Raccontare chi è Simone Faloppa è pressoché impossibile senza fare un lungo elenco di tutte le attività teatrali che ha intrapreso in trent’anni di vita questo artista spezino: attore, regista drammaturgo, una laurea in Filosofia, specializzazioni in biomeccanica teatrale/metodo M. Cechov, si è formato come mimo tra Roma e Parigi, conosce il teatro-movimento, ha frequentato l’”Ecole Jacque Lecocq” di Parigi, ha studiato balletto classico, composizione coreografica e teatro-danza, movimento scenico, canto leggero e commedia dell’arte; ha frequentato la scuola d’arte drammatica “Vasil’ev” di Mosca, ha partecipato a workshop con Davide Enia, la compagnia Scimone-Sframeli, Claudio Morganti, Jurij Alschitz.
Ha lavorato con Pier Paolo Sepe, Giuseppe Marini, Marco Baliani, Gramigna_ct (finalisti premio Extra 2008 con "Uns Selbst" da Fassbinder). Poi, dal 2007, la collaborazione con la compagnia Capotrave e Kilowatt Festival per "I Supermaschi" (2007), "Robinsonade" (2008) e "Virus" (2009)... Recente è la sua partecipazione a “Notturno d’autore”, uno spettacolo ideato da Federico Fiorenza e Antonia Renzella e realizzato in provincia di L’Aquila, nel borgo mediceo di Santo Stefano di Sessanio.
Nel cinema e in tv ha lavorato per registi come Riccardo Milani, Andrea Manni, Paolo Vari e Francesco Pavolini.
Nel 2011 ha vinto la III edizione del Premio “Nino De Reliquis” per il Teatro, la Danza e le Arti Performative, aperta ad artisti residenti in Toscana, con lo spettacolo “Fantastico Italiano” una lezione-spettacolo sulla letteratura fantastica italiana della seconda metà dell'Ottocento, per “la capacità di tradurre un itinerario letterario erudito in un racconto teatrale che riesce a catturare il pubblico con ironia e semplicità, senso del ritmo ed efficacia drammaturgica”.
“Fantastico italiano” è prodotto dal Centro Artistico “Il grattacielo” di Livorno.
Si tratta di uno spettacolo-conferenza in cui Simone Faloppa, attore e ideatore della pièce, ripercorre le ragioni del fallimento di un genere letterario: il racconto fantastico italiano.
Come recita la nota presentativa dello spettacolo, <<Trattasi di conferenza, o lettura-spettacolo ricavata dal buio (ma al riparo dall'insidia del fine dicitore al leggìo), dove avremo modo di perseguire con tenace ostinazione iper-amplificata le ragioni di un fallimento letterario. Perché in Italia il racconto fantastico ha fallito?
Snobbato dalle antologie, strapazzato da certa intransigenza critica, fuori catalogo. Perché la cosiddetta "FANTASIA" non sta bene? O meglio, c'è qualcosa che dobbiamo leggere e qualcosa che non dobbiamo sapere? Di tutto questo discorreremo a braccetto, scremando pagine minori d’Ottocento italiano e divagando. Pericolosamente, fino al limite. In breve: un conferenziere presenta una relazione sul genere fantastico, lo declina, ne accenna alcuni esempi italiani.
Eppure, l'atmosfera è insalubre e un nastro registrato ripercorre un delitto assurdo. Ne vedremo delle b(rutte), spero. Buon ascolto.>>
Il racconto fantastico ha visto il suo apice e la sua fortuna in altri Paesi, come gli Stati Uniti d’America o il nord Europa, mentre invece in Italia non è mai riuscito completamente a sfondare, rimanendo relegato ai margini della cosiddetta letteratura alta. E spesso andando a confluire nella cosiddetta para-letteratura, cioè tutti quei racconti che, più che in libreria, si acquistano in edicola.
Per spiegare/illustrare le motivazioni di questa mancanza (o ritardo nel riconoscimento) nella penisola italiana, Simone Faloppa legge e interpreta alcune pagine minori dell’Ottocento italiano.
Simone, quali autori e quali opere porti a conoscenza del pubblico che ti segue?
<<Leggo frammenti dalla Scapigliatura Milanese (la prima autentica palestra linguistica della nostra neo-lingua) fino a Landolfi/Savinio...
Un arco di almeno 100 anni di cosiddetta para-letteratura (o letteratura di serie che ha saputo più d'ogni altro genere interpretare il costume e l'attenzione morbosa che noi italiani abbiamo per i delitti (specie d'ambito familiare) e la cronaca nera...>>
Ma, quindi, il racconto fantastico italiano sì è orientato di più sul giallo/orrore che non sulla fantascienza e la distopia?
<<Possiamo dire di sì, nel rispetto del fatto che la fantascienza è un genere a sé stante, con precise regole narrative ed un immaginario che non è mai potuto essere "italiano" (essendo il nostro Paese più giovane, sostanzialmente diviso linguisticamente e non industrializzato almeno fino al 1880)... Senza macchine non si può produrre alcuna futuribilità...
