Fonte www.JMIAS.com.
Intervista Esclusiva di John More all’attrice, cantante e modella Justine Mattera e la recensione della commedia brillante “Troppi Santi in Paradiso”.
“LA COMMEDIA BRILLANTE TROPPI SANTI IN PARADISO”
John More: Di che cosa tratta la commedia brillante “Troppi Santi in Paradiso”?
Justine Mattera: “Troppi Santi in Paradiso” è una pièce comica e satirica interamente scritta da Tato Russo, che racconta gli aspetti più grotteschi in un’epoca vissuta tra sanzioni, autarchia e nazionalismo.
Succede che in un ministero dell’interno di un paese immaginario che si chiama Malitalistan tutti coloro che lavorano al ministero sono raccomandati, tutti tranne uno che è Scalognoff, interpretato da Tato Russo. Scalognoff non ha raccomandazioni perché non ha nessun “Santo in Paradiso”...
Jo.M.: Qual è il vero significato del titolo di questo spettacolo?
Ju.M.: Le raccomandazioni esistono da sempre. Grazie ai “troppi Santi” la nostra società si trova nelle mani di un branco di incapaci fortunati e favoriti.
Jo.M.: Che cosa ti sta insegnando questa esperienza con Tato Russo?
Ju.M.: Una grande lezione sui tempi comici. Poi, il signor Tato Russo è un genio carismatico, tecnico, e spontaneo. Una poesia in movimento. Un vero uomo rinascimentale; studia tutto e sa fare mille cose. Scrive, cucina, disegna, dirige, ecc… Incredibile!
Jo.M.: Che cosa hai pensato subito dopo aver letto il copione del personaggio che interpreti?
Ju.M.: Ho pensato: carino, si può fare. Ero più lusingata dalla sua proposta di collaborazione per lavorare con lui.
Jo.M.: Quali caratteristiche del tuo personaggio ti hanno maggiormente affascinato?
Ju.M.: La sua positività e spensieratezza. E’ l’unico personaggio vero in un mondo di falsi.
Jo.M.: Perché hai deciso di interpretare questo ruolo?
Ju.M.: Perchè tante volte è molto più difficile interpretare un personaggio più vicino a te stesso. Avevo sempre fatto personaggi molto caricati, quasi macchiette. Susanna invece è una donna più normale, moderna, e femminista nonostante la sua epoca.
Jo.M.: Quali sono gli studi tecnici che hai fatto per capire nel dettaglio le particolarità del tuo personaggio?
Ju.M.: Ho lavorato con un acting coach, bravissimo attore che si chiama Fabio Ferrari. Il mio personaggio è frenetico, ha una fissazione sulle cravatte, ride sempre, poi è molto americano.
Jo.M.: Come stai affrontando l’interpretazione del tuo ruolo?
Ju.M.: Ogni recita la conosco meglio. La mia interpretazione cresce con la pratica.
Jo.M.: Cosa c’è di Justine Mattera nel ruolo di Susanna?
Ju.M.: Siamo entrambe solari e positive.
“ESPERIENZE PROFESSIONALI”
John More: Raccontami delle tue esperienze professionali nel mondo dello spettacolo, come cantante, attrice, modella, ballerina...
Justine Mattera: Ho fatto un po’ di tutto. Sarebbe difficile spiegare tutto qua. Al momento sto facendo questo spettacolo in teatro e conduco un programma di musica con il Dj Joe T. Vannelli su Radio Deejay.
Jo.M.: Di che cosa trattava il programma televisivo “E l’Italia racconta” sulla Rai condotto da Paolo Limiti? E che cosa hai imparato da quella esperienza?
Ju.M.: Parlava di musica, attualità, storia, quotidianità, ecc...
All’improvviso mi sono trovata a fare la soubrette in televisione e ho imparato un po’ di tutto nel mondo della televisione, i tempi televisivi e mi sono subito messa a studiare canto, recitazione, dizione, ballo, ecc...
Jo.M.: Qual è la veste che più preferisci lavorando in questo mondo?
Ju.M.: Mi piace fare un po’ di tutto. Ultimamente la radio e il teatro mi danno più soddisfazioni.
Jo.M.: Quando hai inciso il tuo primo disco e perchè?
