Teatro

I Legnanesi: ''I trentenni ci hanno creato un fans club!''

I Legnanesi: ''I trentenni ci hanno creato un fans club!''

1 dicembre 2006. Eccoli, I Legnanesi. A Legnano, giustappunto. Hanno debuttato a Cassano Magnago meno di un mese fa e ora, dopo 6 date, arrivano nella città omonima, dove hanno in programma tre serate, peraltro già esaurite da un mese. "Pover Crist Superstar" è il titolo del nuovo spettacolo che prevede una tournée lunghissima, la cui prossima tappa sarà il Teatro Nuovo di Milano, per ben 6 settimane. Puntualissimi, nonostante arrivino da una conferenza stampa a Varese, mi hanno dato appuntamento al bar accanto al Teatro Galleria. Mi chiedono, gentilissimi e affamatissimi, se mentre li intervisto possono mangiarsi un toast. Of course, signori miei. Basta che non vi vada di traverso il boccone. Più che altro perchè poi come glielo spieghi ai mille e più spettatori che vi aspettano trepidanti? Allora, ecco il risultato di una bella chiacchierata, zeppa di risate, con i mitici Giuan (Luigi Campisi), Teresa (Antonio Provasio) e Mabilia (Enrico Dalceri). 51 anni il primo e 44 gli altri due, proprio tre "bei omett", come si dice, tanto che quando li guardi, fatichi davvero a riconoscere i tre barlafuss del palcoscenico.


Allora! Quasi 50 anni in scena, non tutti vostri (vedi Musazzi e Barlocco n.d.r.). Qual è l'elisir di lunga vita?
Provasio: (deglustisce e ride ) Meno male che sto mangiando! ( risate generali)
Dalceri: Allora, primo ingrediente: i grandi testi di Felice Musazzi, in assoluto, riadattati magnificamente da Antonio Provasio che è il regista. Il secondo ingrediente è che noi ci divertiamo sul palco, la gente nota questo e si diverte. Vede che noi ci divertiamo e loro si divertono: questo è un fattore molto positivo! Terzo ingrediente è che siamo molto giovani rispetto all'altra Compagnia...
Provasio: Molto?!!? ( ride )
Dalceri: ...e questo fa sì che ci seguano anche molti giovani. Abbiamo notato questo ricambio generazionale e ne vedi tanti a teatro!

I Legnanesi

E secondo voi perchè vengono a teatro? Su suggerimento dei loro genitori o perchè magari incuriosisce l'idea di questa banda di uomini travestiti?
Provasio (parlando come la Teresa): Ma perchè siamo belli!!! ( ride e prende la parola ) Sicuramente c'è un ritorno al mito dei cortili, è vero, poi siamo molto giovani e c'è da dire che ci ha dato una grossa mano anche la televisione. Da un pò di tempo a questo parte abbiamo un nostro spazio televisivo, iniziano a intervistarci in borghese e comunque vedono questi giovanotti che fanno questo tipo di spettacolo, si incuriosiscono e vengono a vederci. Poi guarda, noi siamo uno dei pochi spettacoli che riesce a far ridere e a divertire senza essere volgare e questo per noi è un elemento importantissimo. Insomma, piacciamo ai giovani, a quelli più attempati, addirittura ai bambini! Pensa che ci fermano le mamme e ci dicono "Lo sapete che mia figlia non va a dormire se non ha visto la cassetta della Teresa e della Mabilia?" e davvero, questo per noi è un grande riconoscimento, una cosa bella, positiva. Pensa che dal 1949 I Legnanesi non avevano mai avuto un fans club....quest'anno è stato creato un fans club!


Che target d'età hanno i creatori?
Provasio: Guarda, molto giovane! Ci sono varie età, vanno dai 18 ai 50 anni, ma la media è di 30/35 anni! Si sono collegati sul sito, hanno parlato con la nostra agenzia, hanno chiesto se potevano creare il fans club! A noi questa iniziativa è piaciuta molto e pensa che un mese fa circa abbiamo avuto la prima cena del fans club...eravamo più di 50 persone! Una ventata di gioventù!


