Esce oggi il nuovo album dei Verdena. Un disco corale, che arriva dopo un lungo periodo di silenzio artistico da parte della band bergamasca.
Dopo un lungo periodo di silenzio durato quattro anni, i Verdena tornano sulla scena musicale con il nuovo album Endkadenz vol.1, in uscita il 27 gennaio. Un disco che, a dispetto di quanto suggerito dalla dicitura vol.1, era nato come disco unico. ”L’endkadenz è un effetto finale, alla fine di un concerto, messo a punto dal musicista Mauricio Kagel, che ordinava al percussionista di infilarsi dentro ad un timpano per diversi minuti. E’ questo l’effetto che volevamo creare. A differenza degli altri album, però - puntualizza la bassista della band bergamasca Roberta Sammarelli - in questo caso siamo arrivati con 26/27 pezzi finali e la metà da dover lasciare fuori. Abbiamo deciso, quindi, di separarlo in volume 1 e 2. Il 2, ovviamente, è già pronto”.
La genesi di Endkadenz è stata piuttosto tortuosa: “Ci siamo lanciati e abbiamo iniziato a jammare un anno fa, mettendo insieme un bel po’ di materiale e registrando per riascoltare il tutto alla fine. Dopodiché abbiamo avuto problemi con un macchinario dello studio di incisione che si è guastato, fermando il tutto. Questa pausa, man mano che si protraeva, mi ha portato a registrare anche del materiale con il pianoforte. E’ stato diverso e divertente”, afferma Alberto Ferrari, voce e compositore di tutti i brani della formazione originaria della periferia di Bergamo. Endkadenz vol. 1 si presenta come un disco corale, dove voce, armonizzazioni strumentali e distorsioni trovano un equilibrio perfetto dando vita ad un ensemble di brani tecnicamente perfetti e nuovi.
Quali sono gli ingredienti per questa ricetta infallibile? “Il primo a distorcere la batteria sono io - spiega Luca Ferrari - dietro le pelli da sempre metto un microfono davanti e creo un loop. Alberto ha un metodo compositivo minuzioso snervante, motivo per cui i testi risultano sempre così ermetici. Però, il testo italiano delle nostre canzoni arriva sempre nella fase finale: prima scriviamo ed eseguiamo la parte vocale in inglese, poi registriamo il mix e infine elaboriamo il testo definitivo”. “Veramente i miei testi hanno un significato ma preferisco non spiegarli. Però posso dire che in una canzone avevo bisogno di una parola che finisse con UZ e ho pensato a Nevruz (concorrente della quarta edizione di X Factor, nella compagine di Elio). Non a caso, perché conosciamo il suo chitarrista Omid e abbiamo avuto questa idea".
Con Sanremo alle porte, la domanda è d’obbligo: perché non partecipate a Sanremo? “Ce l’hanno proposto lo scorso anno - svela Roberta - ma non avevamo due brani pronti in italiano. Inoltre non so quanto possa essere utile alla nostra musica. E’ vero che amiamo il pop, ma un pop un po’ strano. E ci piace tanto suonare il rock n roll".
Il secondo volume di Endkadenz è previsto per maggio, al termine del tour di supporto al volume uno.