Ju.M.: Ho inciso il mio primo disco nel 1994. I produttori mi hanno sentita al microfono ed è piaciuto il timbro della mia voce. Era un disco non commerciale che però ha avuto un discreto successo. Si chiama “Want me love me”.
Jo.M.: Quanti dischi musicali hai inciso fino ad oggi?
Ju.M.: 9 singoli.
Jo.M.: Pensi di inciderne altri?
Ju.M.: Senz’altro. Paolo Limiti mi ha appena scritto un pezzo.
Jo.M.: Come sono state le tue prime esperienze come cantante?
Ju.M.: Difficili. Mi sono messa subito a studiare. Poi il pezzo “Feel It” ha venduto 24.000 copie in Italia.
Jo.M.: E come attrice?
Ju.M.: Belle, un gioco. Poi anche lì mi sono messa a studiare.
Jo.M.: Che importanza ha la musica nella tua vita?
Ju.M.: Cibo per l’anima. La mia vita ha una colonna sonora ben definita.
Jo.M.: Che cosa rappresentano per te l’arte e la recitazione?
Ju.M.: Una manipolazione della verità. Una verità finta.
Jo.M.: Se tu potessi scegliere una storia di cui essere attrice protagonista, che tipo di storia ti piacerebbe interpretare?
Ju.M.: Un film noir, una dark lady, una tragedia, tutto quello che non mi viene mai offerto.
Jo.M.: Che consigli daresti ad una giovane ragazza che vorrebbe iniziare la tua stessa professione?
Ju.M.: Di studiare, di leggere, di vivere intensamente. Con la passione e la volontà si può fare tutto.
“PRIVATAMENTE”
John More: Ti sei laureata in letteratura inglese ed italiana alla Stanford University...
Justine Mattera: Si. Nel 1993. Che bei giorni!
Jo.M.: Per mantenerti con i tuoi studi hai lavorato come bagnina, cameriera...
Ju.M.: Si, sono autonoma ed indipendente. E non mi sono mai fatta mancare nulla.
Jo.M.: Cosa pensa la tua famiglia della tua carriera artistica?
Ju.M.: Contenti ed orgogliosi. Gli manco. Sperano che lavorerò eventualmente negli Stati Uniti, più vicina a loro.
Jo.M.: Qual è la differenza tra bellezza, fascino e carisma?
Ju.M.: La bellezza è una qualità fredda quando non è accompagnata da fascino e carisma. La bellezza può esistere indipendentemente dal fascino e dal carisma. Invece, carisma e fascino può far diventare bello quello che obiettivamente non è.
Jo.M.: Invece tra intelligenza e cultura?
Ju.M.: Uno è nato con l’intelligenza. La cultura va acquisita con lo studio e l’esperienza.
Jo.M.: Sfortunatamente molte volte nel mondo dello spettacolo (e non) c’è mancanza di umiltà... che cosa vuol dire essere umili?
Ju.M.: Di mettersi sempre in discussione, di ammettere l’ignoranza o l’incapacità. Da ogni persona si può imparare.
Jo.M.: Quanto conta la bellezza interiore?
Ju.M.: Per recitare tanto, per fare la modella poco, ma nella vita tantissimo.
Jo.M.: Come descriveresti Justine Mattera nel privato e soprattutto interiormente?
Ju.M.: Solare, intensa, permalosa, complessa, generosa, modesta.
Jo.M.: Che cosa sono per te la serenità e la felicità?
Ju.M.: Essere sempre piena di progetti e novità, stare a casa col mio fidanzato e i miei gatti a fare un brunch lungo e ricco.
Jo.M.: Oggi che cosa ti rende più felice?
Ju.M.: La mia casa, la mia famiglia e i miei amici.
Jo.M.: Pensi che aiutare le persone più bisognose aiuti a vivere meglio con se stessi e a capire meglio gli altri?
Ju.M.: Certamente.
Jo.M.: Quali sono gli obiettivi che ti prefiggi di raggiungere nella tua vita?
Ju.M.: Un film importante americano, un programma televisivo tutto mio, un programma radiofonico tutto mio. Un bambino.
Jo.M.: A che cosa non vorresti mai rinunciare?
Ju.M.: Ai miei valori. Non faccio compromessi.
