Teatro

RAUL CREMONA E LA MAGIA (MODERNA) DEL TEATRO POPOLARE

RAUL CREMONA E LA MAGIA (MODERNA) DEL TEATRO POPOLARE

Maurizio Battista e Raul Cremona chiudono la stagione comica 2011-2012 del Creberg Teatro di Bergamo. In scena domani sera ci sarà Raul Cremona con "Prestigi", spettacolo che lo vede interpretare la magia, ancora una volta, a suo modo!

Che spettacolo è “Prestigi”?
“Prestigi” è uno spettacolo in pieno stile Raul Cremona: ci sono giochi di prestigio, personaggi e tutto il resto. Rispetto agli altri spettacoli c’è però un maggiore desiderio di recuperare la cultura popolare e il teatro popolare, per esempio attraverso la musica: ci sono mie canzoni, gli arrangiamenti sono di Marco Castelli, per cercare di dare linfa alla grande tradizione del teatro popolare.
La battaglia è sempre vinta comunque. Riesco ogni volta a dimostrare che le cose più vecchie del mondo, come i giochi di prestigio, continuano ad interessare, a piacere: non c’è bisogno di grande modernità. C’è questa vena malinconica nel ritrovare le radici, nel rivendicarle, anche nel millantarle se vogliamo… io per primo appartengo a questa tradizione.


Uno spettacolo per adulti e bambini.
Assolutamente! È uno spettacolo senza volgarità. Non c’è mai la volgarità delle parole o del gesto. Al massimo c’è la volgarità intesa come cafonaggine… Penso al Mago Oronzo: è un po’ lo specchio della cafonaggine che ci circonda ogni giorno. Comunque non si ricorre alla parolaccia o allo sproloquio. Per i bambini è perfetto. In un altro spettacolo c’era addirittura uno spazio loro dedicato sul palco!
Io definirei “Prestigi” uno spettacolo “popolare”, di quel teatro minore che va bene per tutti.


A proposito di magia, di che magia avrebbero bisogno la nostra società e l’Italia?
I giochi di prestigio sono basati su tre principi: sparizione, apparizione e trasposizione. In generale in questo momento ci sarebbe bisogno (e in Italia più che altrove) del primo principio: la sparizione… non dico di cosa!


La figura del mago oggi è ancora attuale?
Fino a poco tempo fa si diceva che le canzoni di Frank Sinatra non andavano bene. Poi è arrivato Michael Bublé con il suo modo di cantare, il suo sapore anni ’50 e i ragazzi si sono scatenati anche senza sapere che prima di lui ci sono stati Sinatra e tutti coloro che hanno posato le basi della musica moderna.
Per il prestigiatore è la stessa cosa. I giochi sono antichi e semplici, ma se non li hai mai visti, non ti capaciti di come certe cose siano possibili! Non è l’arte in sé… l’arte in sé è sempre desueta, è il protagonista che la rende moderna! Michael Bublé si è messo a cantare musica degli anni ’50 ed è diventata subito moderna. Per me vale lo stesso: i giochi di prestigio diventano moderni!