La città di Treviso ha omaggiato con un fastoso gala lirico il tenore Mario Del Monaco nel quarantennale della scomparsa
Giusto a quarant'anni dalla scomparsa, avvenuta il 16 ottobre 1982 per un infarto a soli 67 anni d'età - era nato a Firenze il 27 luglio 1915 - il grande tenore Mario Del Monaco è stato ricordato dalla sua città adottiva con un fastoso gala lirico ospitato proprio in quel Teatro Comunale che da undici anni porta anche il suo nome.
Il Comune di Treviso, la direzione artistica e la famiglia Del Monaco – in particolare il figlio Giancarlo, celebrato regista lirico - hanno voluto ribadire così un legame affettivo con il capoluogo veneto, dove era nata la moglie, il soprano Rina Filippini. E nei cui immediati dintorni, nella bella Villa Luisa di Lancenigo, il cantante dimorò per lunghi anni sino alla morte.
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Un cantate spinto alla modernità
Dotato di una voce eccezionale quanto a timbro e volume, vigorosa ed espansiva nel registro medio-superiore, tendente al baritonale in quello inferiore, Mario Del Monaco ebbe dalla sua un fraseggio sempre incisivo e generoso, incline all'eroico ed al declamato, ed il suo stile ricordava da vicino la tradizione dei grandi baritenori della seconda metà (ed oltre) dell'Ottocento come Tamagno ed Escalaȉs.
Operando in un repertorio che vedeva le sue punte in Verdi (Ernani, Manrico, Radamès, Alvaro, Otello), nel Verismo di Turiddu e Canio, nel Puccini di Des Grieux, Cavaradossi e Calaf. Senza dimenticare i suoi drammatici Sansone, Don José, Pollione, Chénier. Tutti ruoli portati nei più importanti teatri del mondo, accanto alle maggiori interpreti del momento. Come Maria Callas e Renata Tebaldi, che fu la sua partner preferita.
Fu grazie alle ragguardevoli doti naturali, affinate con sapiente tirocinio, alla precisione dell'esecuzione musicale, ma parimenti ad una preparazione del personaggio portata al limite – cura maniacale della recitazione, accuratezza del trucco e del costume, grande rilievo alla prestanza fisica – che il tenore fiorentino negli anni del Dopoguerra configurò di fatto, insieme a Franco Corelli, un nuovo modello di moderno cantante.
Divenendo in breve una vera star della lirica, amata dalle folle non solo per la bella voce, ma anche per il magnetismo emanato e per la prestanza fisica. Tanto che finì col cedere volentieri alle sirene del cinema e della televisione.
Un parterre di stelle della lirica
Per dare vita allo straordinario omaggio che Treviso gli ha tributato domenica 16 ottobre, è stata convocata l'Orchestra Filarmonia Veneta in gran spolvero, affidata all'esperta bacchetta del direttore Gianluca Martinenghi.
Sul palco è sfilato, impegnato in a solo e duetti, un formidabile parterre di interpreti di fama internazionale, oltre che di eccezionale valore. Ben dodici in tutto: i soprani Anna Pirozzi e Lana Kos; il mezzosoprano Daniela Barcellona; i tenori Walter Fraccaro e Ramón Vargas; i baritoni Vladimir Stoyanov, Lucio Gallo ed Elia Fabbian; ed i bassi Roberto Scandiuzzi e Riccardo Zanellato. Più i due giovani e promettenti vincitori del Concorso Toti Dal Monte 2022, il soprano Francesca Pia Vitale e il tenore Davide Tuscano.
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In apertura un paio d'arie di Donizetti, poi tantissimo Verdi, infine alcuni brani di Giordano, Ponchielli, Puccini, Catalani. Durante la serata, presentata dalla conduttrice RAI Livia Azzariti, è stata annunciata l’istituzione del “Premio alla carriera Mario Del Monaco”. Un riconoscimento di prestigio che vedrà la prima edizione nel 2023, affiancandosi al Concorso Toti Dal Monte che d'ora in poi avrà cadenza biennale.