La cantante spagnola si è spenta nella sua Barcellona al termine di una lunga ed intensa carriera.
Se Maria Callas era la Divina, Joan Sutherland la Stupenda, Montserrat Caballé, forse l’ultima diva della lirica, era per i suoi fans la Superba, definizione che lei tendeva a minimizzare sostenendo che ogni epoca ha le sue star.
Una carriera di oltre cinquant’anni
L’epoca della Caballé durò oltre mezzo secolo: il suo debutto avvenne all'opera di Basilea nel 1957 e si ritirò dalle scene nel 2013. Dotata di una voce estremamente duttile, che le consentiva dei pianissimi assolutamente fuori dal comune che divennero la sua cifra stilistica, seppe coltivarla con una tecnica rigorosa che si basava su un perfetto controllo del fiato. Il suo repertorio d’elezione fu quello del Belcanto italiano, che, insieme a Joan Sutherland seppe rivalutare seguendo la direzione tracciata dalla Callas. Il suo primo trionfo lo ottenne nella Lucrezia Borgia di Donizetti, ruolo di cui rimane interprete insuperata, ma le devono molto anche altri titoli quali Norma, Lucia di Lammermoor, Puritani, Semiramide. Il suo vastissimo repertorio toccò anche Verdi (Trovatore, Forza del Destino, Luisa Miller), Puccini (Bohème, Tosca e Liù nella magnifica incisione di Turandot diretta da Zubin Mehta), Mozart (Don Giovanni, Nozze di Figaro e Così fan tutte) e Richard Strauss (Salome, Der Rosenkavalier, Arabella).
Grande tra i grandi
Fu diretta dalle più grandi bacchette della sua epoca, tra cui Giulini, Leinsdorf, Abbado, Muti, Prêtre ed ebbe come partner sulla scena voci quali Pavarotti, Domingo, Carreras, che fu lei a lanciare all’inizio degli anni ’70 e, in una celebre parentesi nel mondo del pop anche Freddie Mercury, con cui incise la hit Barcelona che divenne l’inno ufficiale delle olimpiadi del 1982 nella città catalana. Quella Barcellona che la vide nascere nel 1933 ed in cui si è spenta il 6 ottobre del 2018, città a cui è sempre rimasta intimamente legata e nella quale ha vissuto, impegnandosi non solo a livello artistico ma anche in numerose iniziative benefiche nei confronti dei bambini bisognosi a riprova che i grandi sono tali anche lontani dal palcoscenico.