"Quando Gigli, la Callas e Pavarotti... I Teatri Storici del Polesine" in una grande mostra ospitata da metà marzo a Palazzo Roncale, per recuperare la memoria storica delle tante sale teatrali, attive e perdute.
Territorio avaro, marginale, a volte insicuro; un mondo difficile, sospeso tra pianura, un intrico di canali e grandi fiumi e il mare Adriatico. Questo è il Polesine, frequentato oggi da turisti ed appassionati per l'intatto patrimonio naturalistico del Delta del Po.
Eppure la passione dei suoi abitanti per la musica, la prosa e la danza fece nascere nei due secoli passati, talvolta persino in sperduti paesini di pochi abitanti, non meno di una cinquantina di sale teatrali.
Un fenomeno che, per quantità e capillarità di presenze, appare oggi invero straordinario. Lo troveremo rievocato nella monumentale mostra Quando Gigli, la Callas e Pavarotti... I Teatri Storici del Polesine a cura di Maria Ida Biggi ed Alessia Vedova, su progetto di Sergio Campagnolo, che aprirà i battenti a Palazzo Roncale in Rovigo dal 13 marzo al 4 luglio 2021.
Numerosi un tempo, pochi sopravvissuti oggi
Della maggior parte di queste entità non resta che il nome e la memoria. Dopo lo sviluppo dovuto alle bonifiche ottocentesche, nella prima metà del '900 il Polesine visse infatti una delle sue epoche più difficili, segnata dall'emigrazione e culminata nella disastrosa ed epocale alluvione del novembre 1951. In quegli anni le comunità che avevano dato vita e sostenuto questi teatri si indebolirono sempre più, talvolta si disgregarono. Gran parte delle sale teatrali vennero chiuse, adattate ad altri usi o demolite; alcune sopravvissero per qualche decennio come cinematografi, per essere poi definitivamente abbandonate.
Accanto ad alcune nuove realtà moderne, spesso dal carattere polivalente, sopravvivono oggi solo sette realtà storiche.
Di esse, sei sono tuttora funzionanti: il Teatro Sociale di Rovigo - il più importante - che vanta oltre due secoli d'attività ininterrotta, essendo aperto dal 1819; il Balzan di Badia Polesine e il Ballarin di Lendinara, anch'essi ultra bisecolari poiché inaugurati nel 1814; il Zago di Loreo del 1891.
In Adria sono addirittura due: il Ferrini aperto nel 1914, ed il grande Comunale (già Littorio) inaugurato nel 1935. Tutti recentemente restaurati e modernizzati, grazie anche all'appoggio della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la stessa che ha sostenuto questa mostra. Lavori di recupero sono ancora in corso per l'edificio liberty del Teatro Cotogni di Castelmassa, risalente al 1884.
Quanti artisti mossero qui i primi passi...
Molti grandi artisti, specie all'inizio della loro carriera, si sono esibiti in questi contesti, in particolare al Sociale di Rovigo: come Beniamino Gigli, che nel 1914 inaugurò con La Gioconda la sua luminosa carriera; o Renata Tebaldi, che qui debuttò sulle scene nel 1944, quale Elena in Mefistofele. Agli esordi vi cantarono pure Maria Callas e Luciano Pavarotti, e Katia Ricciarelli nel pieno della carriera si esibì spesso e volentieri nella città natale.
L'esposizione di Palazzo Roncale prevede documenti originali (affiches, libretti d’opera spesso autografati dai maggiori compositori, foto con dedica dei grandi interpreti, importanti filmati d'epoca, bozzetti di scenografie e di costumi), nonché vario materiale - sia storico che attuale - inerente l'architettura di questi sette teatri. Li vedremo descritti pure attraverso le immagini di un grande fotografo, Giovanni Hänninen, e raccontati da un abile videomaker quale Alberto Amoretti. Buona idea, una volta usciti, prendere l'auto e andare a visitarli, provando di persona l'emozione di entrare in edifici carichi di storia, ed ancora pervasi di antiche presenze.
In contemporanea con questa mostra, attraversata Piazza Vittorio Emanuele sarà possibile visitare a Palazzo Roverella, dal 1 aprile, pure l'esposizione “Arte e Musica” ideata e curata da Paolo Bolpagni. Anch'essa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio, in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi.
Info e contatti
Palazzo Roncale, Piazza Vittorio Emanuele 25 - Rovigo
QUANDO
Dal 13 marzo al 4 luglio 2021
ENTI PROMOTORI
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
TELEFONO PER INFORMAZIONI
+39 0425 46 0093
E-MAIL INFO
comunicazione@fondazionecariparo.it