Da gennaio a maggio 2020 i teatri di Bolzano e Trento offrono una stagione lirica rivolta sopra tutto alla contemporaneità. Ma per i tradizionalisti c'è in vista Mozart.
Spostata da qualche tempo ai primi mesi dell'anno nuovo, la prossima Stagione d'opera 2020 curata dalla Fondazione Haydn per il Teatro Comunale di Bolzano ed il Sociale di Trento, intitolata Angel or Demon, si aprirà il 18 e 19 gennaio nella città sudtirolese con due lavori contemporanei accostati – Radames di Peter Eotvos e Lohengrin di Salvatore Sciarrino – a confermare il predominio che nella sua programmazione trova la musica d'oggi.
Satira feroce e surreale dei tagli alla cultura, nel primo titolo che risale al 1975, dove un tenore è costretto a sostenere entrambi i ruoli di Radames ed Aida con ben tre registi a dettar legge.
Un 'monodramma' (la definizione datagli è azione invisibile) scritto nel 1982 e rivisto nel 1994 il secondo, che richiama vagamente, in chiave psicoanalitica, i personaggi wagneriani di Elsa e Lohengrin, affidati ad un'unica interprete. La regia è stata affidata a Bruno Berger-Gorsky, la direzione dell'Orchestra della Fondazione a Yannis Pouspourikas. Gli stessi che hanno curato questa coproduzione quando è apparsa al Theater Orchester Biel Solothurn a marzo 2019.
Il mondo mozartiano e la danza di oggi
Per un tuffo nel grande repertorio lirico bisogna attendere il Don Giovanni di Mozart che verrà presentato l'8 e 9 febbraio a Trento, in coproduzione con i teatri toscani di Pisa, Livorno e Lucca. La bacchetta sarà consegnata a Francesco Pasqualetti, la regia è di Cristina Pezzoli, scene e costumi sono di Giacomo Andrico. Interpreti principali Daniele Antonangeli, Nicola Ziccardi, Sonia Ciani, Laura Verrecchia, Diego Godoy,
Il 21 e 22 febbraio a Bolzano, il 25 al Teatro Zandonai di Rovereto, la Compagnia Abbondanza/Bertoni presenterà in prima assoluta lo spettacolo di danza Clown Time su musiche di Schönberg e Webern, ideato da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni; un ensemble strumentale dell'Orchestra Haydn sarà guidato da Marco Del Pane.
Musica anche nel 366° giorno
Anno bisesto, il 2020: il 29 febbraio ed il 1 marzo il compositore trentino Matteo Franceschini porterà a Trento la sua personale interpretazione di un capolavoro quale Alice di Lewis Carroll, con l'opera creata nel 2016 alla Philarmonie di Parigi.
Ovviamente affollatissima di personaggi la messa in scena è affidata a Caroline Leboutte; scene e costumi sono di Aurelie Borremans. E' un nuovo allestimento in coproduzione con il Regio di Parma, che prevede la direzione musicale di Rossen Gergov.
La stagione si concluderà a Bolzano con un'altra prima assoluta, Toteis della bressanonese Manuela Kerer, composta su commissione della Fondazione Haydn e coprodotta con Neue Oper Wien. Il libretto di Martin Plattner vede parlare un'anziana ed amara Viktoria Savs, la donna che nel 1916 travestita da uomo combatté sulle Dolomiti, perdendovi una gamba.
Divenuta emblema della Heimat, aderì al nazismo e poi all'irredentismo sud tirolese senza mai rinnegare le sue convinzioni estremiste. Sul podio dell'Orchestra Haydn troveremo il maestro Walter Kobera; regia e scene saranno nelle mani di Mirella Weingarten, costumi di Julia Muer.