A causa dell’ncertezza legata al Covid-19, il Teatro Alla Scala di Milano per il momento presenterà una prima parte della stagione di soli 3 mesi, da dicembre a marzo.
A causa del perdurare delle limitazioni allo spettacolo dal vivo causate dal riacutizzarsi dell’epidemia da virus Covid-19, il Teatro Alla Scala al momento non è nelle condizioni di progettare un’intera stagione lirica, e per questo motivo è stato costretto a rinunciare alla tradizionale campagna di sottoscrizione degli abbonamenti.
Fatta eccezione per il periodo bellico, è dal 1920, anno della costituzione dell’Ente Autonomo Teatro Alla Scala, che non si verificava un fatto del genere. Si tratta di una scelta estremamente penalizzante per il teatro poiché comporta alla rinuncia di un introito di circa 15 milioni di euro.
Impossibile programmare per un periodo oltre i tre mesi
Venerdì 16 ottobre il Sovrintendente Dominique Meyer presenterà alla stampa la prima parte della stagione, che dovrebbe inaugurare l’8 dicembre con Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e proseguire con altri titoli fino a marzo; questo perché, a causa della grande incertezza, attualmente è impossibile programmare per un periodo che vada oltre i tre mesi.
Va inoltre sottolineato che, nonostante il teatro abbia già ripreso la sua attività ai primi di settembre, attualmente la sua capienza è ridotta dai 2000 posti abituali a circa 700, con un danno economico che, sommato a quello della perdita degli abbonamenti, rischia di aggravarne la situazione.
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