Il gruppo italiano degli "Astra" prova a consolidarsi con il secondo album "From Within". Nati come la tribute band italiana ufficiale dei Dream Theater per lungo tempo, i ragazzi romani si ripresentano al pubblico con questa nuova produzione.
Al primo ascolto "From Within" risulta preossechè dello stesso genere del precedente, mantenendo lo stesso sound progressive dei Dream, senza particolari sforzi compositivi od iniziative personali che possono far sperare in una maturazione artistica di rilievo.
Bravi quando si trattano le cover, decisamente meno quando si cimentano con i loro inediti, che appaiono spesso intuizioni lasciate al caso, identificabili grazie ad un lavoro di produzione minuzioso e curato.
Che dire di Titta Tani? Mah una voce che rimane dietro alla parte sonora, con poca personalità e propensione ai virtuosismi.
Sicuramente "Over The Hills", la song che apre l'album è quella che rimane più impressa. "Hypocrisy" e "The Hitman" segnano la strada del rock tosto, ma è poco anche per dare un marchio più hard al lavoro. "Never Say Goodbye" chiude l'album, e credo che dei Bon Jovi non abbiano preso in prestito solo il nome della song, interpretata in un mix tra John Bon Jovi e Freddy Mercury. Peccato che la voce di Tani non possa essere paragonabile a nessuna delle due.