Lirica

Innovazione e tradizione: la firma di Jouvin alla sua prima stagione al Regio di Torino

Mathieu Jouvin
Mathieu Jouvin

Giacomo Puccini è il protagonista di un cartellone che prevede anche il ritorno a Torino del Maestro Riccardo Muti.

Amour Toujours è il titolo della nuova stagione del Teatro Regio di Torino, che parte il 21 settembre 2023 e si conclude a luglio 2024: un cartellone che rappresenta un nuovo inizio per l’ente lirico torinese, con 14 titoli di cui otto nuovi allestimenti. 

Protagonisti assoluti sono Giacomo Puccini, nel centenario della morte (1924) e il Maestro Riccardo Muti, che torna a Torino con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi.

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA

Si tratta della prima stagione interamente pensata realizzata dal nuovo Sovrintendente Mathieu Jouvin e dal direttore artistico Cristiano Sandri. “Un cartellone che coniuga tradizione e innovazione, come dimostra la scelta di inaugurare con ‘La Juive’, un’opera che non veniva rappresentata a Torino dal 1885”, ha precisato Stefano Lo Russo, nella doppia veste di Sindaco e Presidente del Consiglio d’Indirizzo del Teatro.

La Juive

"La Juive", tra passione e valori individuali

Composta da Fromental Halévy nel 1835, su libretto di Eugène Scribe, La Juive (L'ebrea) appartiene al genere, emblematicamente francese, del grand-opéra, caratterizzato dalla scelta di una cornice storica nella quale si inseriscono vicende individuali, dai forti contrasti passionali, dal taglio spettacolare delle scene, dall’utilizzo di una grande orchestra, con cori e balletti, esaltando le capacità di composizione e di scrittura degli autori.

Il nuovo allestimento del Teatro Regio – presentato nella versione originale in lingua francese – trasforma il palcoscenico in una imponente cattedrale laica, utilizzandone anche la struttura dorsale. 
Al centro dell’opera, l’ebreo Éléazar (Gregory Kunde) e Rachel (Mariangela Sicilia), da lui allevata come figlia adottiva nella religione ebraica. La vicenda, ambientata nel Quattrocento, durante il Concilio di Costanza, ruota intorno alla passione fra Rachel e il principe Léopold e alla vendetta maturata da Éléazar contro gli odiati cattolici proprio attraverso la figlia adottiva.

Una "prima" hollywoodiana

Sul podio sale Daniel Oren, direttore di grande prestigio e appassionato conoscitore della Juive, opera che ha già diretto nel 2006 a Londra e nel 2011 a Parigi. Regia, coreografia, scene, costumi e luci sono firmate da Stefano Poda, regista visionario, profondamente legato al Teatro Regio , per il quale ha già diretto gli allestimenti di Thaïs, Turandot e Faust.

Il sovrintendente Mathieu Jouvin commenta: “Stefano Poda ha creato un grande spettacolo, – grazie anche all’mpegno di tutti i lavoratori del teatro: 200 artisti tra solisti, professori d’orchestra, artisti del coro, ballerini, mimi e figuranti per un gigantesco meccanismo teatrale, degno delle produzioni di Hollywood”

La “prima” che prevede il ritorno all’eleganza, con il tappeto rosso all’ingresso e il dress code “black tie”, è fissata per il 21 settembre; seguono cinque recite fino al 3 ottobre.

Il ritorno di Riccardo Muti

Riccardo Muti


Dopo il successo del Don Giovanni di Mozart nella scorsa stagione, il Maestro Riccardo Muti torna a dirigere l’Orchestra del Teatro Regio nel nuovo allestimento di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, firmato dal regista Andrea De Rosa (attuale direttore di TPE).

Tra gli interpreti anche Luca Micheletti, che torna a Torino dal 21 febbraio al 3 marzo 2024, dopo aver vestito i panni di Don Giovanni lo scorso autunno.

Roberto Bolle

Puccini e l’amore

Protagonista assoluto della stagione 2023/2024 dell’ente lirico torinese è Giacomo Puccini nel centenario della morte, il 29 novembre 2024.

Tra i titoli in programma, La Bohème (ottobre); La rondine, commedia lirica leggera e disincantata, grazie alla presenza di danze come il valzer e il tango (novembre); l’omaggio al genere western, con La fanciulla del West (22 marzo-2 aprile 2024); Le villi (l’esordio nella lirica di Puccini); e Il Trittico, composto da Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi, le tre opere che il compositore lucchese concepì come un percorso dall’oscurità verso la luce.

Infine la danza, tradizionalmente programmata nel mese di dicembre: quest’anno i titoli sono Lo Schiaccianoci di Čajkovskij, con il Corpo di ballo del Teatro Nazionale di Praga, e il Don Chisciotte, di Ludwig Minkus, presentato dal Balletto dell’Opera di Kiev. Durante le festività, a gennaio, torna anche il galà Roberto Bolle & Friends.
 

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