Musica

Dalla parte dei perdenti: Taranta Power e le “Canzoni di contrabbando” di Eugenio Bennato a Cividale

Dalla parte dei perdenti: Taranta Power e le “Canzoni di contrabbando” di Eugenio Bennato a Cividale

Cividale del Friuli ospita Eugenio Bennato, supportato in palco dagli eccezionali strumentisti di Taranta Power, formazione che fonde lo spirito musicale dei paesi del bacino mediterraneo, crogiolo di genti e nazioni. Per gli spettatori del Mittelfest 2017, una travolgente rassegna del suo repertorio più amato del cantautore napoletano.

«Con Taranta Power ho cominciato a fare una ricognizione nel campo della musica etnica italiana, e via via sono stato attratto dal Sud sempre più a sud, fino al Nord Africa, il Maghreb, la Tunisia, l'Egitto, il Marocco, il Mozambico, il Madascar...la musica è un elemento immediato di comunicazione e un'opportunità di arricchirsi di esperienze», afferma Eugenio Bennato in una recente intervista a RomaSette. Perché gli spunti che il musicista napoletano raccoglie, metabolizza ed esprime sul palco sono molteplici e talvolta imprevisti. Come magari un pizzino datogli da un giovane vagabondo camerunense conosciuto a Tangeri, dove in francese scriveva «Mio padre e mia madre si sono conosciuti in galera, in eredità mi hanno lasciato la miseria». E' così che nasceva Mon père et ma mère.

Una sarabanda di motivi famosi

Ed ecco che qui, sul palco del Mittelfest 2017, scorrono titoli storici come Taranta Power, Il mondo corre, Che il Mediterraneo sia, Ritmo di contrabbando, Ninco Nanco, Alfonsina, ed appunto Mon père et ma mère, canzoni che trovi raccolte nel suo ultimo CD Canzoni di contrabbando. Tentativo qualcuna di scrivere una controstoria a favore dei perdenti – briganti ed emigranti d'un tempo, o profughi d'oggi, la molla resta sempre la fame – e contro i prepotenti d'ogni tipo. Ma che nell'insieme costituiscono un abbraccio che comprende tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Genova di De André all'Atlante berbero, per tornare alla sua Napoli. Ed in questa scaletta, alla fine ecco spuntare quindi lo spazio per un omaggio a Pino Daniele, con l'affettuosa esecuzione di Napul'é.

Due ore di spettacolo avvincente

Certo, rispetto alla musica registrata l'effetto di queste due ore di musica dal vivo in Piazza Duomo è ben più eccitante. Perché sul palco non solo scopri tutt'altra atmosfera, ma anche una band formidabile: una coinvolgente vocalist come Sonia Totaro, un chitarrista versatile quale Ezio Lambiase, le incalzanti percussioni di Giustina Gambardella, il poliedrico e virtuosistico basso di Mujura, la viola ipnotica ed il canto scurito di Mohammed Ezzaime El Alaoui. E, naturalmente, la voce fascinosa e le chitarre di Eugenio Bennato che, quando si definisce semplicemente un cantautore folk, pecca ovviamente di eccessiva modestia dato che, proseguendo un coerente percorso iniziato tanti anni fa con La Nuova Compagnia di Canto Popolare prima e i Musicanova poi, oggi non ha perso né l'entusiasmo, né la freschezza inventiva. E che con l'immediatezza comunicativa della Taranta sa suscitare tuttora l'entusiasmo di più generazioni.