... e uno stimolo ad andare avanti!
Provasio: Esatto! Come diceva Enrico prima, noi riusciamo a divertire divertendoci. La gente apprezza questo di noi: vuole vedere un pò di spettacolo, un pò di retro', quello dei cortili, cabarettizzando e ringiovanendo anche un pò i personaggi. La gente si è re-innamorata di questi personaggi, come lo era prima di Tony Barlocco e Felice Musazzi. La gente ce lo dimostra facendoci fare il tutto esaurito... l'anno scorso abbiamo fatto 146 date portando 160.000 spettatori a teatro! Quest'anno speriamo di migliorare addirittura. Ma la grande soddisfazione è vedere che la gente, quando esce dai nostri spettacoli, è soddisfatta, ti vuole bene. Martedì siamo andati alla prima di uno spettacolo al Teatro Nuovo a Milano ( Notting Hill, c'ero anch'io! n.d.r. ) e la gente ci fermava e sai cosa? Ci ringraziava! Stiamo portando avanti questa eredità grandiosa, con molto entusiasmo e cuore. E credo che la stiamo portando avanti onorevolmente. Poi siamo gestiti anche molto bene dalla nostra agenzia, la LPM.


Ma la tipica famiglia Colombo, secondo voi, esiste ancora?
Provasio: C'è sempre stata e ci sarà sempre, secondo me. Noi ci barrichiamo dietro al papà-padrone invece è sempre stata una famiglia matriarcale, quella lombarda. E lo è ancora, è la donna che tiene le redini della famiglia e lo sarà sempre: il mondo è stato e sarà sempre delle donne.


...anche se poi i governanti sono tutti uomini...!
Provasio: Sì, ma è una gestione tra virgolette, perchè dietro sono sempre le mogli che danno le dritte! E noi siamo convinti che una Teresa, ci sarà sempre, in tutte le famiglie.


Senti, questa domanda me la porto dietro da un pò: ma voi, ci andate in tournée al Sud? E se si, fino a dove arrivate? Ma soprattutto...fino a dove vi capiscono??
Dalceri: "Ci andiamo in vacanza!" ( ride)
Provasio: "Guarda, quest'anno siamo espatriati! Andremo fino a Reggio Emilia, quindi per noi è già un successone! Ti dico una cosa: la Fabbri Editori ultimamente è uscita con una collana di DVD sulla Compagnia e abbiamo notato che si sono vendute anche al Centro e al Sud! Da Palermo, tramite il sito, ci scrivono e ci ringraziano...non conoscevano la Compagnia. Poi c'è da dire che qui al Nord ci sono moltissimi meridionali che sono nostri fans. Sono qui da molti anni, per cui ormai ci capiscono bene e ci amano. Beh, adesso fatemi mangiare e parlate un pò voi!

I Legnanesi

Mi rivolgo a Luigi Campisi (il Giovanni) Luigi: l'unico che adesso non sta mangiando e che ha un personaggio che parla pochissimo. Dimmi, Luigi, al cinema ci avete pensato mai? Avete delle idee o delle proposte?
Campisi: Ci andiamo tutte le settimane! ( ride) Eh eh...! Mah... mai dire mai...qualcosina è già stato proposto.Per il momento ci interessa riempire i teatri. Perchè il palcoscenico è adrenalina pura.


Ecco, ma voi, quando avete tempo, cosa andate a vedere a teatro? Ne fate tanto, ma cosa vi piace vedere e cosa non vi piace?
Campisi: Io parlo per me...a me piace ridere. Mi piace lo spettacolo divertente, brillante. Poi, quando esco - e in base a quello che vedo - riesco poi sempre a capire e ad avere conferma del perchè, dovunque andiamo, noi Legnanesi facciamo sempre il pienone...probabilmente c'è in giro poco che fa veramente ridere, di pulito.( e qui ci lasciamo andare a commenti poco lusinghieri su due o tre spettacoli di questo periodo, oltre a qualche nome...! n.d.r. ). Allora, quando vedi noi, ti chiedi perchè solo qui a Legnano è tutto esaurito da un mese per le 3 sere in programma!


La tournée dove si ferma e quando si ferma?
Campisi: Non si ferma mai! L'ultima data, finora, è fine maggio a Vigevano. Da oggi, fino a fine maggio, non abbiamo più un giovedì/venerdì/sabato e domenica liberi! Già con contratti firmati. Tieni conto che il raggio d'azione poi è limitato...comunque stai nel Nord, moltissime date in Lombardia...e 150 date nel nostro territorio sono un'esagerazione! Dovrebbero aumentare i giorni del calendario!


