Una serata di beneficenza al Teatro Franco Parenti di Milano, a favore di Alyn Hospital, Gerusalemme, è lo spunto per un'intervista all'attore Gigio Alberti, che tornerà molto presto a calcare le scene milanesi.
L'associazione Amici di Alyn di Milano, con il supporto di Energetic Source, organizza la quarta edizione della serata a favore di Alyn Hospital di Gerusalemme, presso il Teatro Franco Parenti, lunedì 14 marzo.
Alyn Hospital, centro di riabilitazione pediatrica e per adolescenti , struttura di rilevanza internazionale per la ricerca medica all’avanguardia e per le specifiche terapie che vengono applicate al suo interno, è anche uno straordinario simbolo di pace in Medio Oriente di collaborazione tra popoli.
Rotholandus – La ricerca dell’impossibile è un percorso tra parole e musica sulle orme di Ludovico Ariosto, in cui le atmosfere fiabesche dell’Orlando Furioso rimandano alla contemporaneità.
In scena Gigio Alberti, nei panni di Italo Calvino, accompagna Roberto Zibetti, che dà voce e corpo ai versi di Ariosto. Lo spettacolo sarà in scena il prossimo 21 aprile presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi.
Ma la serata al Franco Parenti non è l’unica occasione per vedere sulla scena milanese Gigio Alberti, che in questa intervista approfondisce un ulteriore impegno teatrale, che lo vede protagonista ancora una volta a Milano.
Gigio, durante la serata, ti calerai nei panni di Calvino. Perché proprio questo personaggio?
Per la realizzazione di questo “percorso spettacolare”, abbiamo utilizzato materiale di Italo Calvino, che ha scritto delle specie di “sunti” o “presentazioni” di canti dell’Orlando Furioso: un’opera bellissima – quella dell’Ariosto - ma senza una trama, in cui i personaggi si perdono e si ritrovano.
Abbiamo cercato di costruire alcuni episodi dell’Orlando Furioso, narrandolo nella maniera più stimolante e leggera possibile. Il tutto può sembrare un po’ ostico, all’inizio, ma poi l’orecchio si abitua, soprattutto se si riesce a contestualizzarli. Lo spettacolo prevede musiche dal vivo e la presenza di un disegnatore che disegna live su uno schermo: è una gran “mistura”, così come lo è l’Orlando Furioso. Infatti credo che Calvino abbia scelto quest’opera perché si avvicina molto alla sua ironia nel trattare determinate tematiche.
In scena siamo io e Roberto Zibetti: lui declama i versi e io presento le situazioni, si tratta di una suddivisione - molto teorica - tra un “presentatore” e un “realizzatore”.
Tu però tornerai a Milano per terminare la stagione teatrale, al Teatro Manzoni, con un altro spettacolo, Il metodo, di Jordi Galceran.
Si tratta di un testo molto interessante. L’autore è, a suo modo, un “geniaccio”, nel senso che costruisce un vero e proprio “gioco al massacro”: una selezione di personale per una multinazionale qualsiasi, alla quale partecipano quattro personaggi molto diversi tra loro. La sua abilità sta nel giocare col pubblico, spiazzandolo immediatamente, poiché uno dei tre candidati al posto di lavoro è in realtà un esaminatore. Diciamo che Galceran fa un po’ leva sul sadismo del pubblico. E i suoi testi vengono rappresentati in tutto il mondo. Lui riesce ad avere un occhio sul presente ed è molto attento alle dinamiche relazionali contemporanee, pur restando nell’ambito della commedia. E questo aiuta sempre il pubblico che va a teatro.
Non resta che invitare il pubblico questa sera al Franco Parenti, ringraziando Gigio Alberti, che ritroveremo in scena, dal 5 al 22 maggio, sul palcoscenico del Teatro Manzoni con Il metodo.