Il capolavoro di Richard Strauss torna dopo 4 anni a Milano, nell’ultimo allestimento firmato dal regista francese. Sul podio Christoph von Dohnányi.
Dal 4 al 29 novembre torna al Teatro alla Scala Elektra di Richard Strauss. L’allestimento è quello firmato da Patrice Chéreau nel 2013 in coproduzione tra il Festival di Aix-en-Provence e il Teatro alla Scala, che oggi lo riprende in occasione del quinto anniversario della scomparsa del grande regista.
Elektra, alter ego di Amleto
L’opera, che debuttò a Dresda nel 1909 su libretto di Hugo Von Hofmannsthal, riprende il mito degli Atridi, già affrontato dai grandi tragediografi dell’antichità. Elettra è la figlia di Agamennone e Clitemnestra e, dopo l’omicidio del padre compiuto dalla madre, rimane a corte insieme alla sorella Crisotemide, nell’attesa di vendicare la morte di Agamennone. Sarà quindi lei ad armare la mano del fratello Oreste che ucciderà Clitemnestra ed il suo amante Egisto.
"Molti hanno narrato questo mito - ha scritto Patrice Chérau nei suoi appunti di regia-, se lo sono passato di mano in mano attraverso i secoli. Eschilo, Sofocle, Euripide e infine Hofmannsthal, folgorato da una rilettura dell’Amleto di Shakespeare. Da Micene a Elsinore, uno stesso soggetto: questa vendetta mai compiuta (al di sopra delle loro forze? essi stessi ormai incapaci di comprendere l’antica legge del taglione?). Ritardo nell’agire, domande poste a sé stessi, rifiuto viscerale e incosciente dell’azione, una vendetta perpetuamente fantasticata. Non si può fare a meno di ritrovare in questa Elettra la figura familiare di colui che aveva affascinato Hofmannsthal e che lo ha indotto a scrivere questa tragedia: Amleto, colui che non porterà mai a compimento la vendetta che pur reclama ferocemente a sé stesso. Vendicare suo padre, annunciarlo a gran voce, lasciarsi divorare da questo compito inaccessibile, e sprofondare nella follia. “Ciò che mi ha interessato”, dirà Hofmannsthal, “è Elettra con la sua affinità e il suo contrasto con Amleto.”
Christoph von Dohnányi alla testa di un cast di specialisti
Nella parte di Elektra è in scena Ricarda Merbeth, già acclamata Marie in Wozzeck e quindi Leonore in Fidelio alla Scala. Al suo fianco come Klytämnestra torna Waltraud Meier, una leggenda del teatro degli ultimi decenni che con il Teatro alla Scala ha un legame fortissimo. Ritorna anche come Orest Michael Volle, mentre nella parte di Aegysth sarà in scena Roberto Saccà. Chrysotemis avrà la voce di Sabine Hangler.
Alla testa dei complessi scaligeri Christoph von Dohnányi, un protagonista indiscusso della vita musicale e teatrale della seconda metà del Novecento. Classe 1929, berlinese, nel 1968 succede a Georg Solti alla guida dell’Opera di Francoforte, per diventare successivamente direttore principale di orchestre quali Cleveland e Philharmonia Orchestra.
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