Confettate costosissime, cagnolini affittati, abiti da migliaia di euro: sposarsi è un evento – spesso kitsch - dove la protagonista che va in scena è, di fatto, la sposa.
Un business da 200.000 matrimoni all'anno in Italia (tralasciando i divorzi, che meriterebbero un altro capitolo), un fenomeno indagato da Valeria Cavalli ne "Il più bel giorno della mia vita", in scena al teatro Leonardo di Milano dal 17 gennaio, che in questa intervista ci racconta il dietro le quinte di ciò che a volte può essere davvero…teatro dell'assurdo. Uno spettacolo particolare, fatto a flash, con l’innesto di video e con tre bravissime attrici: Sabrina Marforio, Claudia Marsicano (candidata al Premio Ubu 2016 come miglior attrice under 35) e Roberta Rovelli, in una pièce che promette il tipico stile Grock.
Come mai quest'idea?
Le idee migliori nascono di solito da ciò che ci capita. Una mia cara amica si stava per sposare: era abbondantemente over 40, conviveva già da anni, con casa arredata e tutto quanto. E aveva deciso di sposarsi in bianco, il che mi aveva già lasciato perplessa. Poi ho scoperto che aveva fatto la lista nozze da Christofle e che, tra le mille cose, aveva inserito anche la forchettina per mettere il limone. Beh, sono rimasta basita. Così ho iniziato a girare per divertimento le varie fiere della sposa, i ristoratori e ho intervistato diverse wedding planner. Di fatto ne ho fatto un'inchiesta e ho scoperto che anche ai più insospettabili quando si devono sposare, scatta la follia.
Cosa ha scoperto di davvero folle?
Mah, a mio avviso tante cose sono assurde, ma io mi sono sposata negli anni ’90 e in modo molto semplice. La cosa pazzesca è che passi un anno pensando solo a questo evento, dove tutto diventa indispensabile – anche la forchettina da limone. La titolare di un negozio di abiti da sposa mi raccontava che arrivano ragazze che le dicono “voglio una cosa semplice” e poi comprano il velo che costa mille euro, l’intimo coordinato e il cuscinetto per le fedi, dove il più piccolo costa 80 euro. Ho sentito di spose che hanno pagato l’abito da sposa 15.000 euro, ma anche se non potevano permetterselo! E poi la mania di fare matrimoni a tema, tipo in stile country, dove tutti gli invitati devono vestirsi così: insomma, è un impegno. E ne esce uno spettacolo in pompa magna, dove c’è la gara a chi lo fa più originale.
Le donne dicono spesso: “ti ricordi…al mio matrimonio". Lo sposo pare sempre una comparsa. E’ un caso che nel suo spettacolo ci siano tre attrici in scena e nessun uomo?
E’ così, è davvero un affare di donne, e spesso vengono a galla i matrimoni delle generazioni precedenti. Per esempio, la mamma che vede nel matrimonio della figlia un momento di riscatto. Gli sposi, qualche volta, tendono anche a rivendicare il loro ruolo, ma diciamoci la verità: si rompono, per loro spesso è una baracconata. Nello spettacolo due attrici sono le figure femminili “esterne” che ruotano attorno all’evento: le vicine di casa, le wedding planner, mentre la protagonista è una mamma che racconta cosa vorrebbe per la figlia...
Ma la sposa non c’è?
C’è anche lei (ride, ndr). Ma bisogna vedere lo spettacolo…
Indaga anche le seconde nozze, che comunque sono in aumento?
In realtà no, qui parlo solo delle prime. Secondo me una volta che l'hai fatto è fatta, dai. E’ come la patente: la prendi una volta e non ci pensi più. Che senso ha rifare tutto?
Beh, è la realtà: i divorzi sono aumentati del 57% rispetto soli due anni fa e la durata media del matrimonio è di circa 17 anni. E per molti, il divorzio diventa… il giorno più bello della vita. Ma cosa scatta, a un certo punto?
Si è sicuramente meno pazienti. I divorzi arrivano quando i figli sono già grandicelli e bisogna dire che i figli spesso dividono la coppia, perché sono un impegno grosso. Arrivi quindi a cinquant’anni che hai voglia di novità, di rimetterti in gioco. L’analisi sociologica ci fa capire che una volta si rimaneva insieme per quello che avrebbero detto i vicini, i parenti -ma questo ancora succede. I divorzi sarebbero molti di più, se non ci fosse l’aspetto economico: lasciarsi costa, ed è un dato di fatto.
Insomma, sposarsi è solo un business e una giornata da protagonisti sui social?
E’ proprio questo il punto. La wedding planner con cui ho parlato mi raccontava che ormai è tutto orientato al lato social. C’è addirittura il servizio di restyling completo della sposa: ritocchino, sbiancamento dei denti. Ma poi stranezze a più non posso, per stupire, per far parlare e commentare…per esempio, il paggetto viene sostituito dal cagnolino bianco in affitto. Sarà anche che in TV ci sono tantissime trasmissioni che parlano di matrimonio… ti da’ la percezione di quanto il matrimonio sia ormai un evento. E noi lo portiamo anche a teatro.
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