Una giornata seganta dalla pioggia quella del “Gods Of Metal Part 1” in quel di Milano; tanta acqua ma anche tanto grandissimo rock. Tirando le dovute somme la giornata odierna e’ stata superata con un bel voto finale 8 merito di due bands Scorpions e White Lion vere “big star” della giornata. Ma andiamo con ordine e godiamoci questo mini-report della giornata milanese.
PLANET HARD
Purtroppo l’esibizione dei Planetsce sotto l’uscio per il vostro redattore in quanto ancora impergnato a divincolarsi tra autostrade e tangenziali congestionate dal traffico e dalla pioggia. Da quello che ho potuto sentire tra il “parla parla” generale una buona prova supportata da un bravo cantante (Marco Sivo ex- Time Machine) davvero un ottimo screamer. Sara’ per la prossima ragazzi!
GLYDER
Anche meta’ dell esibizione degli irlandesi Glyder non riesco a vederla ma entro nell’arena dell Idroscalo (inondata di pozzanghere e fanghiglia…) giusto in tempo per ascoltare un paio di brani; il sound e’ un rock molto leggerro e moderno ben suonato e interpretato da una formazione davvero in gamba. Forse l’unico difetto e’ quello di suonare all interno di un bill di festival piu’ improntato su sonorita’ hard and heavy. Da rivedere.
ELDRITCH
Ora si comincia a fare sul serio! La pioggia continua inesorabilennte a scendere piccola e sottile (del tipo ossa e cervicale addio…) ma la band di Terence Holler e Eugene Simone attaccano con una potenza davvero invidiabile con una manciata di songs dal nuovo “Blackenday” da poco uscito nei negozi; il sound non e’ al top ma davvero otimo se confrontato con certe “ciofeche” che troveremo piu’ avanti; la band suona precisa e ben affiatata anche se il pubblico non reagisce con troppo calore applaudendo dopo ogni brano ma senza quell trasporto da veri fams. Tra i tanti brni spiccano le superbe “Reverse” e “Blackenday” (quest’ultima dedicata a un loro fans scomparso pochi giorni prima). Finale in grande stile con la cover dei Faith No More “From Out Of Nowhere” che scalda un pochino anche chi gli Eldritch non li ha mai sentiti sotto la pelle da vero “die hard fan”. Una grande band senza dubbio. Promossi a pieni voti.
TIGERTAILZ
Avevo molta curiosita’ addosso per l’esibizione dei glamster Tigertailz; considerati una vera potenza a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 per ogni maniaco del glam rock; putroppo oggi di quella carica e’ rimasto ben poco. Non bastano visi truccati fondo tinta e tanto fard per far rivivere i grandi anni’80 ci vuole anche carisma disinvoltura e scusatemi…bravura.
Si perche’ suoni a parte (credo che al posto del fonico ci sia stato un fabbro…) l’esibizione dei Tigertailz e’ stata davvero scarsa e di scarso interesse;qualche sprazzo di gioia per i pochi dei presenti esaltati e’ arrivata giusto in chiusura con le divertenti “Call Of The Wild” e “Love Bomb Baby” grandi cavalli di battaglia rovinati da un acustica pietosa e da una band da rivedere. Peccato…
WHITE LION
Signori miei il primo “top” di questo Gods Of Metal arriva con il buon Mike Tramp unico sopravvissuto di quelli che furono i White Lion storici (quelli di “Prde” e “Main Attrraction” per intenderci) ma che rivisitati con la nuova formazione (tra cui spiccano il chitarrista Jamie Law e il tastierista Henning Wanner gia’ in forza coi Jaded Heart) non perdono un centesimo della classe e della potenza che il loro sound ha sempre avuto.
Apertura in grande stile con “Hungry” doppiata da “Little Fighter” ovvero due classici sparati sulla folla come un martello impazzito; rispetto all esibizione che vidi al Bang Your Head nel 2005 la band sembra essere un po’ piu’ statica e per usare uno slang “meno in palla” ma la sostanza c’e’ e come. Mike canta come sempre da vero rocker e un brano come “Broken Heart” ne e’ la foto perfetta; un brano che oggi come quindici anni fa smuove i cuori di tutti noi. Un set list davvero risicato arriva presto alla sua conclusione con la stupenda “Wait” e la granitica “Rada Love” che chiudono tra applausi e ovazioni l’esibizione del “Leone Bianco”. Grandissimi!
