Musica

GORIZIA JAZZ 2007

GORIZIA JAZZ 2007

L’appuntamento primaverile con il jazz in regione, da ben nove anni, si chiama Gorizia Jazz. Torna, perciò, anche per il 2007, la rassegna musicale che si snoda tra il Teatro Verdi e l’Auditorium di via Roma organizzata dal Circolo Controtempo e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gorizia. L’edizione di quest’anno, in programma dal 17 marzo al 28 aprile, si articola in cinque concerti, eterogenei tra loro, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico diversificato, dal più esigente e informato, attento alle nuove tendenze che si vanno affacciando sulla scena internazionale, al fruitore occasionale. Pubblici diversi, entrambi accomunati, però, dalla ricerca di una proposta mai banale. Cinque appuntamenti, quindi, che porteranno all’Auditorium di via Roma e al Teatro Verdi di Gorizia, generazioni diverse e modi altrettanto compositi di intendere il jazz e l’improvvisazione nel panorama musicale di oggi. Come sempre, nella tradizione di Gorizia Jazz, la proposta punta ai massimi livelli di qualità, attingendo a quegli artisti che stanno sviluppando un percorso musicale in modo particolarmente lucido ed efficace. Si comincia il 17 marzo incontrando il numero uno del violino jazz nel mondo, il francese Jean Luc Ponty (sul palco già nei primi Anni Settanta con Zappa e altri giganti) e Wolfgang Dauner, uno dei migliori pianisti europei. Entrambi accomunati dalla passione per l’innovazione e l’improvvisazione, sul palco mettono a nudo l’incontenibile ricerca del nuovo, dando allo spettatore la possibilità di cogliere e apprezzare completamente il loro grande talento. I due hanno collaborato spesso in ensemble più ampi negli Anni Sessanta per poi veder divise le proprie strade a lungo e, infine, ritrovarsi allo Stuttgart Jazz Festival nel 1996 e poi di nuovo, dieci anni dopo, nel 2006. Dal successo della loro ultima collaborazione è nato un tour mondiale che nel 2007 toccherà anche le scene italiane. Il 24 marzo, sul palco dell’Auditorium di via Roma, si potrà assistere al dialogo serrato tra due grandissimi musicisti: Carlos Maza e Nelson Veras. Il pianoforte, il flauto, la voce, il charango e altri strumenti tradizionali, sono i mezzi attraverso i quali si declina l’arte del giovane cileno Maza. Il musicista, esiliato a Cuba a causa del colpo di Stato avvenuto nel suo paese, mantiene la musica cilena a livello di substrato idiomatico, valorizzandola con il variegato apprendistato coltivato nell'isola più musicale del mondo. Nasce così una musica, come afferma egli stesso, sicuramente non cubana e forse, nemmeno latina. Non ancora trentenne (è nato a Salvador de Bahia il 6 agosto del 1977), Nelson Veras ha ormai superato quella dimensione di enfant prodige che a quindici anni, da poco trasferitosi dal Brasile a Parigi, lo vedeva già a fianco di big come Pat Metheny. Il chitarrista brasiliano, nel quale molti vedono l'erede del grande Baden Powell, ha uno straordinario talento per il jazz, unito indissolubilmente alla verve tipica della musica della sua terra. Sabato 31 marzo, ancora all’Auditorium, ecco un altro appuntamento impedibile: quello con il duo Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Vincitori della Targa Tenco 2006 nella categoria Miglior Interprete per l'album Musica nuda 2, la cantante e il contrabbassista sono la strana coppia della musica italiana. Strana per via delle loro carriere diversissime sino a prima di conoscersi: lui, contrabbassista di Caserta, collaboratore tra gli altri di Avion Travel, Paolo Fresu, Gino Paoli, Patty Pravo, Stefano Bollani, Arto Lindsay; lei, toscana, tra le migliori voci emergenti della canzone nostrana, artista a tutto tondo, passata dal rap al jazz, dalla televisione al teatro e per ben due volte, nel ' 96 e nel ' 97, sul palco del Festival di Sanremo. Assieme rivisitano canzoni pop e jazz con estro e un gran senso del divertimento. Venerdì 20 aprile, sempre all’Auditorium di Via Roma, in esclusiva italiana, arriva l’ultimo progetto del chitarrista svizzero-irlandese Christy Doran dedicato all'opera di Hendrix arrangiando alcune delle sue più popolari composizioni. Brani che vengono ora proposti con nuovi splendidi arrangiamenti. La parte vocale è affidata alla svizzero-americana Erika Stucky, nuova voce della scena jazz europea. Con loro si uniscono al progetto il bassista afro-americano Melvin Gibbs e Fredy Studer, riconosciuto dalla critica come uno dei batteristi più innovativi d'Europa. E non è finita qui, perché Gorizia Jazz si chiuderà, in occasione del compleanno della città, sabato 28 aprile al Teatro Verdi con un gran finale dedicato al ricordo di un grande del jazz goriziano, il pianista Erminio 'Ermi Bombi', stupendo interprete di quella incredibile stagione musicale che fu delle Big Band americane nel secondo dopoguerra nella nostra Gorizia, una festa per tutti ad ingresso gratuito. Sul palco salirà il gruppo del cantante, percussionista, polistrumentista, ma anche giornalista, conduttore radio-televisivo e radiofonico, entertainer, Gegè Telesforo. Nato artisticamente con Renzo Arbore, che ne ha scoperto le incredibili doti vocali, Gegè ha saputo individuare nel corso degli anni un proprio percorso di ricerca, che ha nello scat, ovvero l'improvvisazione con la voce, il suo punto di partenza. Da qualche anno la sua ricerca musicale si è indirizzata sul versante di un funk aggressivo e purissimo, in cui gli elementi jazzistici ed improvvisativi si saldano a una rigorosa ed infallibile concezione ritmica dominata dal groove. Accompagna Gegè una band di straordinari musicisti: Max Bottini al basso elettrico, Alfonso Deidda, sassofonista di grande slancio improvvisativo, Fabio Zeppetella, chitarrista di grande esperienza, Mia Coopera alla voce e Marcello Surace con il suo drumming pirotecnico. www.ticketone.it