Paolo Talanca racconta l'evoluzione della canzone d'autore, terreno fertile per accogliere concezioni musicali differenti
Il sottotitolo del libro Musica e parole, da poco edito da Carocci e scritto da Paolo Talanca, dichiara subito il suo piano espositivo, quello di proporre una Breve storia della canzone d'autore italiana. Breve sì, perché le sue 200 pagine non son tante a fronte di una materia così vasta, variegata, fiorente di musicisti e poeti.
Ma è una analisi non per questo superficiale, perché l'obiettivo di fornire una panoramica sintetica ma esauriente di questo fenomeno italiano, che ha origine dalla grande canzone napoletana d'autore, e si sviluppa, a partire dal Secondo Dopoguerra, in tante espressioni diverse, viene raggiunto appieno.
Da canzone d'autore a canzone d'arte
La canzone d'autore, intesa come fusione di musica e poesia proposta da un artista che a sua volta fonde le figure di creatore ed esecutore, è un fenomeno peculiare, che trova il suo periodo aureo fra gli Anni Sessanta ed Ottanta del secolo scorso. Pronto a trovare, se serve, un veicolo di spinta in un fenomeno ultrapopolare come il Festival di Sanremo, ma che di solito se ne tiene discosto; poiché ha i suoi proseliti e il suo mercato, e talora le sue etichette. E pure il 'suo' festival, non a caso intitolato a Luigi Tenco. Ma non è sempre e solo un prodotto di nicchia, dato che taluni suoi esponenti e talune canzoni hanno saputo scalare la hit parade, e conseguire un ampio successo di pubblico.
E' una continua trasformazione, in cui prendono il volo - magari Nel blu dipinto di blu - dapprima figure anticipatrici come quelle di Carosone e Modugno, e in un secondo tempo quelle di Tenco e Paoli, di De André e Guccini, di Dalla e De Gregori, di Vecchioni, Gaber, Conte, Jannacci, Fossati: nomi scelti da una lista lunghissima, che propone un'estrema varietà di personalità e di stili.
La musica autoriale diviene 'liquida'
Andando avanti nel tempo, nei decenni successivi la canzone d'autore diventa, in senso più estensivo, canzone d'arte, evolvendosi magari in altre direzioni ed abbracciando contaminazioni pop, jazz, rock, persino esotiche. Lo fa ad esempio attraverso le voci di Pino Daniele, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Luciano Ligabue. Max Gazzè, Gianna Nannini, Franco Battiato, Vinicio Capossela, moltissimi sono i nomi in gioco.
Sa sfruttare bene il fenomeno delle etichette indipendenti, che permettono di svincolarsi dai lacci delle majors; e giunge infine a trovare voce – come Talanca fa acutamente notare – anche in protagonisti dell'oggi come Brunori Sas, Tosca, Dolcenera, e più vicino a noi nei talenti emergenti di Truppi, Madame, Fulminacci, Anastasio, Liberato. Spingendosi in territori nuovi, fra scansioni rap e trap, la canzone d'autore non vuole morire, semplificando magari la componente musicale, mantenendo però al centro il valore espressivo del testo. Elemento da cui non può prescindere.
Un vero esperto del settore
Paolo Talanca è uno dei maggiori esperti in questo campo d'indagine, cui si è dedicato sin dalla tesi di laurea imperniata su Francesco Guccini. Nel 2017 ha conseguito poi il dottorato con una tesi con oggetto Il canone letterario dei cantautori italiani, poi edita da Carabba ed adottata come testo in corsi universitari.
Oltre ad insegnare Storia della popular music in scuole, conservatori e università, ha promosso o collaborato con varie rassegne dedicate alla canzone d'autore, è un attivo blogger ed esercita l'attività di critico musicale per varie testate. Un'autorità, in questa materia.
La canzone, l'artista, il contesto sociale
«La politica e le dinamiche sociali non sono mai state avulse dalla costruzione di una forma-canzone emancipata...non si dà canzone senza le dinamiche sociali di una comunità» afferma Talanca; e per questo apre ogni capitolo con una opportuna, veloce ricognizione socio-politica, che aiuta ad inquadrare al lettore l'epoca in cui operano gli artisti man mano richiamati.
I quali non potevano non tener conto nelle loro canzoni di quanto accadeva, immettendo nei testi sia squarci del loro vissuto, sia del mondo esterno. Salvo, in certi momenti, rifugiarsi in riflessioni intimistiche, o trovare una via di fuga nel sogno e nell'irrealtà. Comunque, tenendosi lontani dalla musica di facile consumo.
Raccontare una storia piena di personaggi
Con in copertina una bellissima immagine di Sergio Staino, questo libro appassionante riesce a tratteggiare un quadro nitido ed abbastanza obiettivo del panorama della canzone autoriale italiana, genere sempre in continua evoluzione, e dall'intatta vitalità. Perché, come si legge alla fine, «finché ci sarà un'idea a più lunga gittata, calibrata su un percorso, su un divenire, finché le canzoni serviranno a rappresentare dei tempi più umani, che non debbano adeguarsi unicamente al consumo del momento, la canzone d'autore ci sarà».
Musica e parole - Breve storia della canzone d'autore italiana
di Paolo Talanca
editore Carocci
pagg. 201 - € 22,00