Un percorso particolare quello della musica di “Where is the song?”, una ricerca musicale raffinata e suggestiva dei suoni, associati a testi e mescolati con rumori quotidiani, che riportano alla memoria i meravigliosi anni delle sperimentazioni dei Pink Floyd e di Peter Gabriel.
Andrea Ruta e Paulie credono in questo progetto e lo autoproducono, consapevoli del fatto che non è un prodotto commerciale ma diretto agli intenditori e amanti del genere. Fanno bene a crederci e snobbare i risultati in termini economici perché ne è valsa la pena. Nove tracce eterogenee, nove modi diversi di vestire il rock, nove realtà figlie della globalizzazione che aprono gli occhi sulla povertà e le ricchezze del mondo mentre la musica fa da giudice impietoso su quanto perdiamo ogni giorno in termini di qualità e soddisfazione. Alla visione di Andrea e Paulie si affiancano musicisti internazionali come Tony Levin, Robbie Dupree, Tom Griesgraber, Larry Lelli, Mary Gatchell, tutti artisti che hanno lavorato con personaggi di spessore che hanno fatto la storia della musica.
Il titolo è intrigante, “Where is the song?”, dov’è la canzone, dove troviamo la musica e soprattutto troveremo le risposte agli interrogativi in questo progetto?. La risposta è personale, il disco va ascoltato più di una volta, ogni volta si trovano nuovi indizi e differenti percorsi da scandagliare perché ogni track è un universo a sé. Il cd si apre con “One”, la prima ribellione degli artisti alla libertà di espressione musicale, la prima messa all’angolo del turnista, colui che collabora su commissione e che in questo disco non compare. Il rock tinto di violini classici è il chiaro desiderio che anima il musicista e le sue intuizioni. Segue “Consumismo”, la delirante ed affannosa corsa al consumismo nei grandi megastore. La musica ossessiva ed i messaggi pubblicitari martellanti di sottofondo ci ricordano il martirio a cui sovente e volontariamente ci sottoponiamo girando nei centri commerciali, mentre “Television” ci riporta col suo jungle sound di fronte allo zapping ed alla sua funzione di deresponsabilizzazione nei confronti dei nostri bisogni interiori. “Utopia” l’unica cover del cd, di Tony Levin, riarrangiata e sognante per un tempo che non tornerà. “Ostia beach” è l’esperienza di un cantante americano in una giornata ad Ostia. Divertentissimo il duetto con Andrea, mentre sonorità pop reggae di sottofondo scandiscono l’ironica preferenza di Ostia Beach rispetto alle spiagge di Miami. “School” così pragmatica verrà senz’altro apprezzata da chi non era amante delle regole e degli impegni scolastici. “Factory metal” è dedicato alla crisi economica che ci investe mentre “Metro” è la realtà di chi vive questo mezzo quotidianamente con i rumori registrati dal vivo. “Encinitas” è la migliore a mio avviso. Un documentario sul luogo (in spagnolo) si unisce a batteria e violini rendendo la località magica e unica.
Due musicisti di talento Andrea Ruta e Paulie che sicuramente apprezzerete in “Where is the song?” Di certo troverete una delle risposte che spesso noi ci poniamo quando ascoltiamo dei dischi: ma la canzone, dove è?
SITO UFFICIALE:
https://www.andreapaulie.com
PER ACQUISTARE IL CD: https://www.cdbaby.com/cd/andrearutapaulie
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