Nella cornice straordinaria del gonzaghesco Teatro all'Antica, si è tenuta a Sabbioneta la prima edizione del Festival degli Olimpici
Comincia un po' in sordina il settembrino Festival degli Olimpici di Sabbioneta, ma nel tempo - le premesse ci sono tutte - potrebbe divenire un importante appuntamento. Al pari del festival con cui ha stretto gemellaggio, quel Vicenza in Lirica da poco conclusosi.
Due rassegne musicali che tengono in comune non solo il direttore artistico – per entrambe, Andrea Castello – ma anche una similissima ambientazione. Da una parte il Teatro Olimpico di Vicenza, opera mirabile di Palladio terminata dall'allievo Scamozzi, inaugurato nel 1580; dall'altra il Teatro all'Antica eretto dallo Scamozzi dieci anni dopo nella città fortificata di Sabbioneta, sita fra Mantova e Parma. Uno scrigno pregevole tutelato dall'Unesco, pieno di monumenti rinascimentali, voluto e sviluppato nella seconda metà del '500 dal condottiero Duca Vespasiano I Gonzaga Colonna.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Un teatro di 450 anni fa
Lo Scamozzi replicò nel Teatro all'Antica (detto anche Olimpico) il concetto palladiano – un teatro d'impronta greco-romana al riparo delle intemperie - inserendolo però in un edificio appositamente pensato per tale impiego, e destinato a durare nel tempo. Un complesso del tutto nuovo, dotato di facciata autonoma (due ed opposte, in realtà), più accessi differenziati, spazio per gli strumenti, un vero palco scenico con retrostanti camerini per attori e musici. Il primo esempio dunque di edificio teatrale stabile, inteso in senso moderno, pur restando la sua concezione in bilico fra auliche rimembranze del passato e nuove esigenze sceniche.
Europa e Sud America tra le statue del Teatro all'Antica
Tre serate dedicate alla musica, quelle del Festival degli Olimpici. La prima, venerdì 22 settembre, ha visto il pianista cubano Marcos Madrigal esibirsi in un programma che, muovendo dalla classicità di Bach (rivisitato da Busoni e Siloti) e dal romanticismo dei Notturni di Chopin, sfociava nel raffinato folklorismo latino-americano di Alberto Ginastera, Ernesto Lecuona, José Maria Vitier, Aldo López-Gavilán. Un excursus inusuale, per farci conoscere brani attraenti ma poco conosciuti.
La seconda, sabato 23, è stata invece dedicata ad un Concerto Lirico all'ascolto di alcune voci provenienti un po' da tutto il mondo. Sul palco sfilavano infatti gli allievi - accompagnati al piano dal solerte e flessibile Fausto Di Benedetto - della master class di canto lirico tenuta nei giorni precedenti dal grande soprano Barbara Frittoli. Uno stimolante evento che ci ha permesso di conoscere molte personalità artistiche in divenire, rivelandoci in particolare i talenti del mezzosoprano/contralto maltese Graziella DeBattista, e del basso cinese Hui Gang Liu: bene, perché le belle voci gravi sono rare. E quindi preziose.
Il meglio di un'opera mozartiana
Il terzo concerto di domenica 24 offriva una matinée dedicata a Mozart. Nel dettaglio, ad una sintesi dei più ammalianti momenti musicali dell'opera Così fan tutte, con i giovani vincitori del Concorso lirico “Tullio Serafin” 2023 tenutosi lo scorso giugno. Gli stessi che poi l'avevano portata in scena ai primi di settembre nell'ambito di Vicenza In Lirica. Tranne, purtroppo, il baritono abcaso Said Gobechiya impossibilitato a venire dalla sua Abkhazia.
Accompagnati ancora da Fausto Di Benedetto, il soprano Arianna Giuffrida (Fiordiligi), il mezzosoprano Benedetta Mazzetto (Dorabella), il tenore giapponese Haruo Kawakami (Ferrando), il soprano Francesca Maria Cucuzza (Despina) e il baritono Matteo Torcaso (Don Alfonso), si sono esibiti man mano in arie, duetti, pezzi d'insieme dalla celebre opera mozartiana, deliziando con le loro fresche, melodiose e ben ammaestrate voci il pubblico presente.
Tante forze per una manifestazione al suo esordio
Il Festival degli Olimpici è stato reso possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Sabbioneta e dell'Associazione Concetto Armonico di Vicenza; ed organizzato in collaborazione con la Fondazione Sabbioneta Heritage, l’Archivio storico Tullio Serafin e la Pro Loco di Sabbioneta. Tante forze in campo, per una manifestazione che si auspica ritorni e possa crescere in futuro.