Teatro

Michele Carfora, in anteprima assoluta: 'Nel mio futuro, Ranieri e Il Sistina'

Michele Carfora, in anteprima assoluta: 'Nel mio futuro, Ranieri e Il Sistina'

Teatro.Org ha incontrato Michele Carfora, impegnato al Teatro Nuovo di Torino nel progetto “Othello-Opera Rock”, presentato dalla Compagnia della Quarta. Con grande disponibilità, Michele parla della sua “rinascita” sul palcoscenico, dopo l’infortunio che nel 2005 lo costrinse ad allontanarsi dal suo lavoro per parecchi mesi. E la chiacchierata con Teatro.Org è l’occasione per svelare in assoluta anteprima un’indiscrezione su un prossimo impegno che (con grandi probabilità) lo vedrà coinvolto relativamente a un progetto molto atteso nella stagione teatrale 2008/2009. Passato quel buio periodo della tua vita, cosa ha significato per te, anche tecnicamente, tornare sul palcoscenico? La prima volta che ho rimesso piede sul palcoscenico dopo l’infortunio ero come un diciottenne alla prima esperienza di spettacolo, con tutto ciò che ne consegue, ansie e preoccupazione. Una sensazione “nuova” per me, che non provavo più dal lontano 1990, ai tempi della prima edizione di “A Chorus Line”. […] Il mio ritorno al pubblico teatrale ha rappresentato una grande vittoria personalmente, perché mi sono messo di nuovo in gioco, nonostante l’aver passato un periodo diciamo di scoramento. In questa stagione, purtroppo, si sta sentendo molto spesso di produzioni poco serie che coinvolgono professionisti che, invece, prendono questo lavoro con grande serietà…Qual è la tua opinione in merito? Io penso che ognuno debba fare il proprio lavoro. Il musical è una cosa seria. Quando ho cominciato io si pensava fosse teatro “di serie b”. Adesso purtroppo c’è questo andazzo tremendo di prendere in prestito personaggi televisivi e piazzarli lì a fare uno spettacolo musicale, come se fosse la cosa più facile di questa terra. I risultati poi purtroppo si vedono. Manca l’esperienza e un background lavorativo alle spalle. La maggior parte delle produzioni non sono in grado di mettere in scena un musical. Rischiamo di svalutare tutto l’ambiente. Cosa scatta nella testa di un performer quando viene il momento di valutare determinate proposte? Ti posso parlare della mia esperienza. Nel caso di “Othello”, per esempio, io mi sono voluto mettere in discussione. A questo punto della mia carriera sono io che scelgo quello che voglio fare, non voglio più essere scelto. Questo progetto mi ha interessato subito, prima di tutto mi sono innamorato delle musiche, che sono veramente belle. […] In questo caso mi sono detto: “Ok, non ho una produzione conosciuta alle spalle. Vediamo cosa riesce a fare Michele”, e mi sono lanciato in questa cosa quasi a scatola chiusa. E il tuo incontro con la Compagnia della Quarta come è avvenuto? Per caso, loro mi hanno cercato tramite il mio agente. Ho sentito un po’ di musiche, ho letto il copione e mi è sembrata una cosa molto interessante, “fuori dal coro”. Altre particolarità di questo spettacolo quali sono? Sicuramente il linguaggio scenico, che è completamente diverso dai canoni classici del musical americano. L’esperienza di attore, successiva al periodo del tuo infortunio, che cosa ti ha lasciato? E’ stata un’esperienza molto positiva, anche perché ho lavorato con Rossella Izzo (“Ricomincio da me”, “Lo zio d’America 2”, n.d.r.), che è una regista bravissima, una di quelle che segue l’attore nel vero senso della parola, in televisione è difficile trovare chi lavora in questa maniera, si fanno le cose con la fretta…Ma l’ambiente della fiction italiana è un circuito un po’ chiuso, è difficile che ti lascino entrare facilmente, a meno che non ti offrano ruoli da protagonista di puntata. Progetti per il tuo futuro professionale? A maggio riprenderemo al Teatro Greco di Roma lo spettacolo “L’ultimo miglio”, che vedrà la nuova regia di Gino Landi e sarà un po’ rivisitato rispetto all’edizione precedente. Nel frattempo, ho fatto un provino per la nuova produzione de Il Sistina, “Poveri ma belli”. Sono piaciuto molto a Massimo Ranieri (il regista dello spettacolo, n.d.r.). L’unico problema rimane capire chi saranno in scena le sorelle dei due protagoniste. Se saranno troppo giovani, per me diventa un fatto di anagrafe recitare accanto a loro! Ma le due ragazze non sono ancora state trovate, ci saranno dei provini (il 2 e il 3 di giugno, n.d.r.), mentre l’unica certa del cast è Bianca Guaccero (nella parte che nel film fu di Marisa Allasio, n.d.r.), che ha già firmato il contratto. A me piacerebbe molto lavorare con Massimo Ranieri perché l’ho sempre stimato e anche perché mi hanno sempre detto che siamo molto simili, artisticamente parlando.