Domanda curiosa. Tra di voi, al di fuori del palco, parlate in dialetto?
Campisi: ( con accento siciliano ) Cettamenteeee..! Io di cognome faccio Campisi: sono nato a Busto Arsizio ma mio padre era siciliano. Qualche volta sì, più tra loro ( indica gli altri due ).


I testi li scrivete direttamente in dialetto o li mettete giù in Italiano e poi li traducete?
Provasio: Allora, io e Sandra Musazzi, che è la figlia di Felice Musazzi, riprendiamo i testi di Felice e li adattiamo e li riaggiorniamo anche con cose mie. Però ti devo dire una cosa, in verità - ed è la prima volta che lo dico e forse è giusto anche dirlo! - ...finito di scrivere i testi e di preparare il copione, quando iniziamo le prove, del copione che scriviamo, praticamente il 60% va sul palcoscenico...del 40 % devo ringraziare Enrico (la Mabilia), Luigi (il Giovanni) e tutti i miei attori perchè è durante le prove che escono davvero le battute più belle.
Dalceri: Oh, c'hai davvero l'esclusiva! Questa cosa non l'ha mai detta e non so come gli sia venuto in mente adesso di dirla! Per me è drogato...
Provasio: Dai, è la verità... C'è talmente tanto feeling che loro mi suggeriscono e mi dicono "perchè non fai così o cosà..." poi io la riprendo, la rielaboro...ma tante idee vengono anche da loro, da Luigi ma anche da Lucio Piccoli, il nostro agente, che venendo anche da un'esperienza teatrale, ci naviga bene, quindi ci scrive anche lui delle battute. Insomma, escono delle genialate! Un lavoro di gruppo, veramente.
Campisi: Per quanto mi riguarda invece, tenendo anche conto che il mio personaggio non parla moltissimo, mi succede una cosa strana. Io il copione me lo devo leggere in italiano! Non riesco a studiarlo in dialetto...è stranissimo. Io lo leggo in italiano e lo provo, parlando, in dialetto!! Lo traduco simultaneamente!
Dalceri: Io invece lo studio in inglese ( ride ) stile Hollywood... No, sai, io ho un dialetto diverso dal legnanese, sono di Monza, ma su questo lato mi aiuta molto Antonio, che è invece legnanese doc. Io prendo appunti e gli chiedo "Come si dice questa parola, qual è la cadenza giusta?". Sai, sembra facile, ma c'è comunque un bel lavoro dietro.


Ma il titolo, "Pover Crist Superstar" è un "cavalca-l'onda" sulla scia del Musical della Compagnia della Rancia che è in giro proprio in questo periodo?
Provasio: no no, è stata una botta di c... fortuna! In realtà questo era uno dei titoli dei testi di Felice Musazzi. Niente di studiato!


Qual è il futuro del teatro dialettale e quello dei Legnanesi? Comunque, volenti o nolenti, le generazioni nuove parlano sempre meno il dialetto, soprattutto nel milanese. Al Nord, sopravvive forse di più in altre zone, tipo il bresciano o il bergamasco. Per il Sud, ovviamente, è un discorso diverso.
Dalceri: E' vero. Ma sono convinto - e lo spero - che sia tutto nelle mani dei genitori di queste nuove generazioni. Capirlo, si capisce, parlarlo, effettivamente la cosa sta un pò scemando. Ma se glielo si insegna, se si riesce a far sopravvivere le tradizioni - e voglio credere che sia così - se si ha questo merito...allora il nostro futuro sarà ancora lungo.


Lo speriamo, Enrico. Perchè preservare qualcosa di così speciale e unico è una missione. Impegnativa per voi, perchè provate a far sopravvivere un qualcosa che, storicamente, è comunque destinato a spegnersi: è il ciclo naturale delle lingue e dei dialetti. Ma il fatto che nel 2006 (quasi 2007) siete ancora qui, dopo 50 anni, a proporre un teatro dialettale a un pubblico linguisticamente sempre più ibrido e anglofonizzato, sempre più staccato dalle tradizioni ma che comunque vi riempie i teatri e richiede repliche su repliche...è un segnale. Un segnale da non ignorare, uno stimolo a continuare. Perchè si può andare avanti sì, ma tenendosi saldi alle tradizioni, come questa. Tradizioni che ti fanno vivere e ti fanno vivere bene, che ti fanno capire chi sei e da dove vieni. E, forse, anche dove andrai.