Lirica

L'arte della lirica italiana è “Patrimonio immateriale dell'umanità” UNESCO

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L'Unesco riconosce finalmente al canto lirico italiano – che non è solo opera - la prestigiosa qualifica di “patrimonio immateriale dell'umanità”

Una giornata memorabile per il nostro paese: l'UNESCO ha riconosciuto il valore inestimabile della “Pratica del canto lirico italiano”. Vale a dire di un'arte unica, un patrimonio immortale con quattro secoli di storia alle spalle ed ancora vivo e fiorente, conosciuto ed amato in tutto il mondo.

E' la conseguenza di una decisione presa per acclamazione il 6 dicembre scorso, in Botswana, nel corso della riunione dell’Intergovernmental Committee for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage of UNESCO, cioè il comitato che assegna per l'appunto la prestigiosa qualifica di “Patrimonio immateriale dell'umanità” vagliando le varie candidature avanzate.  

L'elisir d'more al Teatro Regio di Torino

Un patrimonio da valorizzare e salvaguardare più che mai

E' un meritatissimo riconoscimento che giunge all'Italia dopo anni di collaborazione e di intenso lavoro da parte del Ministero dei Beni Culturali e del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano. Una realtà, quest'ultima, presieduta da Federico Domenico Eraldo Sacchi, e che raduna le massime realtà istituzionali della lirica italiana: l'Assolirica (Associazione Nazionale Artisti della Lirica), l’ANFOLS (Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche), l'ATIT (Associazione Teatri Italiani di Tradizione), oltre alle Fondazioni del Teatro alla Scala e dell'Accademia Nazionale di S. Cecilia. 

Costituitosi nel 2014, da allora il Comitato si è costantemente impegnato nella tutela e nella promozione di una forma d’arte e di spettacolo unica, diventata anche un simbolo di italianità nel mondo, raccogliendo il testimone della candidatura avanzata in precedenza da parte dell'Associazione Cantori Professionisti d'Italia, che non aveva trovato riscontro da parte dell'UNESCO.

Tosca del Teatro Carlo Felice di Genova all'Opera di Shangai

Una decisione che premia anni di impegno congiunto

Il riconoscimento di “Patrimonio immateriale dell'umanità” è stato accolto con estrema soddisfazione da tutte le forze in campo. 

Il baritono Roberto Abbondanza, presidente di Assolirica, ha dichiarato che «dopo la bocciatura del primo dossier presentato nel 2014 ed intitolato ‘Opera Lirica Italiana, dalle origini a un percorso Europeo’, la candidatura aveva trovato grande riscontro tra gli artisti lirici, tra i lavoratori dei teatri italiani, tra gli studenti e i docenti dei Conservatori e soprattutto tra tutti gli appassionati del repertorio operistico. Abbiamo capito che bisognava allargare la comunità dei proponenti anche a quei soggetti istituzionali che producono lo spettacolo operistico e in generale la musica in Italia. Assolirica ha raccolto il testimone e ha lavorato affinché i soggetti istituzionali entrassero nella Comunità proponente e si potesse, tutti insieme, raggiungere questo straordinario riconoscimento».

Da parte sua, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha dichiarato con soddisfazione che «questa bella notizia si associa alla firma dell'ipotesi dello schema di rinnovo del contratto delle Fondazioni lirico sinfoniche, che da 20 anni non veniva rinnovato».