E' l'unica ballerina italiana nominata étoile all'Opéra di Parigi. Un primato che ha contribuito a rendere Eleonora Abbagnato una delle figure più importanti della danza internazionale. La sua versatilità e curiosità la porta a seguire alcuni percorsi paralleli: tv, cinema, moda. L'apice è nel 2009, quando affianca Paolo Bonolis al Festival di Sanremo. Il suo volto delicato viene scelto anche da Vasco Rossi come interprete del video “Ad ogni costo”, dove la Abbagnato evoca le diverse sfaccettature della figura femminile. Il 27 marzo 2013 viene nominata "Danseuse Etoile de l’Opéra de Paris", in occasione dell’ultima replica della Carmen di Roland Petit, proprio una creazione del grande coreografo che l’aveva scelta a 12 anni per essere Aurora bambina ne “La bella Addormentata nel bosco”. Tra i suoi impegni, domenica 19 luglio danzerà al celebre e suggestivo Vittoriale di Gardone Riviera con i colleghi dell'Opera di Parigi. La serata prevede anche un passo a due, Odyssée, creazione di Nicolas Le Riche: un balletto ‘interiore’ in cui il cammino della vita - i suoi amori, la sua solitudine - si traduce in azione coreografica.
Molte compagnie di danza in Italia non vivono buoni momenti e si stanno a poco a poco estinguendo. Ha voglia di tornare in patria e magari seguire un progetto speciale?
Sappiamo tutti che la situazione in Italia è difficile e complicata ma cerco di ritornare In Italia il più spesso possibile con i miei Galà, perché desidero vivamente avvicinare un pubblico eterogeneo al mondo della danza, con la speranza di poter un giorno trasferire ai giovani tutta l'esperienza maturata all’Opéra de Paris.
Com'è la situazione in Francia, come si trova dopo diversi anni?
La situazione generale, da un punto di vista economico, in Italia come in Francia non è entusiasmante. Però l’Opéra è una grande istituzione statale che presenta ogni anno un numero di spettacoli dedicati al balletto, cosa impensabile nei teatri italiani. Inoltre, gode di una sicurezza economica inimmaginabile da noi. Mi dicono che invece è diversa la situazione dei teatri in altre città, dove il calo degli spettatori si è fatto sentire, con la conseguente diminuzione delle recite.
Che futuro vede per la danza italiana?
I nuovi mezzi di comunicazione - compresi i social network - potrebbero contribuire a stimolare l’interesse dei giovani. Certo, il numero degli aspiranti ballerini è legato sicuramente alla presenza di scuole di valore che potrebbero essere create in diverse città in modo da accogliere e far crescere il numero dei danzatori... Poi non dimentichiamo che si tratta anche di veri e propri cicli storici, che riguardano vari settori e non solo la danza.
Come mai secondo lei siamo ancora senza una legge che regolamenti l'insegnamento della danza?
Vivo in Francia da molti anni e sinceramente non saprei, ma direi che è una domanda che andrebbe posta alla classe politica italiana Mi pare comunque che anche la cultura possa avere un ruolo importante, quando permette di alimentare delle passioni nelle varie arti. Penso ad esempio alle grandi ballerine del passato, che certamente non hanno beneficiato di leggi specifiche.
Non si può ballare per sempre...
Non abbandonerò mai il mondo della danza e, come ho avuto modo di dire, mi auguro di poter un giorno dirigere una scuola di danza o un corpo di ballo. Questo proprio perché per me il completamento della carriera di una étoile consiste nel trasmettere quanto si è appreso in anni di lavoro, soprattutto attraverso il contatto e l’esperienza con i grandi coreografi.
Biglietti da 32 a 64 euro acquistabili presso la biglietteria e sul sito www.anfiteatrodelvittoriale.it