Un’originale iniziativa di (e con) Sergio Sgrilli, dal 2 ottobre fino a primavera inoltrata tutti i lunedì al Teatro delle Erbe di Milano. In questo spazio tripartito, Sergio accompagna i suoi ospiti in un percorso eno-gastronomico ogni volta con vini e goloserie diversi (ieri, 13 novembre, formaggi, salumi, pane e vini toscani da delirio!) e con una mostra artistica nel foyer. Prima dello spettacolo (21.15), Sergio mi concede una simpatica e informale chiacchierata, mentre io, da brava italiana tipica, con la coda dell’occhio e un giro di naso controllo i vassoi in entrata e in uscita.
Dimmi di questo “N€uro”. Tecniche di rianimazione collettiva”. Rianimazione perché dobbiamo essere rianimati da che cosa? Dalla tv che ci fa morire??
Neuro perché si sono un po’ persi i tempi “normali”. Ti racconto da cosa nasce questo progetto. Io sono toscano, nato e cresciuto nel paesino…e sono arrivato a Milano. Per anni ho lottato contro un tipo di vita che facevo un po’ fatica ad accettare, poi, alla fine, il punto è questo: a Milano si corre. Nella fretta bisogna essere selettivi, Milano ti offre tutto, ma nella fretta devi scegliere cosa andare a vedere…poesia, mostra d’arte, l’aperitivo, la comicità…io mi sono chiesto: “c’è un posto dove i tempi si rallentano un pochino e c’è un po’ di tutto questo, senza che niente sia sopra l’altro?”. La risposta era “NO” e quindi abbiamo tentato d crearlo. Quindi, come vedi, qui ci sono tre ambienti: il foyer, la sala del teatro e un’altra sala attigua dove ogni volta espongono artisti diversi (pittori, fotografi, scultori, etc.); nello stesso tempo c’è una degustazione di vino e prodotti locali e poi alle 21.15 si apre il sipario e c’è un vero e proprio happening tra diverse forme d’arte: SEMPRE, completamente, diverso.
“N€uro” l’hai definito un contenitore di riferimento… poi questa peculiarità della forma di spettacolo dal programma sempre diverso è comunque un’alternativa alla tv, altro contenitore, che più volte hai dichiarato di semi-detestare.
Sai, io per anni ho vissuto senza televisione, con la consapevolezza che la televisione è più forte di me, quindi alla fine m’incanto lì a guardare sciocchezze…si, non è che la sfido, però voglio creare un’opportunità a chi si ribella alla televisione, un’opportunità diversa!
Com’è la reazione del pubblico a questa iniziativa?
Guarda, la verità è che uscendo, 50/60 persone comprano sempre il biglietto per il lunedì successivo. Quindi questo è bello per me, perché vuol dire che in primo luogo si sono divertiti, ma soprattutto che è passato il concetto che ogni lunedì è veramente diverso!
Fino a quando lo porti avanti?
Fino ad aprile 2007! Quindi è una scommessa grossa, soprattutto a livello artistico. Poi saremo sempre qui fisso, niente tournée, sai, abbiamo sposato questo spazio che ci piace molto, perché è un teatrino che con 200 persone lo riempi…è anche semplice creare quella atmosfera…
Domanda golosa, visto il percorso eno-gastronomico. Tu parli spesso di cibo, poi da un toscano come te… e non è la prima volta che organizzi queste degustazioni. Quanto è importante per te mangiare bene?
Allora, calcolando che sono 104 kg…!! (non si direbbe, Sergio è alto ma il quintale proprio non glielo dai, n.d.r.)… non si vede eh? Ma ti assicuro che ci sono tutti…e per me il cibo e il bere è moooolto importante! Vengo da una cultura in cui il cibo e vini sono buoni, ma soprattutto, odio, se posso evitarla, l’insalatina al bar mangiata in piedi…va bene la linea, va bene tutto, ma c’è modo e modo! Non a caso ho fatto un accordo con SlowFood, questa associazione che prende un lunedì al mese del mio N€uro e con loro ci siamo trovati…nel senso, “Slow” potrebbe essere la parola d’ordine per questa cosa.
Sempre parlando di cibo…l’Italia è il non plus ultra del mangiar bene. All’estero, dovunque tu vada, a livello nazionale mangiano sempre le stesse cose. Da New York a Seattle, sempre pollo fritto, da Madrid a Tarifa, sempre paella.. Noi italiani siamo invece un melting pot culinario strano e unico: da Bergamo a Milano già c’è differenza. Ma c’è anche interattività culinaria secondo te? Nel senso, un toscano come te tenderà a mangiare spesso e solo toscano o, evviva l’Italia, ci si espande nelle altre regioni?
Assolutamente! E questo lo puoi rapportare nel dialetto, per esempio. L’Italia è bellissima perché tra un paese e l’altro, fino a poco tempo fa, nel raggio di 15 km c’era un dialetto completamente diverso…! Io sono abbastanza campanilista, devo dire la verità… ! Però so anche tornare sui miei passi... Per esempio, quando sono andato a Norcia ho fatto una serata, mi sono accorto cosa sono gli affettati di quelle parti e devo dire la verità, ho girato il mio cachet teatrale in un negozio e ho portato via di tutto, gliel’ho svuotato! Si, io devo dire che dell’Italia basta scegliere un minimo…è chiaro, se poi uno vuole l’olio buono valtellinese…
…ma c’è il burro in Valtellina!!
Appunto! Ci siamo capiti! (risate generali). Il valtellinese che vuole l’olio buono va a cercarselo da qualche altra parte! Ma sai, è vero anche il contrario… per esempio, i vini della mia zona sono buoni, ma sono anche accusati dalla Costa, da quelli dell’Isola d’Elba… di sapere di salsedine!!
Beh, infierisco sulla Toscana…oggi laggiù ci sono 22 gradi e un sole da spiaggia. Relata refero da una fonte locale…
Ah grazie…Per farti capire come sono messo io…pensa che, visto che è un’autoproduzione, io sono qua da stamattina alle 9 e ci resterò fino alle 3 di notte, quindi non so neanche cosa c’è là fuori…
…la nebbia!
Ecco, la nebbia! Quella l’ho vista, ma ero concentrato su questa cosa oggi…ma che roba..!
Saluto e ringrazio Sergio, perfetto e disponibilissimo padrone di casa che però ora deve finire l’allestimento per noi “ospiti” mangerecci della platea e per quelli che avrà sul palco. Il foyer è già pieno, continuano ad arrivare i vassoi di salumi e formaggi e lui s’en va, lasciandoci col dubbio di questi vini che sanno di salsedine….
Per info: www.neurotv.it
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