P.s.
Unica nota stonata i suoni anche in questo caso davvero non adeguati per una band di questo calibro. Peccato.
WHITE LION SET LIST:
1 Hungry
2 Little Fighter
3 El Salvador
4 Broken Heart
5 Tell Me
6 Lady Of The Valley
7 Wait
8 Radar Love
THIN LIZZY
Il festival ormai e’ entrato nel vivo e quale band se non I Thin Lizzy potevano mai icarnare lo spirito hard rock di questa giornata? Una band che senza Phil Lynott molti dvano per spacciata e che invece oggi ha “spaccato” davvero alla grande inondando i nostri padiglioni auricolari con tanto rock.
Un inizio con “Jailbreak” non lo sis ente tutti i giorni e il bravo John Skyes e’ davvero un vocalist strepitoso a interpretare con classe e convinzione ogni singola nota del repertorio dei Lizzy. Arrivano cosi’ uno dietro l’altro le storiche “Are You Ready” “Cold Sweet” fino alla monumentale “Bad Reputation” dove il “mostro” Tommy Aldrige ci delizia con un solo di batteria forse non tecnicissimo ma potente e divertente. (da capogiro ogni volta che Tommy molla le bacchette e comincia a suonare con le mani…)
Nella seconda prte dello show arrivano le straripanti “Suicide” e “Massacre” insieme alla power ballad “Cowboy Song” un brano letteralmente da pelle d’oca. Rush finale con “The Boys Are Back In Town” e la magica “Black Rose” che sigillano uno show perfetto (salvo la solita acustica non troppo azzeccata…) per i Thin Lizzy. Bentornati ragazzi..ci mancavate! Storici.
THIN LIZZY SET LIST:
1 Intro
2 Jailbreak
3 Waiting For And Alibi
4 Don’t Believe A Word
5 Cold Sweat
6 Are You Ready?
7 Bad Reputation
8 Tommy Aldrige drum solo
9 Massacre
10 Suicide
11 Cowboy Song
12 The Boys Are Back In Town
13 Black Rose
SCORPIONS
Parto con una piccola premessa puramente personale: di diritto sarebbero dovuti essere loro gli headliner della giornata e non i Motley Crue per tanta passione carica e classe hanno trasudato gli corpions nell’ora e venti a loro disposizione. Che dire..speriamo in un tour da headliner in autunno…
Torniamo a noi e tornato da un abreve pausa panino e birra mi accorgo che il palco e’ sormontato da un telo enorme con riprodotta la copertina del nuovo “Humanity Hour 1”;(recensito da poco anche sulle nostre pagine) l’adrenalina sale alle stelle in quanto e’ la prima volta che assistevo a uno show dei cinque tedeschi. Dopo un intro parlato e robotica irrompe come un macigno l’opnere di “Humanity” ovvero “Hour 1” e da qui in poi sara’ un susseguirsi di emozioni emozioni e ancora emozioni.
Finalmente l’acustica e’ stupenda e ben bilanciata (si vede che finelmente dietro la console si e’ seduto qualcuno come si deve…) e ogni strumento pompa che e’ un piacere; la band e’ semplicemente in forma smagliante oggi come vent’anni fa e lo dimostra una scaletta che pesca a piene mani dai classici del gruppo.
Arrivano lungo lo show le varie “Bad Boys Running Wild” “Big City Lights” “Blackout” e “Holiday” inframezzate dalle nuove e devastanti “Deep And Dark” o “321” quest’ultima un brano che entrera’ di diritto tra i classici della band.
