore, anche se io li farei vincere tutti perché tutti i giovani hanno bisogno di lavorare!

 

Giulio Pangi interpreta Barry in “Chiedimi se voglio la luna”…
Ho accettato subito di interpretare il ruolo di Barry perché la vedo come una bella sfida, ricca di sfumature…Abbiamo impiegato del tempo a costruire il personaggio col regista, perché tutti i protagonisti si pongono in maniera diversa gli uni nei confronti degli altri… A livello personale, mi è piaciuto molto interpretare questo personaggio: è stata la prima volta che ho davvero pianto sul palcoscenico…provare simili sensazioni dà tanto a un attore.

Dalla commedia non sembra emergere molto che il rapporto tra Barry e Alice fa da schermo al passato di Barry con Harry, è un cambiamento che forse è inatteso per lo stesso Barry…
Noi abbiamo cercato di nasconderlo fino alla fine, per non lanciare nessuna avvisaglia al pubblico e farlo apparire come un colpo di scena…e tu mi confermi che ha funzionato! Barry, ha nascosto in tutto e per tutto la propria attrazione per un altro ragazzo e la propria natura, senza scendere a compromessi spazzando via ogni tipo di vissuto che gli ricordasse Harry. Ovviamente, tutto crolla nel momento in cui Barry rivede Harry, per cui riaffiora tutta una serie di ricordi ed emozioni.

Quindi, secondo il personaggio di Barry, qual è il messaggio dello spettacolo?
Il messaggio dello spettacolo potrebbe essere quello di amare senza aver alcun tipo di paura, seguire il proprio istinto e la propria natura, che è sempre la carta vincente.

Possiamo già parlare di progetti futuri?
Stiamo vedendo…su questo spettacolo ci siamo grandi aspettative, ma per impegni di tutti noi del cast, la prima parte del tour sarà molto breve. Si pensa una ripresa in grande a partire dal febbraio 2009… Ci tengo, inoltre, a dire che sono orgogliosissimo di essere in scena con Floriana Monici, Fausto Verginelli e Lorenzo di Pietro, che sono dei fuoriclasse e mi hanno trasmesso davvero molto!

Fausto Verginelli interpreta il ruolo di Harry nello spettacolo, un personaggio di successo, a cui però forse il successo non pesa più di tanto…
Si tratta di uno chef televisivo, è un po’ l’Antonella Clerici della televisione inglese. Dichiaratamente gay, ma non in modo esasperato come il personaggio di Spencer. L’omosessualità può avere diverse forma, quella di Harry è più spontanea. L’omosessuale non è solo colui che “svolazza” e che scappa via, è anche l’avvocato, il conduttore televisivo, l’attore che riscuote successo con le ragazzine e via dicendo…

Harry vive veramente la condizione di sofferenza che viene descritta all’inizio dello spettacolo?
La sofferenza di Harry è quella di illudersi di incontrare le persone giuste, quando invece incontra solo uomini o ragazzi che gli dicono “Ora basta, sbrigati! Vestiti e vattene, la metro è qui sotto”. Gli incontri di Harry sono quelli “da una botta e via” e quindi soffre, ma questo succede perché lui fondamentalmente è ancora legato al suo grande amore, che è Barry!

Cosa ha conservato Harry dell’esperienza passata con Barry, per cui, nel momento in cui i due si incontrano nuovamente, riaffiorano tutta una serie di situazioni irrisolte?
Dieci anni prima tra i due si era creata una situazione imbarazzante, erano stati scoperti, Harry è fuggito e da allora Harry si colpevolizza, dicendosi “Forse è stata colpa mia, forse non sono stato abbastanza attento, in realtà chi rischiava di più era Harry”… E il suo senso di colpa riaffiora nel momento in cui i due si rincontrano. Incontrando il suo passato, Harry si accorge che sta andando nella direzione sbagliata. Ma oltre al senso di colpa c’è anche un amore folle…Durante tutto lo spettacolo, Harry porta al dito un anello che era stato un regalo di Barry quando erano adolescenti. E non se lo toglierà mai fino a quando Barry andrà da lui dicendogli che sta per sposare Alice.

A proposito di Alice, il personaggio interpretato da Floriana Monici: il suo personaggio esprime un punto di vista femminile molto marcato…
Detto in maniera volgare, non è una “frociata”, è uno spettacolo di un'eleganza estrema, io credo, che affronta il tema dell’omosessualità con molta attenzione. Si parla di solitudine, che può essere del ragazzo etero o omosessuale.

Secondo Harry, qual è il messaggio dello spettacolo?
Per amore si può cambiare e talvolta rinunciare ci dimostra che amare è volere il bene dell’altro. Non lottando, va contro te stesso, ma ama talmente Barry da lasciarlo andare.
 

Un ringraziamento personale da parte della Redazione e di Roberto Mazzone al Teatro de’ Servi, al cast e al regista per la cordiale disponibilità.