Teatro

Intervista con i creatori di 'Onda su onda': naufragare in un mare di biscrome

Intervista con i creatori di 'Onda su onda': naufragare in un mare di biscrome

Abbiamo incontrato i realizzatori di un nuovissimo progetto di teatro-canzone realizzato con il patrocinio del Ministero della Cultura. Si intitola “Onda su onda” ed è una sorta di viaggio musicale che esplora l’eterno rapporto dialettico tra l’Uomo e la Musica. Il debutto è previsto per mercoledì 28 novembre in una location molto particolare: il carcere di Rebibbia (Roma). Nel mese di dicembre si prevede qualche altra data in sedi suggestive della provincia romana, come Palazzo Savelli di Albano Laziale. La compagnia è formata da giovani attori e cantanti emergenti davvero promettenti e vede la partecipazione, come guest-star, di Lorena Bianchetti. Abbiamo, dunque, chiacchierato con il regista e autore dello spettacolo, Franz Coriasco, e con Maria Gabriella Marino, che ha curato la direzione musicale e gli arrangiamenti. Ecco l’intervista: Parliamo un po’ di questo progetto. CORIASCO: A Rebibbia ci sarà una “prima della prima”. Si tratta di un work in progress perché la macchina organizzativa è molto complicata. Perché la scelta della musica è preponderante in questo spettacolo? Diciamo che si tratta di un mix abbastanza equilibrato, pur se la musica, nel suo rapporto con le speranze e le nevrosi dell’uomo è appunto l’oggetto di questo spettacolo. Attraverso questo rapporto dialettico si dipana lo spettacolo in un’alternanza di suggestioni di tipo emotivo e sonoro, con vari linguaggi musicali che si intersecano: dalla musica sacra che richiama l’operetta, all’operetta che diventa un classico partenopeo, che poi diventa un classico del pop americano, magari nella stessa canzone. Questa è una scelta che abbiamo fatto per “costringere” il pubblico a restare sempre attento. Cosa sarebbe prevedibile suscitare maggiormente nel pubblico che vedrà lo spettacolo a Rebibbia? L’ideale sarebbe tutte e due le cose, perché chiaramente lo spettacolo nasce per far riflettere la gente in senso lato su uno degli ingredienti imprescindibili della vita di ogni essere umano, la musica. Costringersi una tantum non solo a fruirla, ma anche a rifletterci su mi sembra una cosa buona. Poi è chiaro che essendo uno spettacolo e non una lezione divulgativa sul senso della musica, a guidare le danze sono soprattutto gli input emozionali. L’autore tiene particolarmente a sottolineare l’importanza della possibilità di aver potuto realizzare un progetto di questa portata all’interno di una location come Rebibbia. “E’stato proprio un regalo – dice – speriamo che vada tutto bene”. Al Maestro Maria Gabriella Marino rivolgiamo la stessa domanda fatta al regista. Perché la musica diventa preponderante in questo spettacolo per stimolare una riflessione? Perché, secondo me, forse i suoni arrivano prima delle parole! Però è anche vero che è una scelta fare musica a Rebibbia: io lavoro da molti anni in carcere e in ambienti del disagio, per cui ho sempre sperimentato che c’è veramente un grande ascolto, tuttavia è un pubblico molto pericoloso per noi, che faremo una musica particolare. Però io sono convinto che lo swing sia una musica molto immediata, e speriamo di vivere insieme un momento di leggerezza. Può descrivere questo percorso musicale parlandoci degli arrangiamenti? Utilizzeremo spunti armonici passando da una canzone all’altra, dall’Europa all’America, da Napoli a Parigi. Ci siamo ispirati a un leit motiv che si ripete. Come ha adattato gli arrangiamenti dello spettacolo alla personificazione della Musica? La cosa più immediata e particolare e che l’Uomo si chiede: “Ma la Musica ha un ruolo o non ce l’ha?”. Noi abbiamo cucito delle canzoni insieme per dare significato al percorso di un uomo che si interroga sul senso della Musica. Con un linguaggio simpatico, adatto ai nostri giorni. Come si inserisce la presenza di Lorena Bianchetti nel vostro lavoro? Lorena in questo lavoro si inserirà a un certo punto della storia con un brano molto forte, ma non le anticipo nulla, deve venire a vederci! Raccogliamo l’invito e ringraziamo il signor Coriasco e il Maestro Gabriella Marino per la disponibilità.