Intervista doppia a Marina Massironi e Alessandra Faiella, in tournèe in Italia con Rosalyn.
Avvincente, comico, ricco di colpi di scena, sostenuto da una scrittura incalzante, “Rosalyn” scava con irriverenza in una zona incandescente della personalità che tutti noi preferiremmo tenere nascosta. Marina Massironi e Alessandra Faiella sono impegnate in una lunga tournèe tra i migliori teatri d’Italia per presentare l’avvincente giallo a tinte rosa scritto da Edoardo Erba.
Marina Massironi, Alessandra Faiella, cosa vi piace di più di questo spettacolo?
M: “Il fatto che ti permetta di esplorare tante zone dell’animo umano. Mi piace tantissimo inoltre il fatto di portarsi dietro un mistero e di svelarlo piano piano. E poi mi piace che si toccano corde diverse, che si finisce a ridere nel bel mezzo di un pezzo drammatico. E’tutto un po’sorprendente e lo è anche per noi in scena. Ci piace improvvisare senza andare col pilota automatico”.
F: “Sono tante le cose che mi piacciono. La modernità di questo testo, inedito e nuovo. E’un thriller all’americana, molto contemporaneo. E poi mi piace interpretarlo perché per me è una grande sfida cimentarmi con un personaggio non del tutto comico, che ha dei momenti di leggerezza ma anche degli aspetti tragici”.
Com’è il rapporto tra voi due?
M: “Sono perfettamente in sinergia con Alessandra, con il suo personaggio e con l’attrice. Con lei mi trovo molto bene, è nata una bella complicità, cosa che non era scontata visto che non avevamo mai lavorato assieme. Siamo partite dalla stima reciproca”.
F: “Mi piace moltissimo lavorare assieme a Marina. Siamo affiatate, la gente lo percepisce e questo è molto importante. Non è detto che un affiatamento nella vita diventi un affiatamento sulla scena e viceversa. Qui ci sono entrambe le cose e lo spettacolo ne guadagna tantissimo”.
Tra i tanti temi che si affrontano in “Rosalyn” c’è anche quello della violenza sulle donne.
M: “E’uno dei misteri di Rosalyn quello di essere vittima di una dipendenza da un uomo violento. Si indaga la fragilità, come la viviamo e come la vediamo”.
F: “Io da sempre sono in prima linea per i diritti delle donne, per un neofemminismo volto a denunciare le tante arretratezze che ancora ci sono nel nostro Paese. Qui c’è un punto di vista in più, qui si evidenzia una cosa che è molto difficile da dire perché si rischia di essere tacciati di chi vuole dare la colpa anche alle donne. Io agli uomini che fanno violenza farei cose bruttissime, ma detto ciò è importante che le donne escano dal ruolo di semplici vittime e capiscano quanto sia importante fermarsi in tempo. Le donne tendono troppo a giustificare, i segnali vanno immediatamente colti perché sono pericolosissimi”.
Alla prima nazionale a Milano è venuto a vedervi anche Giovanni. Cosa rimane a Marina Massironi di quel periodo insieme a lui, Aldo e Giacomo? Le strade un domani si potranno reincontrare?
M: “Giovanni viene spessissimo a vedere gli spettacoli degli altri. Ci siamo divertiti tanto, siamo rimasti in pista per molti anni assieme, è stato davvero bello e gratificante dal punto di vista artistico. Abbiamo vissuto assieme un periodo fortunato del varietà televisivo. Io con loro ho iniziato.
Reincontrarci? Io non dico mai per sempre o mai più. Dipende dalle voglie, dai desideri, dai progetti. Devono collimare. Siccome siamo cresciuti tutti, siamo cambiati, siamo diventati grandi, magari anche i desideri sono cambiati. Ci fosse un bel progetto che coinvolge tutti allo stesso modo e che ci appassiona ed entusiasma, perché no?
F: “Marina ha intrapreso una strada davvero molto interessante, forse per lei non avrebbe più senso tornare indietro”.
Vi piace la vita di tournèe? Che differenze di pubblico trovate in giro per l’Italia?
M: “A me piace la vita di tournée, è faticosa ma mi piace sempre. E l’Italia mi piace tutta perché ogni pubblico è diverso. Trovi il pubblico più rumoroso ed energetico, ma anche quello timido ed educato che applaude soltanto alla fine. In questo caso allora un po’di fatica in più la fai, perché non capisci, non sai se davvero stai arrivando. Sto comunque verificando che c’è un ritorno a teatro negli ultimi anni, e questo non mi dispiace affatto”.
F: “A me piace girare, reciterei tutte le sere. “E’faticoso, certo, la lontananza da casa e da Milano la sento. Gli attori di teatro lo sanno che il pubblico più caldo è al Nord, mentre quello più freddo lo trovi al Sud. Lo so che tutti pensano il contrario, ma è così. Se proprio devo dire un pubblico che vorrei reincontrare, ecco, è quello di Bolzano”.
Le date di Febbraio, Marzo, Aprile:
3 febbraio: Teatro Civico, Vercelli
4 febbraio: Teatro Magnetti, Ciriè (TO)
6 febbraio: Teatro Civico Milanollo, Savigliano (CN)
7 febbraio: Teatro Baretti, Mondovì (CN)
8/11 febbraio: Teatro Gioiello, Torino
14 febbraio: Teatro Comunale, Mori (TN)
15 febbraio: Teatro S.Pietro, Mezzolombardo (TN)
16 febbraio: Teatro Cristallo, Bolzano
17 febbraio: Teatro Comunale, Casalmaggiore (CR)
18 febbraio: Teatro Civico, Tortona (AL)
20 febbraio: Nuovo Teatro Pacini, Fucecchio (FI)
22 febbraio/11 marzo: Teatro Sala Umberto, Roma
15/16 marzo: Teatro Lauro Rossi, Macerata
17 marzo: Teatro della Filarmonica, Corciano (PG)
18 marzo: Teatro Comunale Alba Radians, Albano Laziale (RM)
20 marzo: Teatro Sociale, Sondrio
21/22 marzo: Teatro di Locarno (Svizzera)
23 marzo: Teatro Comunale, Verbania
24 marzo: Teatro San Filippo Neri, Nembro (BG)
26 marzo: Teatro Comunale, Cossato (BI)
27 marzo: Teatro Giacosa, Ivrea (TO)
28 marzo: Teatro Cagnoni, Vigevano (PV)
29 marzo: Teatro Comunale, Leinì (TO)
4 aprile: Teatro San Giuseppe, Brugherio (MB)
5 aprile: Teatro Civico, La Spezia
6 aprile: Sala Argentia, Gorgonzola (MI)
7 aprile: Teatro Sociale, Pinerolo (TO)