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PRISCILLA/2. CENTO DI QUESTI AUTOBUS PER ANTONELLO ANGIOLILLO!

PRISCILLA/2. CENTO DI QUESTI AUTOBUS PER ANTONELLO ANGIOLILLO!

Prosegue la nostra chiacchierata con i protagonisti di “Priscilla, la Regina del Deserto - Il musical”: Teatro.org pubblica l’intervista con Antonello Angiolillo – che nello spettacolo interpreta il ruolo di Tick/Mitzi – nel giorno del suo compleanno. Tanti auguri!

Antonello, come si evoluto il tuo personaggio in questi primi mesi di repliche?
«Sono certo che lo spettacolo sia cresciuto e per quanto riguarda i mio personaggio spero ci sia stata un evoluzione. Io sto facendo meno fatica ad affrontare il percorso di Tick, che è abbastanza complicato…considera anche l’importanza di alcune delle canzoni che interpreto».

L’aspetto familiare di questa storia come viene vissuto da Tick?
«Molto male. Lui deve andare a trovare questo bambino, suo figlio, che non vede da circa sei anni, e ne ha paura, teme il suo giudizio. In realtà poi scopre che il bambino ha meno pregiudizi di tutti gli altri, non vede proprio questa diversità, e alla fine anche Tick impara qualcosa da questo viaggio: non bisogna tenere fuori le persone dalla propria vita solo perché considerate diverse».

E in che modo Tick si relaziona alle sue “amiche”?
«Lui sa che arrivando ad Alice Springs , loro scopriranno che ha un figlio. Ritardare un po’ l’inevitabile, sperando che non succeda, non è possibile. E’ quasi costretto a confidarsi con loro, ma in loro trova delle persone che forse non si aspettava, veri amici, probabilmente».

La tua carriera è segnata da alcuni “primati”. A distanza di anni, è cambiato qualcosa nel mondo del musical?
«Secondo me, c’è stata un’impennata non molto tempo dopo la prima edizione di A Chorus Line, della Compagnia della Rancia. A un certo punto – e parliamo di 10-12 anni fa - un po’ anche per “moda”, chiunque si svegliava la mattina faceva musical e quindi è diminuita la qualità. Adesso la situazione sta tornando a normalizzarsi e si cominciano a vedere di nuovo produzioni di qualità, grazie a realtà produttive come la Stage Entertainment e, appunto, il MAS, che ha portato in Italia Priscilla così come lo si può vedere a Broadway. Spero che vada avanti così».

A proposito di Stage Entertainment, raccontaci la tua esperienza romana con 'La Bella e a Bestia'.
«Ho visto lo spettacolo a Milano, durante la tournée di Poveri ma belli, e ho avuto la sensazione che mi arrivasse freddo. Ho constatato che non si trattava solo di una mia impressione e credo che dipenda da tanti fattori. Intanto, il tipo di teatro. Al Brancaccio di Roma c'è stata proprio una ristrutturazione, soprattutto a livello di acustica. Però io a Roma lo spettacolo non l’ho visto, quindi non ti posso dire come è arrivato al pubblico! In scena mi sono trovato benissimo, perché avevo dei colleghi fantastici… c’era anche Simone (Leonardi, n.d.r.) che faceva Din Don, e ora ci siamo ritrovati qua».