Teatro.Org ha incontrato nuovamente Christian Ginepro durante l’ultima tappa del tour invernale de “Il giorno della tartaruga”, l’omaggio a Garinei e Giovannini allestito dalla Compagnia della Rancia e da Ati Il Sistina e diretto da Saverio Marconi. Sul palcoscenico lo affianca una spumeggiante Chiara Noschese. In questa intervista, Christian ci parla dell’emozione di tornare a interpretare una commedia musicale, dopo il personale successo ottenuto nelle stagioni precedenti con “Vacanze romane”, diretto da Pietro Garinei. Ma si sbilancia anche sulle novità che lo riguardano in vista della prossima stagione teatrale…
Cosa significa per te recitare ne “Il giorno della tartaruga”?
Io ho avuto la fortuna di lavorare con due grandi “figli d’arte”: prima Gianluca Guidi e adesso Chiara Noschese. Io sono un “figlio del teatro” e del musical. Forse qualcosa sta cambiando in Italia e io sono orgoglioso di essere, insieme a Chiara Noschese e Manuel Frattini, per esempio, uno dei primi a fare questo mestiere da protagonisti. E devo dire che un po’ ce lo meritiamo!
Una tradizione tutta italiana del musical, fin dalla prima edizione di “A Chorus Line”…
Il fatto che la Compagnia della Rancia e Il Sistina abbiano messo sul palcoscenico due attori giovani, non televisivi è un segnale molto positivo. Vuol dire che c’è ancora chi crede in certi valori artistici…
Dall’edizione con Walter Chiari e Delia Scala, che cosa è cambiato?
E’ cambiato tutto! Né io né Chiara siamo vicini a quegli anni in realtà, ma abbiamo avuto la fortuna di poter agire molto sul testo. In sede di regia Saverio Marconi mi ha lasciato la stessa libertà che mi aveva lasciato in “Cabaret”. Naturalmente è cambiato il pubblico: lo spettacolo prima durava tre ore e un quarto, pensa! Era lentissimo e la gente rideva da morire perché stiamo parlando del 1964. Adesso io e Chiara abbiamo cercato di dare una forma moderna a una sostanza di oltre quarant’anni fa. Lo definirei quasi una sit-com!
Parlaci della tartaruga…
La tartaruga in realtà sono Lorenzo e Maria…Una volta ci si chiudeva nel guscio di casa, famiglia e vincoli affettivi. Adesso invece la tartaruga schizzerebbe fuori dal guscio davanti al primo problema. La tartaruga è il simbolo di valori quali la famiglia, l’amore che, oggi, soprattutto al Nord, sono un po’ spariti.
L’atmosfera della coppia viene percepita dal pubblico?
Ci sono dei boati enormi! A un certo punto Maria mi prende in giro perché sto male e dal palco sentiamo delle risate assurde! Son passati 40 anni, ma i problemi di coppia sono sempre quelli!
Tu sei anche un attore di fiction? I tuoi prossimi progetti?
A ottobre uscirà la fiction “Due cuori e un delitto”. Cercherò di tornare spesso in televisione per venire incontro a chi sta investendo su di me come attore, soprattutto per il teatro. Per l’estate, io e Manuel Frattini parteciperemo come ospiti a un saggio-spettacolo diretto da Lena Biolcati, con la compagnia abruzzese “Ortomagico”. Noi crediamo in questo gruppo e, dal prossimo anno, lo allargheremo, tramite varie audizioni, per la messa in scena di uno spettacolo inedito scritto da me, che si chiamerà “Colpo di scena” (ma è ancora tutto da scrivere!). Abbiamo tutti la voglia di raccontare qualcosa ai nostri nipotini e, come si dice, se non lo fai adesso a 35 anni!
Veniamo al nuovo progetto, “Robin Hood”, un tuo adattamento originale, dove ti vedremo per la prima volta nelle vesti di regista a dirigere Manuel Frattini...
Manuel è come un fratello! In questo momento, è straordinario poter lavorare con Giovanni Maria Lori che, insieme a pochi altri, è il miglior direttore musicale che esista. Lo script sta nascendo insieme all’adattamento musicale. C’è una bella storia da raccontare e delle belle musiche di Beppe Dati. E come se mi avessero detto: “Christian, racconta la storia di Robin Hood”! Il punto di partenza della storia sarà questo: come e perché un uomo decide di diventare un eroe? La scelta diventa quindi fondamentale.
E, nel frattempo, “Il giorno della tartaruga” riprenderà il suo tour invernale a partire da novembre 2008
Arriva però il momento per Christian di salire sul palco per le prove con il fonico, quindi ci congediamo e lo ringraziamo per la calorosa disponibilità!
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