Teatro.Org ha incontrato a Venaria (TO) Giampiero Ingrassia, che sta portando in giro per l'Italia l'adattamento teatrale della commedia "Quattro matrimoni e un funerale", scritta da Richard Curtis e interpretata al cinema da Hugh Grant e Andie MacDowell.
Giampiero ci parla dei suoi progetti presenti e futuri e ci svela anche un suo interessante sogno nel cassetto!
Giampiero Ingrassia dopo l’esperienza di due anni fa con “Harry ti presento Sally” torna quest’anno alla commedia con “Quattro matrimoni e un funerale”: raccontaci un po’ del tuo personaggio
Come Harry ,anche questo protagonista, Charles, è un uomo in fuga da qualcosa. Se Harry era in fuga proprio dalle donne, preferiva i legami di “una notte e via” […] Charles è in fuga dal matrimonio, non dall’amore, perché comunque si innamora, ma ha questa grande fobia del matrimonio. Sarà perché è un trentenne, abituato a stare con i suoi amici, quindi il fatto di sposarsi potrebbe distrarlo dal suo gruppo di amici, come spesso accade… Mi diverte questa cosa di interpretare sempre personaggi che fuggono dall’amore, sotto qualsiasi forma si presenti […] è la classica storia d’amore dove i due protagonisti si inseguono all’infinito.
Lui a un certo punto, nel film, prende consapevolezza del fatto che non è mai il “protagonista” di questi matrimoni…
Questo avviene subito dopo che lui vede Carrie, la ragazza americana, con il fidanzato, quindi è una sorta di reazione […] perché per lui è una grande botta! E alla fine lui le chiederà di prometterle di non diventare mai sua moglie, quindi lui è per il “non-matrimonio”[…] più che altro lui non ha ancora incontrato la donna giusta, la donna per cui perdere completamente la testa.
C’è qualcosa di tuo nel personaggio ma che possa essere simile al Charles cinematografico, interpretato da Hugh Grant?
Io dico sempre che per tutti i ruoli che sono già stati fatti da illustri predecessori basta seguire il testo: se è un testo scritto bene verrà fuori un Charles con le stesse caratteristiche del film, ma interpretato in una maniera diversa perché sono io e non sono Hugh Grant, quindi ci saranno dei risvolti uguali ed altri elaborati in maniera personale […]
E' una strada da percorrere questa di portare in scena l’adattamento teatrale di un film, come ce ne sono tante altre?
Sì, se si percorre bene e non ci sono i “falsi d’autore”, ossia gli allestimenti realizzati non pagando i diritti […] se si vuole fare un certo tipo di scelta, la si faccia in maniera giusta e corretta.
Tu parallelamente hai continuato a seguire la tua passione musicale.
Ci sarà un mio ritorno al musical sicuramente! Non per la prossima stagione, però, perché ci sarà ancora “Quattro matrimoni e un funerale”. Sento anch’io, tuttavia, l’esigenza di tornare a fare musical: quando ho smesso nel 2003, non l’ho fatto per scelta, ma perché c’erano delle proposte che a me non piacevano, e avevo ragione…
“Salvatore Giuliano” è un progetto che in futuro si potrebbe riprendere?
Io lo chiamo uno spettacolo ancora “vergine” perché abbiamo fatto 9 repliche estive in Sicilia e basta! E’ uno spettacolo che avuto delle critiche bellissime, molto bello e grande, ma uno spettacolo serio, e non brillante e questo purtroppo è un punto a sfavore, visto l’argomento “scomodo”. Venne Garinei a Taormina, mi ricordo, e gli piacque moltissimo, però disse: “Non è uno spettacolo da Sistina”.
Parlaci della tua attività didattica…
E’ un’avventura nata un po’ per voglia, un po’ per incoscienza, perché mettere su una scuola non è facilissimo, però ci siamo riusciti, abbiamo costituito una società in 16 persone. Abbiamo preso questa struttura molto bella di 700 metri quadrati accanto alla “Maison de la Dance” a Roma, l’abbiamo buttata giù e rifatta praticamente. Io sono il Direttore e comunque ci sono varie collaborazioni, tra gli insegnanti Edy Angelillo, Sergio Frisicia… e nomi come Chiara Noschese e Gigi Proietti che verranno a parlare ai ragazzi.
Per un attore che ha già interpretato il ruolo che fu di John Travolta in “Grease”, c’è ancora un sogno nel cassetto?
Eh, ce ne sono parecchi di sogni nel cassetto… se si parla di musical mi piacerebbe fare un rock-musical imponente […] E mi piacerebbe interpretare un ruolo da cattivo, non me l’hanno mai fatto fare e questa cosa mi dispiace, perché penso di poterlo fare bene! Io non ho la faccia da cattivo e proprio per questo mi piacerebbe fare un personaggio “negativo” […]
E a livello personale, che cosa ti lascia l’interpretazione di un ruolo da commedia dove sei il classico innamorato?
Diciamo che come ruoli sono sempre divertenti, magari non sono impegnativi […] sono alimentate dalle piccole cose che attingi dal tuo quotidiano e dal vissuto personale, ma non c’è certo uno studio pazzesco, non si tratta di Shakespeare!
Lasciamo Giampiero Ingrassia ai preparativi per entrare in scena e naturalmente lo ringraziamo per l’assoluta disponibilità!
Teatro