The Prodigy (Liam Howlett – Keith Flint – Maxim) tornano con il quinto album in studio “Invaders Must Die” in uscita per Cooking Vinyl il 28 febbraio 2009.
Invaders Must Die: 40 tiratissimi minuti di impulsi di nostalgia del futuro colpiscono la vostra testa, i livelli di serotonina si sballano con il godimento del sound horror-core e i vostri sensi vengono frustati dal ritmo. E’ la musica di The Prodigy che mescola generi, sconvolge il passato e ritrova il futuro, senza smentire l’idea di fondo che pervade l’intenzione artistica della band.
La prima cosa che colpisce di Invaders Must Die è quanto il sound sia completo, una vera e propria raffica di munizioni sparate dallo stesso cannone. Il successivo carattere che emerge subito dal nuovo album è quello melodico: non solo per quanto riguarda la melodia vocale ma anche per le tastiere che, in pieno stile hardcore, producono incredibili sequenze di note. Sì, The Prodigy hanno imparato dallo straordinario successo dal vivo del passato proprio la forza hard rock degli inni che animano i rave, nei quali il suono è così significativo quanto il punk lo è per il pubblico dei quarantenni.
Invaders Must Die è pieno di riferimenti alla scatenata generazione del free party, del ballo sfrenato e del coinvolgimento totale. Ma non si tratta di un viaggio nostalgico; Invaders Must Die esprime al meglio lo spirito che ha sempre animato The Prodigy e che ora torna più travolgente che mai. Basti pensare a “Colours”, il primo brano registrato per le sessioni del nuovo album con un riff che ha la carica di “No More Heroes” di The Stranglers ed il fascino della scena alternative dei primi anni ’90; o ancora “Thunder”, figlio illegittimo del 21° secolo del classico “Out of Space”.
“Take Me To The Hospital” vede Keith e Maxim flirtare con The Prodigy di un decennio fa: ruvido, distorto e “sanguinante”, questo brano morde come una colonna sonora dell’Inferno di Dante. 'World’s On Fire' resuscita un tema musicale dal loro secondo album “Music for the Jilted Generation” e lo adatta a uno straordinario groove. Con “Omen” e “Warrior’s Dance” si entra poi nel vivo del rave party, mentre “Piranha” attinge dagli anni Sessanta per proiettarsi nella decadenza del mondo urbano di oggi.
Il meglio dell’old skool si raggiunge con “Run With The Wolves” dove l’orgogliosa e grintosa crociata musicale di The Prodigy si trasforma in una maniacale e ossessiva guerra sonora. Con la strepitosa energia di un Dave Grohl ispiratissimo alle percussioni.
E infine, Invaders Must Die regala l’ultima emozione con “Stand Up”, inno enfatizzato dall’utilizzo dei fiati che “ferisce” come la carica positiva di un nuovo giorno che lascia a poco a poco spazio all’intensa sensazione di soddisfazione tipica di chi ha raggiunto quanto si è prefissato.
Furbo? Forse, ma non lo sareste anche voi se tutti gli invasori fossero stati sconfitti e l’album, il primo per la vostra etichetta discografica, fosse ormai terminato?
Invaders Must Die è il nuovo suono unico di The Prodigy, ancora travolgente dopo tutti questi anni vissuti seguendo un percorso artistico tracciato personalmente. E con lo spirito del rave che ancora irrompe ed entra dove gli altri posso solo sognare di seguirlo…
Come anteprima dell’album in uscita il 28 febbraio 2009, The Prodigy hanno offerto gratuitamente il brano “Invaders Must Die” dal loro sito ufficiale www.theprodigy.com, per una sola settimana, ricevendo un incredibile numero di download da tutto il mondo. Non solo. Una versione High Definition del video di “Invaders Must Die” è stata disponibile per il download come parte della campagna Xtival di Xbox. Il video ha come sceneggiatore e protagonista Noel Clarke.
L’Italia risulta il 5° Paese con il più alto numero di download.
Il video è sempre visibile su www.theprodigy.com
TRACKLIST DELL’ALBUM:
1. Invaders Must Die
2. Omen
3. Thunder
4. Colours
5. Take Me To The Hospital
6. Warrior's Dance
7. Run With The Wolves
8. Omen Reprise
9. World’s On Fire
10. Piranha
11. Stand Up