Musica

Addio a David Zard, storico promoter che fece grande l'Italia del rock

Addio a David Zard, storico promoter che fece grande l'Italia del rock

Si è spento a Roma il grande impresario e promoter che per primo riuscì a portare in Italia i più importanti nomi della musica rock e pop.

E' stato grazie a , spentosi ieri a Roma all'età di 75 anni, se l'Italia cominciò già negli anni '70 ad essere meta dei tour di nomi quali Bob Dylan, Rolling Stones, Santana, Madonna, Lou Reed, Michael Jackson, Genesis, Pink Floyd, David Bowie. Un sogno che è durato sino ai nostri giorni.

Sogni di rock and roll

Quando si avvicinò al mondo della musica dal vivo, più di 40 anni fa, era l'epoca in cui ai concerti si andava senza avere la certezza, poi, di poter assistere all'esibizione del proprio idolo. Più concreta, infatti, era la possibilità che il tutto finisse a lacrimogeni, assalti della Celere o processi all'artista direttamente sul palco.
L'aria che si respirava in Italia negli anni'70 era questa: da un lato la repressione “per motivi di ordine pubblico” da parte della pubblica sicurezza e delle questure, dall'altro una contestazione giovanile che spesso e volentieri, non avendo ben chiaro cosa e come contestare, finiva per favorire le perverse tesi dei propri cosiddetti “oppressori”. E' in questo clima che Zard mosse i primi passi come promoter e impresario riuscendo, negli anni, a rendere musicalmente appetibile il nostro Paese ai grandi nomi del rock e del pop.
“Il concerto rock è la più grande rivoluzione dopo quella francese. È l’unico posto di aggregazione al di là del colore, della religione, del ceto sociale”.

Anni di piombo

Una carriera in salita quella di David Zard, iniziata nel 1974 con l'organizzazione – poi fallita, sempre “per motivi di ordine pubblico” (sigh) – del Santa Monica Festival, sorta di Woodstock italiana che avrebbe dovuto vedere sul palco, tra i tantissimi altri nomi, Rod Stewart, Tim Buckley, Deep Purple ed Edoardo Bennato. Non gli andrà meglio qualche mese dopo con Lou Reed a Milano e a Roma: cancelli scavalcati, sassaiola, cariche della Celere e processo sul palco da parte dei teorizzatori della “musica gratis per tutti”. Risultato: Italia “bestia nera” definitivamente esclusa dai tour nazionali e internazionali.

La rinascita

La situazione viene a normalizzarsi negli anni '80 ed è lì che David Zard, imprenditore innanzitutto ma anche vero intenditore e appassionato, realizza i sogni di molti di noi, portando negli stadi i più grandi nomi del rock e del pop. e tantissimi altri artisti solo fino a qualche anno prima del tutto impensabili, segnano in agenda l'Italia come tappa del loro tour mondiali. Ma non di solo rock è stata l'avventura di David Zard: scopritore di grandi talenti (Angelo Branduardi su tutti) e produttore di successo (sua è la produzione degli ultimi album di Gianna Nannini), grazie a lui sono sbarcati anche nei nostri teatri i musical Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante e più recentemente Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo.