L'Opera di Rossini è una macchina scenicamente ben oliata, con la regia di Jochen Schönleber leggera e spumeggiante.
Non c'è solo il Rossini Opera Festival di Pesaro a celebrare la produzione di Rossini. Anche nel cuore della Germania, tra i boschi dello Schwarzwald, nella città termale di Bad Wildbad, dal 1989 si tiene un piccolo/grande festival - Rossini in Wildbad – dedicato principalmente al grande Pesarese, che qui nel 1856 trascorse un periodo di cure.
Ma che esplora anche lavori poco noti d'altri autori della sua epoca quali Vaccaj, Mercadante, Bellini, Mayr, ed organizza i masters della Akadenie Belcanto. Dal 2011 ne è direttore musicale il nostro Antonino Fogliani.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Nel verde, una minuscola sala teatrale per Rossini
Cuore del festival, che si svolge tra giugno e luglio, è il Kurtheater; sala di piccole dimensioni – appena 200 posti - immersa nel verde. Le opere in cartellone quest'anno sono Gli Arabi nelle Gallie di Pacini, e di Rossini Il barbiere di Siviglia e la farsa Il signor Bruschino, intonata su libretto di Giuseppe Foppa per il Teatro di San Moisè in Venezia.
Dove venne data nel gennaio 1813 con gran sconcerto del pubblico e dei critici, dato che nella Sinfonia impose ai secondi violini di picchiettare ritmicamente sui leggii. Escamotage ritmico simpatico ed originale, ma che non andò giù a nessuno. Previsione peraltro messa in conto dall'autore, che sotto l'ultimo suo rigo musicale aveva apposto l'invocazione «Dio ti salvi l'anima».
Un Rossini da mettere in cornice
Il signor Bruschino è una macchina scenicamente ben oliata, basata su equivoci e scambi di persona. Trama esile, certo; ma ritmo frenetico, e caratteri ben definiti. La musica, traboccante di melodie e pervasa da festante leggerezza, è giocata su uno strumentale trasparente e ricco di colori, prendendo un andamento impetuoso e inarrestabile che culmina nel vorticoso finale.
Alla guida dell'Orchestra Filarmonica di Cracovia troviamo José Miguel Pérez-Sierra, a porgere una concertazione decisamente esemplare: sotto la sua bacchetta è tutto un fluire di musica frizzante, ricca di cangianti colori e pervasa di finissima joie de vivre. E al fortepiano il nostro Gianluca Ascheri risulta un sostegno elastico per i cantanti. Un Rossini da mettere in cornice.
Una macchina musicale e scenica ben oliata
La regia di Jochen Schönleber è leggera e spumeggiante. Viaggiando sul filo di una ammiccante arguzia, imposta tempi scenici precisi e congrui, infila una dopo l'altra trovate esilaranti, ottiene da tutti una recitazione immediata e spontanea. Schönleber ha concepito anche il décor di scena, ispirato da un'idea di Anton Lukas, portandoci dritto all'interno di un vecchio stabilimento balneare – potremmo essere a Viareggio o Riccione, negli anni '50-'60 – intitolato Bagni Gioachino, che Gaudenzio spera di ammodernare con i soldi dell'amico Bruschino.
Poche cose, ma azzeccate: qualche sdraio, tre candide cabine da cui entrano ed escono i personaggi, un pennone su cui salgono e scendono bandierine che segnano l'umore del momento. E poi un grande frigorifero usato in continuazione da tutti. «Uh che caldo!», lamenta Bruschino nel suo infinito tormentone, ed alla fine ci si rifugia dentro. Perfetti per la situazione i costumi fatti indossare da Olesja Maurer. Anche al direttore, che sale sul podio con accappatoio giallo e cuffia da piscina. Di nuovo, un Rossini da mettere in cornice.
Cast pertinente, compatto e affiatato
Il cast, capeggiato dal rutilante Gaudenzio di Giorgio Caoduro, formidabile perno di tutta l'opera, risponde esattamente sia ai suggerimenti registici, sia alle indicazioni del direttore. Cast affiatato, compatto, musicalissimo; e in gran parte italiano.
Eleonora Bellocci è una piccante, irresistibile, spigliata Sofia, vocalmente elegante e ben calibrata. Il coreano Hyunduk Kim ha voce e timbro un tantino bianchi e asciutti, poveri di armonici, però canta con ottimo garbo e fraseggia con indubbia eleganza il suo Florville. Emanuele Franco è un comicissimo, scorbutico Bruschino padre, che carica di divertenti sfumature recitative.
Camilla Carol Farias, la serva Marianna, ovviamente canta pochissimo; ma in compenso è un prodigio di mimica, al punto da rubare spesso la scena con deliziosi siparietti comici. Per finire, Francesco Lucii è Bruschino junior; Francesco Bossi l'oste che lo tiene in ostaggio; Filiberto Francesco Bruno il commissario: tutti bravi e disinvolti.
Lo spettacolo, registrato lo scorso 21 luglio, è ora disponibile online per sei mesi (video qui sotto).