Non una sbavatura un intoppo nulla di fuori posto solo tanto di cappello da levare a queste icone del rock; Kalusa Maine e’ in serata giusta per emozionarci con la storica ballad “Still Loving You” che scioglie i cuori anche dei metallari piu’ duri. Tra grida applausi e la voglia di rivederli al piu’ presto in una serata tutta loro gli Scorpions ci lasciano con “Rock You Like A Hurricane” con le lacrime agli occhi. Immensi senza altre parole. I Veri “Gods Of The Metal Day”
SCORPIONS SET LIST
1 Intro
2 Hour 1
3 Bad Boys Running Wild
4 Love Em Or Leave Em
5 The Zoo
6 Deep And Dark
7 Coast To Coast
8 Holiday
9 Humanity
10 Tease Me Please Me
11 321
12 Bass and Drum solos
13 Blackout
14 Big City Nights
15 Dynamite
Bis:
16 Still Loving You
17 Rock You Like A Hurricane
VELVET REVOLVER
Tanta attesa anche per I Velvet Revolver (tra cui militano tre vecchie “rose e pistole” come Slash Izzy e Matt ovvro cio’ che rimane dei grandi Guns And Roses. Il sound e’ cambiato e si e’ fatto piu’ modrno come e’ giusto che sia ma la voglia di suonare rock c’e’ ancora e un personaggio come Slash sa bene che tasti tocare (in tutti I sensi..) per incantare la folla.
Tra i brani del loro debutto e qualche chicca del nuovo album alle porte il pubblico reagisce bene alla band ma quando subentrano canzoni come “It’s So Easy” o “Mr.Brownstone” scusatemi ma e’ tutta un’altra musica. Welland alla voce non sara’ certo un certo Roses ma il suo dovere lo fa davvero bene. Anche in questo caso i suoni si son fatti davvero buoni (non come per gli Scorpions ma dignitosi…) e tra schitarrate e ottimi brani come “Slither” si arriva alla fine soddisfatti ma con il presentimento che questi ragazzi possano osare qualcosa di piu’. Periamo nel nuovo album. Promossi (con riserva..)
MOTLEY CRUE
Crue Crue..ecco cosa grida la folla del Gods; e loro dopo un piccolo ritardo sulla tabella di marcia arrivano e irrompono tra espolsioni e fuochi pirotecnici con una doppietta del calibro di “Dr.Feelgood” e “Shout At The Devil”.
Il sound e’ ottimo come per gli Scorpions e i quattro americani sanno tenere il palco con disinvoltura e ottima presenza; Vince Neil e’ sempre un leader carismatico ma stasera non e’ nella sua serata ideale. Il resto della band gira davvero bene anche se alla fine si avra’ la senzazione di aver assistito a uno show si bello ma troppo “preconfezionato”; peccato anche perche’ la scaletta (breve ma intensa..) proposta stasera e’ davvero da manuale.
Sotto allora con “Wild Side” “Home Sweet Home” “Louder Than Hell” fino alla conclusiva “Girls Girls Girls” che manda in estasi tutti i presenti. (vostro Massimo compreso..) Finale con la strepitosa “Kickstart My Heart” e nel bis “Anarchy In The Uk” eseguita sporca e rude proprio come i Sex Pistol ci hanno insegnato! Uno show scoppiettante e coinvolgente. Bravi Crue!
MOTLEY CRUE SET LIST:
1 Intro
2 Dr.Feelgood
3 Shout At The Devil
4 Wild Side
5 Look That Kill
6 Live Wire
7 Same ‘Ol Situation
8 Home Sweet Home
9 Don’t Go Away Mad/Time For Change
10 Louder Than Hell
11 Sick Love Song
12 Primal Scream
13 Girls Girls Girls
14 Kickstart My Heart
Bis:
15 Anarchy In The Uk
Conclusioni:
Una giornata positiva tutto sommato con Scorpions al di sopra di tutti seguiti a ruota dai White Lion e dai Motley Crue; pollice inverso per l’acustica e i suoni davvrro scadenti e per la location “fangosa e acquitrinosa” ma questo non per colpa degli organizzatori ma per il tempo. Prezzi di cibi e bevande contenuti e stand discreti. Coem prima giornata davvero niente male…a tutti voi che continuerete con Domenica 3 e Sabato 30 giugno…BUON GODS!!!
GALLERIA DI FOTO
Foto di Tommaso Penna
Foto di Tommaso Penna