Teatro

Simone Sibillano e Valeria Monetti ci portano in AMERICA

Simone Sibillano e Valeria Monetti ci portano in AMERICA

Li abbiamo raggiunti nel corso di una concitata prova generale al Teatro della Luna di Assago (MI). Simone Sibillano e Valeria Monetti – i protagonisti di AMERICA IL MUSICAL – parlano ai microfoni di Teatro.Org del nuovo progetto targato Giulia Eventi, che apre questa sera e domani la stagione 2013/2014 del palcoscenico milanese dei grandi musical.

Cosa vedremo sul palco?
Simone: «Vedrete un gruppo di persone che raccontano una storia italiana. La cosa di cui sono molto fiero è che si tratta di uno spettacolo corale. Siamo in diciassette in scena e ognuno di noi ha la possibilità di esibirsi».

Valeria: «Diversamente da L’ultima strega – l’altra produzione Giulia Eventi alla quale io ho preso parte insieme con Cristian Ruiz – America ha un sapore un po’ più vicino alla terra. La tematica principale è infatti l’abbandono della propria patria d’origine alla ricerca di nuove ricchezze oltreoceano. Siamo nel primo Novecento e i protagonisti di questo spettacolo sono i primi emigranti che affrontano lunghe traversate in nave per raggiungere l’America».

Le vicende raccontate in America si legano, purtroppo, drammaticamente a quanto sta succedendo in questi ultimi giorni sulle nostre coste. Ripercorrere il passato che tipo di messaggio può rappresentare per il pubblico, in questo particolare frangente?
Simone: «Un messaggio abbastanza scontato, ma assolutamente importante, che è quello di mettersi sempre dalla parte di chi non ha niente e ha necessità di imbarcarsi per trovare qualcosa. Noi lo abbiamo fatto più di 100 anni fa e abbiamo trovato la fortuna in America. Vorrei  che la gente uscisse dal teatro riuscendo a trovare nel proprio cuore un po’ di generosità, perché anche noi siamo un popolo che ha avuto bisogno di chiedere e ci è stato dato».

Valeria: «Così come noi siamo stati accolti al meglio, inserendoci come comunità radicata in America, oggi noi dovremmo riflettere sulla necessità che un tempo abbiamo avuto di abbandonare la nostra terra».

“Viaggio della speranza”, oggi come allora, dunque…
Simone: «La traversata era molto difficile, costava molti soldi e si viaggiava in condizioni pessime. Oltretutto, appena arrivati in America, tutti coloro che viaggiavano in terza classe venivano sistemati ad Ellis Island, un isolotto alla foce del fiume Hudson, nella baia di New York, distrutto ultimamente da un uragano. Qui si decideva chi aveva il diritto morale e fisico di rimanere in America e chi invece veniva rimandato a casa».

Sulla base di quali procedure gli italiani venivano rispediti a casa?
Simone
: «Io ho scelto di parlare in questo spettacolo dei minorati mentali, che venivano rispediti indietro, così come tutte quelle persone che non potevano rappresentare una forza-lavoro per l’America. Ricordiamo che gli americani hanno sopportato la nostra venuta in America soltanto perché avevano bisogno di lavoratori, perché diversamente non sarebbero mai riusciti a costruire New York e molte grandi città che prima non esistevano».

Registicamente parlando, qual è, fino ad ora, la tua soddisfazione più evidente?
Simone: «Tantissimi registi che hanno visto lo spettacolo si sono complimentati, quindi per me che sono alla prima esperienza è sicuramente un grande traguardo raggiunto: ricevere la telefonata di Gino Landi che mi dice di aver visto uno spettacolo molto piacevole e ben scritto mi rende veramente felice. Poi tra tutti vorrei citare Fabrizio Angelini, che è un regista col quale ho sempre lavorato, come attore, il quale è rimasto molto soddisfatto a livello emotivo di quello che ha visto».

Dal punto di vista, invece, del gruppo di lavoro?
Simone: «Ogni sera che facciamo lo spettacolo, io mi rendo conto che questo è un gruppo di lavoro insostituibile, meraviglioso. Vengo ascoltato, rispettato e ottengo fiducia anche se sono un regista giovane».

Valeria, chi è il tuo personaggio?
«Il mio personaggio è Bianca Masillo; nella realtà è stata la nonna del nostro compositore, Guido Cataldo, una donna che ha dovuto abbandonare la propria terra non per problemi di lavoro – proveniva da una famiglia benestante – ma perché rimasta presto vedova di un marito giovane e decide di affrontare questo viaggio per cambiare completamente la sua storia. Incontrerà Bartolomeo Cataldo, un musicista, interpretato da Simone Sibillano, il quale si invaghirà di lei. A quei tempi, le donne non potevano lasciare sole Ellis Island per restare definitivamente in America e Bartolomeo Cataldo approfitterà di questa occasione per dichiarare il suo amore  a Bianca, chiedendola poi in sposa. Il cuore di questa donna abbandonerà gradualmente la grande tristezza per il marito defunto e si aprirà a questo nuovo amore».

Prossime date di America il musical a partire dal 2014.