Jo.M.: Un particolare saluto a tutti i tuoi fans e ai lettori di JMIAS.com
Ju.M.: Volere è potere. Il mondo è li fuori. Aspetta solo noi. Baci.
Intervista esclusiva di John More. www.JMIAS.com
Justine Mattera: “Troppi Santi in Paradiso” è una pièce comica e satirica interamente scritta da Tato Russo, che racconta gli aspetti più grotteschi in un’epoca vissuta tra sanzioni, autarchia e nazionalismo.
Succede che in un ministero dell’interno di un paese immaginario che si chiama Malitalistan tutti coloro che lavorano al ministero sono raccomandati, tutti tranne uno che è Scalognoff, interpretato da Tato Russo. Scalognoff non ha raccomandazioni perché non ha nessun “Santo in Paradiso”...
Jo.M.: Qual è il vero significato del titolo di questo spettacolo?
Ju.M.: Le raccomandazioni esistono da sempre. Grazie ai “troppi Santi” la nostra società si trova nelle mani di un branco di incapaci fortunati e favoriti.
Jo.M.: Che cosa ti sta insegnando questa esperienza con Tato Russo?
Ju.M.: Una grande lezione sui tempi comici. Poi, il signor Tato Russo è un genio carismatico, tecnico, e spontaneo. Una poesia in movimento. Un vero uomo rinascimentale; studia tutto e sa fare mille cose. Scrive, cucina, disegna, dirige, ecc… Incredibile!
Jo.M.: Che cosa hai pensato subito dopo aver letto il copione del personaggio che interpreti?
Ju.M.: Ho pensato: carino, si può fare. Ero più lusingata dalla sua proposta di collaborazione per lavorare con lui.
Jo.M.: Quali caratteristiche del tuo personaggio ti hanno maggiormente affascinato?
Ju.M.: La sua positività e spensieratezza. E’ l’unico personaggio vero in un mondo di falsi.
Jo.M.: Perché hai deciso di interpretare questo ruolo?
Ju.M.: Perchè tante volte è molto più difficile interpretare un personaggio più vicino a te stesso. Avevo sempre fatto personaggi molto caricati, quasi macchiette. Susanna invece è una donna più normale, moderna, e femminista nonostante la sua epoca.
Jo.M.: Quali sono gli studi tecnici che hai fatto per capire nel dettaglio le particolarità del tuo personaggio?
Ju.M.: Ho lavorato con un acting coach, bravissimo attore che si chiama Fabio Ferrari. Il mio personaggio è frenetico, ha una fissazione sulle cravatte, ride sempre, poi è molto americano.
Jo.M.: Come stai affrontando l’interpretazione del tuo ruolo?
Ju.M.: Ogni recita la conosco meglio. La mia interpretazione cresce con la pratica.
Jo.M.: Cosa c’è di Justine Mattera nel ruolo di Susanna?
Ju.M.: Siamo entrambe solari e positive.
John More: Raccontami delle tue esperienze professionali nel mondo dello spettacolo, come cantante, attrice, modella, ballerina...
Justine Mattera: Ho fatto un po’ di tutto. Sarebbe difficile spiegare tutto qua. Al momento sto facendo questo spettacolo in teatro e conduco un programma di musica con il Dj Joe T. Vannelli su Radio Deejay.
Jo.M.: Di che cosa trattava il programma televisivo “E l’Italia racconta” sulla Rai condotto da Paolo Limiti? E che cosa hai imparato da quella esperienza?
Ju.M.: Parlava di musica, attualità, storia, quotidianità, ecc...
All’improvviso mi sono trovata a fare la soubrette in televisione e ho imparato un po’ di tutto nel mondo della televisione, i tempi televisivi e mi sono subito messa a studiare canto, recitazione, dizione, ballo, ecc...
Jo.M.: Qual è la veste che più preferisci lavorando in questo mondo?
Ju.M.: Mi piace fare un po’ di tutto. Ultimamente la radio e il teatro mi danno più soddisfazioni.
Jo.M.: Quando hai inciso il tuo primo disco e perchè?
Ju.M.: Ho inciso il mio primo disco nel 1994. I produttori mi hanno sentita al microfono ed è piaciuto il timbro della mia voce. Era un disco non commerciale che però ha avuto un discreto successo. Si chiama “Want me love me”.