Per farti capire: mentre Wells pubblica “La guerra dei mondi” noi siamo ancora ostaggio di Mattia Pascal e di D'Annunzio...>>
Tra gli autori italiani che porti in scena c'è qualcuno simile o riconducibile a E. A. Poe o che comunque rimandi ad una forte tradizione di un Paese straniero (come i gialli inglesi di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie)?
<<Edgar Allan Poe è un poeta/autore insuperabile, capitale come Baudelaire e Wilde.
Ci sono però dei racconti di Ugo Tarchetti, alcune prose di Palazzeschi e Gozzano davvero sorprendenti...
Senza far torto ai racconti di Landolfi, il massimo traduttore di Gogol.>>
Dove metti in scena “Fantastico italiano”?
<<Biblioteche, luoghi pubblici, circoli ARCI, case private...per esempio… Eh sì, il teatro viene davvero per ultimo.
E’ un progetto in-fieri, 3 spettacoli da 30 minuti per raccontare 3 aspetti d'Italia (attraverso l'oggetto libro): “il lavoro” attraverso i racconti di “Fantozzi” di Paolo Villaggio, “il costume” attraverso i racconti fantastici e infine “la censura” attraverso una riscoperta dei testi e degli autori censurati...
L'obiettivo che mi pongo è quello d'intercettare quel pubblico "non avvezzo", distante dalla polvere delle sale, già sconfitto dalla noia della rappresentazione...>>
Quali sono gli autori censurati?
<<In Italia ci sono moltissime vittime: se tu pensi che la Bibbia stessa è amputata di almeno 5 parti ritenute "sconvenienti" dalla Chiesa Cattolica. Sostanzialmente c'è stato in Italia “L'ordine dei libri proibiti” che ha funzionato fino al 1964; poi le tecniche si sono raffinate: oggi quando entri in una libreria [e cerchi un libro] ti viene detto che quell'autore è “fuori catalogo”... Dunque cos'è cambiato? E poi, ogni anno in Italia continuano a “bruciare” milioni di libri: leggi comunali, le chiamano...problemi d'esubero...>>
Si può dire tu quali di questi libri leggi?
<<Ti faccio 2 nomi: Malaparte, Giò Stajano (scomparso a fine luglio, autore del 1° romanzo-inchiesta sull'omosessualità italiana, “Roma capovolta”). Andrea d'Anna (l'unico autore psichedelico italiano, stampato Feltrinelli)... tutte cose frettolosamente ritirate dal commercio, e pazientemente ritrovate e messe da parte in anni di ricerche...>>
Fra tutti gli autori che tratti, quale è il tuo preferito, se c'è, e perché?
<<Umberto Bindi, compositore genovese di canzoni per il quale è stata inventata alla fine degli anni ‘50 la parola “cantautore”: musicista raffinato e incredibilmente "avanzato" per quegli anni. Messo alla porta dalla RAI per una sua inconsapevole dichiarazione dettata ad Oriana Fallaci, circa la sua omosessualità. Per i 30 anni successivi è stato espulso dalla vita pubblica, ed è morto in stato d'indigenza dopo un inutile appello (per il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli) guidato da Gino Paoli.>>
Come hai inventato questo spettacolo? Avevi già fatto in passato qualcosa di simile?
<<Non s'inventa niente. E se si discende da qualcosa, mi piace pensare che al massimo si discende dalle proprie scale (di casa). Piuttosto m'interessava maledettamente parlare di libri sconosciuti/anti-formativi, ragionare sulla scuola (che è poi la base di un Paese moderno), dialogare con certo "attualissimo passato"… O meglio, ragionare sul perché la scuola non ce li abbia fatti leggere, per essere più specifici.>>
Quando ha debuttato “Fantastico italiano” e fino a quando lo porterai in tourneé?
<<Il lavoro è nato su una commissione per un piccolo festival fiorentino nell'agosto del 2010.
Da lì ho sviluppato il progetto: chiaramente vincere un premio di drammaturgia ed una produzione nell'aprile del 2011 ha fatto da volano.>>
Com’è la scenografia?
<<Un mini-scrittoio (Finto Ottocento), un microfono, pochi bicchieri di vino rosso ed un completo viola. Nessun "piano-luci teatrale"; giusto pochi tagli freddi. Lavoro a partire/con il buio e il silenzio. C'est tout.>>
Prossimi appuntamenti?
<<Appuntamenti sicuri sono a Livorno, all'interno di “Teatri d’autunno” promosso dal Centro Artistico Il Grattacielo. Poi forse una settimana a Napoli.>>
FANTASTICO ITALIANO
Lezione-spettacolo sul racconto fantastico italiano
di e con Simone Faloppa
ambientazione e audio: Circolo Alekseev
disegno luci: Marco Fumarola
elaborazione plastica: Katia Titolo
grafica: Daniela Lotti
produzione: Centro Artistico Il Grattacielo
in collaborazione con Inequilibrio 2011-ARMUNIA Festival Costa degli Etruschi (Castiglioncello)
Spettacolo vincitore del Premio “Nino De Reliquis” per il teatro, la danza e le arti performative 2011.
Per altre info:
https://livornoteatro.it/produzione/produzioni/