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HOUSE OF LORDS Live In Seregno

HOUSE OF LORDS Live In Seregno

Una serata all'insegna del grande rock, quella che  si e' vissuta in quel del Seven 70 di Seregno (Mi) giovedì scorso; quel  rock anni 80 che, mai come in questi ultimi anni, e' tornato  prepotentemente alla ribalta dopo anni di "scantinato".

Fortuna vuole  che grandi bands del passato, come Motley Crue, Europe, Cinderela ecc... hanno fiutato che il momento era opportuno per rispolverare gli  strumenti e le canzoni accattivanti e corali del passato. Non da meno i  grandi House Of Lords, capitanati da quel "signor" cantante di nome  James Christian, dopo un'album interlocutorio quale "The power And The  Myth" di un paio d'anni fa, col nuovo "World Upside Down (top album su  svariate testate, non che allaRadio) hanno letteralmente sbaragliato,  la nutrita concorrenza, di melodic rock bands.

Forti di una nuova  formazione (Jimi Bell Chitarra, B.J. Zampa batteria, Chris McCarnil al  basso e James Christian alla voce) davvero straordinaria e di un album,  di altissima classe, era ovvio che la calata italica della band  americana, era una ghiotta occasione per tastare con mano, la classe  dei Lords. Durante il soundcheck ho avuto modo di conoscere la band e  scambiare quattro parole con James (che ritroverete come intervista,  sempre qui su allaRadio) persona affabile e lontano anni luce dalla  "rockstar"; anzi, tutta la band si e' comportata come i classici amici  della porta accanto, tra risate, scambi di opinioni e tanta tanta  musica.   Sono le 21:45 circa quando le luci si spengono e a scaldare,  come special guest, l'ancora scarno pubblico, ci pensano i Moonstone  Project del grande Matteo Filippini. Matteo (cremonese come me) ha  messo in piedi una formazione davvero niente male, per promuovere il  suo primo album a  nome Moonstone Project; Roberto Tiranti alla voce,  (Labyrinth New Trolls e il musical I Dieci Comandamenti) Alessandro Del  Vecchio alle tastiere, (Edge Of Forever) Nik Mazzuconi al basso  (Midnite Sun) e un giovane batterista di cui, mi perdoni costui, non  conosco il nome. House of LordsBand compatta e di buon livello, ci regala un  esibizione notevole penalizzata solamente, da una resa sonora davvero  indecente; sara' l'acustica o il mixaggio ma il rimbombo che si  percepisce, e' davvero insostenibile in alcuni passaggi; un peccato,  perche' le canzoni sono buone, soprattutto "Slave Of Time" dove Tiranti  ci regala una prestazione incredibile o nella molto Depp Purple "City  Of Lites", con un Matt sugli scudi. Purtroppo in alcuni punti diventa  davvero impossibile riuscire a capire e a distinguere le singole note,  con il risultato che le povere orecchie dei presenti, vengono  sottoposte a una forzata tortura.

Acustica a parte, dopo circa 45  minuti lo show volge al termine tra applausi e ovazioni; un veloce  cambio palco e le prime file cominciano a riempirsi a dovere. Siam ben  lontani dalle arene di 10.000 persone a sera ma a volte (come mi ha  confermato anche James, durante l'intervista) suonare in piccoli club,  ti fa sentire piu' vicino al pubblico; ne assapori l'anima, vivi  davvero in prima persona ogni emozione sul volto della gente. Un  emozione che durera' per ben 1 ora e 45 minuti di fantastico show! Sulle nore della storica "Sahara", i quattro House Of Lords fanno il  loro ingresso sul palco del Seven 70; l'euforia negli occhi della gente  e dei quattro americani e' palpabile e allora sotto col rock!