Jo.M.: Quanti dischi musicali hai inciso fino ad oggi?
Ju.M.: 9 singoli.
Jo.M.: Pensi di inciderne altri?
Ju.M.: Senz’altro. Paolo Limiti mi ha appena scritto un pezzo.
Jo.M.: Come sono state le tue prime esperienze come cantante?
Ju.M.: Difficili. Mi sono messa subito a studiare. Poi il pezzo “Feel It” ha venduto 24.000 copie in Italia.
Jo.M.: E come attrice?
Ju.M.: Belle, un gioco. Poi anche lì mi sono messa a studiare.
Jo.M.: Che importanza ha la musica nella tua vita?
Ju.M.: Cibo per l’anima. La mia vita ha una colonna sonora ben definita.
Jo.M.: Che cosa rappresentano per te l’arte e la recitazione?
Ju.M.: Una manipolazione della verità. Una verità finta.
Jo.M.: Se tu potessi scegliere una storia di cui essere attrice protagonista, che tipo di storia ti piacerebbe interpretare?
Ju.M.: Un film noir, una dark lady, una tragedia, tutto quello che non mi viene mai offerto.
Jo.M.: Che consigli daresti ad una giovane ragazza che vorrebbe iniziare la tua stessa professione?
Ju.M.: Di studiare, di leggere, di vivere intensamente. Con la passione e la volontà si può fare tutto.
John More: Ti sei laureata in letteratura inglese ed italiana alla Stanford University...
Justine Mattera: Si. Nel 1993. Che bei giorni!
Jo.M.: Per mantenerti con i tuoi studi hai lavorato come bagnina, cameriera...
Ju.M.: Si, sono autonoma ed indipendente. E non mi sono mai fatta mancare nulla.
Jo.M.: Cosa pensa la tua famiglia della tua carriera artistica?
Ju.M.: Contenti ed orgogliosi. Gli manco. Sperano che lavorerò eventualmente negli Stati Uniti, più vicina a loro.
Jo.M.: Qual è la differenza tra bellezza, fascino e carisma?
Ju.M.: La bellezza è una qualità fredda quando non è accompagnata da fascino e carisma. La bellezza può esistere indipendentemente dal fascino e dal carisma. Invece, carisma e fascino può far diventare bello quello che obiettivamente non è.
Jo.M.: Invece tra intelligenza e cultura?
Ju.M.: Uno è nato con l’intelligenza. La cultura va acquisita con lo studio e l’esperienza.
Jo.M.: Sfortunatamente molte volte nel mondo dello spettacolo (e non) c’è mancanza di umiltà... che cosa vuol dire essere umili?
Ju.M.: Di mettersi sempre in discussione, di ammettere l’ignoranza o l’incapacità. Da ogni persona si può imparare.
Jo.M.: Quanto conta la bellezza interiore?
Ju.M.: Per recitare tanto, per fare la modella poco, ma nella vita tantissimo.
Jo.M.: Come descriveresti Justine Mattera nel privato e soprattutto interiormente?
Ju.M.: Solare, intensa, permalosa, complessa, generosa, modesta.
Jo.M.: Che cosa sono per te la serenità e la felicità?
Ju.M.: Essere sempre piena di progetti e novità, stare a casa col mio fidanzato e i miei gatti a fare un brunch lungo e ricco.
Jo.M.: Oggi che cosa ti rende più felice?
Ju.M.: La mia casa, la mia famiglia e i miei amici.
Jo.M.: Pensi che aiutare le persone più bisognose aiuti a vivere meglio con se stessi e a capire meglio gli altri?
Ju.M.: Certamente.
Jo.M.: Quali sono gli obiettivi che ti prefiggi di raggiungere nella tua vita?
Ju.M.: Un film importante americano, un programma televisivo tutto mio, un programma radiofonico tutto mio. Un bambino.
Jo.M.: A che cosa non vorresti mai rinunciare?
Ju.M.: Ai miei valori. Non faccio compromessi.
Jo.M.: Un particolare saluto a tutti i tuoi fans e ai lettori di JMIAS.com
Ju.M.: Volere è potere. Il mondo è li fuori. Aspetta solo noi. Baci.
Intervista esclusiva di John More. www.JMIAS.com