Lirica

Cenerentola torna alla Scala nella storica edizione firmata da Jean-Pierre Ponnelle

Cenerentola
Cenerentola © Brescia-Amisano

Il capolavoro rossiniano in uno degli allestimenti fondamentali della “Rossini renaissance”. Sul podio Ottavio Dantone. Grischa Asagaroff riprende la regia originale.

Nonostante i suoi 48 anni, la Cenerentola di Gioachino Rossini nello storico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle, autore di regia, scene e costumi, si conferma spettacolo senza età. Nata nel 1971 per il Maggio Musicale Fiorentino ed adottata due anni dopo dal Teatro alla Scala, con la direzione di Claudio Abbado, questa produzione, pietra miliare della Rossini Renaissance, oltre ad essere stata più volte ripresa sul palcoscenico milanese, è stata portata in tournée nei maggiori teatri del mondo.

Ottavio Dantone dirige un cast internazionale

A cinque anni dalla scomparsa del Maestro Abbado il Teatro alla Scala riporta in scena questo spettacolo visto per l’ultima volta nel 2005, con undici recite dal 10 febbraio al 5 aprile, sempre nell'edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro curata da Alberto Zedda. 
La direzione è affidata a Ottavio Dantone, che ha più volte lavorato con Claudio Abbado come maestro al cembalo. Direttore dal 1996 dell’Accademia Bizantina, complesso strumentale specializzato nell'esecuzione del repertorio musicale del XVII e XVIII secolo, ha gradualmente esteso il suo repertorio anche al periodo classico e romantico.
 

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La regia di Jean-Pierre Ponnelle è ripresa da Grischa Asagaroff, che con Ponnelle ha avuto una stretta collaborazione. Come Angelina canta il mezzosoprano francese Marianne Crebassa, che ha debuttato nella parte con grande successo lo scorso novembre all’Opéra National di Parigi. Al suo fianco Maxim Mironov, continuatore di un’illustre tradizione di tenori rossiniani russi che risale a Nicola Ivanoff. Don Magnifico avrà la voce del basso-baritono spagnolo Carlos Chausson. Come Dandini si alternano i baritoni Nicola Alaimo e Mattia Olivieri e come Alidoro Erwin Schrott e Alessandro Spina. Le sorellastre saranno interpretate da soliste dell’Accademia.

Opera buffa e dramma serio

Nella Cenerentola convivono diversi generi teatrali e diversi tipi di comicità: opera buffa e dramma serio, pièce larmoyante e farsa vi si fondono in un’unità armoniosa e in un equilibrio perfetto. Clorinda e Tisbe sono tipici personaggi del genere buffo; ma già Don Magnifico si sottrae al cliché farsesco: nella sua ingenua alterigia, nei suoi vizi e nella sua esuberanza possiede un‘umanità tutta sua. Alidoro va al di là del semplice deus ex machina: la profondità morale ne fa un personaggio manifesta mente serio. I due innamorati, poi, sono del tutto estranei alla categoria del comico; la loro sincerità, lo spessore dei sentimenti, sono sostanzialmente sconosciuti all'opera buffa.
 


Un’ambiguità di fondo caratterizza la stessa protagonista: Angelina non è certo l’eroina smaliziata di altre opere comiche rossiniane, ma neppure una semplice ingenua. Incline al sogno, ma non priva di carattere. Onestà e cuore sincero, in altri termini, non impediscono a Cenerentola d’aver coscienza dei suoi meriti e di rendersi conto della vanagloria di padre e sorelle.


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