Un treno  in corsa la band, tra cori semplicemente perfetti (ad opera di tutta la  band) e riff di chitarra lanciati da un Jimi Bell incontenibile. Si nota  subito l'assenza dell tastierista (e chi puo' sostituire il grande Gregg Giuffria?) ma le parti campionate, son davvero ben inserite nel  contesto, senza risultare "finte" o staccate dal sound. Arriva a ruota  la sensazionale "Talkin' About Love" direttamente da "Demons Down" e il  pubblico viene catturato da un drumming potente e martellante di B.J.  Zampa, un batterista quadrato e preciso ma al tempo stesso carico di  feeeling e passione per il suo strumento. Se ancora qualcuno non si  fosse convinto arriva "Love Don't Lies" a spaccare in due i cuori di  ogni rocker; e' sempre bello vedere gli occhi di ragazzi e ragazze  luccicare sulle note di questa sofferta e malinconica power ballad.  James sfodera una prestazione al di la di ogni piu' rosea aspettativa;  appesantito un po' bel fisico, la sua ugola pero' non ha perso una  virgola del pathos e del carisma di un tempo, anzi, sembra addirittura  migliorata col passare degli anni. A ruota arriva uno dei miei pezzi  preferiti da adolescente ovvero "Chains Of Love", dal ritmo sincopato e  ruffiano, che scatena i cori del pubblico, supportati con perizia da  Chris dietro linee di basso, semplici ma incisive. Dopo un inizio "back  in time" e' tempo di sparare qualche cartuccia da "World Upside Down"  ed ecco irrompere "Rock Bottom", very hard rock e dalle movenze tra  Whitesnake e Deep Purple e la piu' commerciale e Aor "S.O.S.", vero  manifesto dei nuovi House Of Lords. Un brano che, se su album e'  splendido, beh in sede live diventa un classico a tutti gli effetti,  supportato da una sezione di cori e un assolo di Jimi credetemi... senza  parole!

House of LordsAncora grande Aor dal passato con la monumentale "Edge Of Your  Life", da brividi e via ancora con un altro pezzo da novanta del nuovo  album, ovvero "All The Way To Heaven", graziata da un James  incontenibile. Purtroppo un po' di rimbombo nel locale c'e' ancora,  anche se meno rispetto all’esibizione dei Moonstone Project ma ogni  tanto, qualche "intoppatura" salta ancora fuori; i nostri sono bravi a  non farci accorgere di niente, perche' bastano le prime note di "I  Wanna Be Loved" per tirar giu' il locale, tra cori anni 80 e un  tripudio di braccia alzate a cantare a pieni polmoni, insieme ai Lords. Un breve, ma eccellente, assolo di basso fa da preludio alla nuova  "These Are The Times" pompa coi fiocchi, con ancora una volta i cori  dei quattro in gran spolvero.

Non ho mai visto cosi' tanta scioltezza  nell’eseguire, con dimestichezza, cori talmente impegnativi; James  saluta, ringrazia, beve un buon bicchiere di vino roso e imbraccia la  chitarra acustica. Il sogno diventa realta' e le note di "Can't Find My  Way Home" riempiono la sala; un lento entrato di diritto nella storia  del rock, semplice, intenso quanto irresistibile. Guardandomi intorno,  non c'e nessuno che non canti ogni strofa di questa incredibile  canzone. Un attimo di tregua e poi altra doppietta da "World Upside  Down" ovvero "I'm Free" e la stupenda (e apice della serata per il  sottoscritto) "Your Eyes" ovvero LA CANZONE AOR per eccellenza, di  tutta la serata se non uno dei pezzi piu' belli degli ultimi anni.  Ancora una volta sono i cori e le melodie che lasciano senza parole; un  mix di Fair Warning, Zeno e tutto il meglio del melodic rock, degli  utimi anni e' raccchiuso in questa gemma.

Si avvicina il finale non  prima della storica "Pleasure Palace", con al suo interno un bellissimo  solo di chitarra di Jimi e con la veloce e molto Whitesnake "Slip Of  The Tongue" che mette la parole fine, alla parte regolare dello show,  tra urla, grida e una valanga di applausi. I Lords escono di scena ma  dopo pochi istanti eccoli rientrare on stage, per la mazzata finale a  nome "Gone", (bonus track di "World Upside Down" nell’edizione  giapponese) power track di memoria Whitesnake, incalzante e potente,  condotta dalla doppia cassa di B.J.

House of Lords

Tra applausi e un pubblico davvero  felice e entusiasta, le luci si riaccendono e dopo pochi secondi, la  band e' in giro per il locale a firmare autografi e scattare foto; che  altro aggiungere se non un grandissimo grazie agli House Of Lords, per  averci regalato una serata di strepitoso rock e soprattutto di essersi  dimostrati band di amici e non di rockstar, come spesso accade. In fine  ultimo, ma non meno importante, un grande "thanks!" a Max e Laura, del  Seven 70, per la favolosa organizzazione e ospitalita'. You rule guys! Alla prossima... e... Pleasure...
In The Palace Of Rock!!!  

Ecco ora una breve galleria di foto dal concerto:

House of Lords